2035: ODISSEA NEL BINARIO - OGGI NTV RIUNISCE LE BANCHE PER RIMODULARE IL DEBITO E ALLUNGARE LA SCADENZA DAL 2024 AL 2035 - COME NUOVO AD, IN POLE POSITION ANDREA BELARDINI E LUCA LUCIANI
Ce. Do.per “Il Sole 24 Ore”
Si stringe il cerchio attorno alla cura per il salvataggio di Ntv, la società che gestisce i treni ad alta velocità Italo, in forte debito d'ossigeno. Oggi Lazard ha convocato le banche per provare a sciogliere il nodo della ristrutturazione dei 682 milioni di debiti attivati (sui 732 accordati), che rinviano, per 394 milioni, a Intesa Sanpaolo, l'istituto più esposto che è anche azionista con il 20% delle quote (Mps è interessata per 175,7 milioni, Banco Popolare per 95,2 milioni e Bnp Paribas per 17,8 milioni).
novella 2000 luca di montezemolo
Con molta probabilità, si andrà verso una rimodulazione della maturità del debito (che dovrebbe essere allungato dall'attuale scadenza del 2024 al 2035, con un taglio dello spread di almeno 70 punti base), ma non è escluso che l'advisor proponga anche la conversione di una parte dell'esposizione, sebbene su questo non manchino le perplessità dei diretti interessati.
La rimodulazione del debito sarà poi accompagnata da un aumento di capitale, che è ormai considerato una tappa obbligata e che dovrebbe essere di circa 70 milioni. Sulla nuova iniezione di risorse non ci sarebbero particolari veti dei soci - oltre a Intesa, ci sono Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo con il 35%, Sncf (le ferrovie francesi) al 20%, Generali (15%), Bombassei (5%), Isabella Seragnoli (5%) e Giuseppe Sciarrone (1,5%) - che si sono detti disponibili a rimettere mano al portafoglio ma vogliono avere rassicurazioni sul piano politico (la società è in attesa di conoscere la decisione dell'Authority dei trasporti da cui si aspetta un ulteriore taglio delle tariffe di accesso alla rete ferroviaria) e su quello industriale.
Su quest'ultimo punto, gli azionisti rivendicano infatti una discontinuità rispetto all'attuale gestione e hanno incaricato un cacciatore di teste (Spencer & Stuart) di trovare un nuovo ad da affiancare al presidente Antonello Perricone che ha anche le deleghe operative. La corsa si sarebbe ristretta a due candidati: Andrea Belardini, attualmente ceo per l'Europa e global chief commercial officer del gruppo Nuance (con un passato anche in Carlson Wagonlit e Adr), e Luca Luciani, ex manager Telecom. In pole position ci sarebbe però Belardini perché sulla candidatura di Luciani pesa l'altolà di alcuni soci.
Il nuovo numero uno, nelle intenzioni degli azionisti, dovrebbe servire ad assicurare una svolta nelle strategie della società e a garantire l'attuazione del nuovo piano industriale che si incrocia, come detto, con la delicata partita politica con governo e Authority. Rispetto al business plan, c'è poi anche il nodo dei certificati bianchi.
La società, sfruttando il decreto Bersani, vorrebbe infatti vedersi riconoscere i risparmi energetici, garantiti dai bassi consumi della sua flotta (i 25 treni Alstom di ultima generazione) e che, una volta valutati e certificati, consentono l'emissione dei titoli di efficienza energetica (i certificati bianchi, appunto) da parte del Gse (Gestore dei servizi energetici). Il dossier Ntv è al vaglio del ministero dello Sviluppo economico che ha chiesto e ottenuto una valutazione tecnica dal Gse sulla richiesta della società che punta a recuperare circa 20-25 milioni per questa via.
Il verdetto del Mise dovrebbe arrivare la prossima settimana e, con molta probabilità, si andrà verso un disco verde all'istanza di Ntv ma per un ammontare più basso rispetto a quello ventilato. Un toccasana, comunque, per i conti in netto affanno della società.