IL BUCO SEMPRE PIÙ NERO DI BLACK BERRY (PIANGE IL TELEFONINO) - 72 ORE DI BLACKOUT SONO TROPPE PER UNA SOCIETÀ CHE A LUNGO HA RAPPRESENTATO LO STATUS SYMBOL DI WALL ST. E DEL MONDO DELLE IMPRESE E DEGLI AFFARI - SEMPRE PIÙ ALTO IL RISCHIO DI UNA CLASS ACTION CHE RISCHIA DI MANDARE A GAMBE ALL’ARIA UNA COMPAGNIA CHE DALL’ASCESA DELL’IPHONE E DI ANDROID HA SUBITO UNA PERDITA DI CAPITALIZZAZIONE DI CIRCA IL 60%...

Massimo Sideri per il "Corriere della Sera"

Quello che tutti speravano non dovesse accadere alla fine è successo: il blackout degli utenti del BlackBerry si è allargato al mondo intero. Dopo Europa, Asia, Africa e Sud America ieri è stata la volta del Nord America. Un disastro. Forse di più. In tutto il mondo le persone che usano il BB sono 70 milioni. Alcune stime a caldo ieri parlavano di problemi per 30-40 milioni.

Non c'è notizia di un caso così eclatante nella storia della telefonia. Il traffico dati, quello che permette di veicolare un flusso pressoché continuo e ininterrotto di email, instant message, visite ai siti e raccolta di informazioni via web, è diventato un inferno per chi ha uno strumento di lavoro della canadese Research in Motion (Rim).

Ci siamo talmente abituati alla dipendenza dai dati che il caso del blackout Rim - che dura da 72 ore, seppur a singhiozzo, e anzi si sta allargando a macchia d'olio - rischia di scatenare delle azioni legali. Secondo informazioni raccolte dal Corriere molte aziende della City starebbero preparando una class action contro Rim. Il BlackBerry, da sempre, è infatti lo strumento per antonomasia di banchieri e uomini di business.

La stessa azienda ha sempre puntato sulla clientela aziendale proponendo e vendendo il pacchetto che permette di gestire i dati in maniera efficiente ed economica come soluzione professionale. Una strategia che adesso gli si potrebbe ritorcere contro.

La sede londinese della società ieri si è attivata per capire la reale portata del pericolo class action, una eventualità che rischia di peggiorare la già delicata situazione di Rim. L'azienda ha infatti perso in appena 12 mesi il ricco mercato nordamericano, prima un quasi monopolio. Il BlackBerry è stato a lungo lo status symbol di Wall Street.

Banchieri, imprenditori e finanzieri si sono sempre avvalsi dei servizi Rim fino all'avvento dell'era dell'iPhone e degli smartphone Android che ne hanno preso il posto. Uno switch che è costato alla Rim una perdita di capitalizzazione di circa il 60 per cento in Borsa. Ieri il titolo ha perso oltre il 2 per cento a New York e il 3,46% a Toronto. Difficile capire se la class action potrà essere replicata anche in altri Paesi, a partire dall'Italia.

La legge che introduceva le azioni collettive anche da noi era stata recepita in maniera parziale, con un sistema che non permette l'aggregazione dei danneggiati come avviene nel mondo anglosassone. È probabile che l'avvio di una procedura formale in Gran Bretagna possa arrivare nel weekend. Ieri gli uffici legali delle due parti si sono mossi in maniera informale per capire le reali intenzioni delle banche e delle società di gestione della City. Bisogna poi considerare l'incognita degli Usa dove le class action sono all'ordine del giorno.

Con la diffusione del «virus» che ha bloccato la piattaforma Rim anche in territorio americano è possibile che si decida di procedere anche lì. Il blocco è un bel guaio anche per gli operatori telefonici che in tutto il mondo stanno inviando messaggi di scuse ai propri clienti. Per loro non c'è solo il danno di immagine ma anche quello dei ricavi. Il traffico a singhiozzo che dura da tre giorni comincia ad avere il suo peso.

E anche loro potrebbero mettersi in fila per chiedere i danni. Ieri due operatori degli Emirati Arabi, Emirates Telecommunications e Emirates Integrated Telecommunications, hanno promesso ai propri clienti che saranno compensati per le perdite. Etisalat ha fatto sapere di considerare seriamente questa opzione come anche alcuni operatori inglesi.

Il problema è sorto nel data center a Slough, fuori Londra, per poi allargarsi nell'infrastruttura della società canadese muovendosi quasi come un virus anche se è stato per ora escluso un attacco di hacker. La Rim ha fatto sapere di stare lavorando giorno e notte per ripristinare il normale funzionamento dell'infrastruttura. Ma per adesso la situazione sembra segnata dal caos e non ci sono previsioni sulle tempistiche necessarie per tornare alla normalità. Rim che ha lanciato di recente il suo cavallo di battaglia, il nuovo Bold, rischia di pagare caro l'incidente.

 

blackberryIL MIO BLACKBERRY E PIU GRANDE DEL TUOCARTUCCERA BLACKBERRYblackberry boldblackberry pearlBlackberry

Ultimi Dagoreport

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' MORBIDO DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI VERSO BIANCA BERLINGUER C'E' MAURO CRIPPA: IL GRAN VISIR DI VIDEONEWS NON GRADISCE CHE LA "ZARINA" INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER DUDI, BYPASSANDOLO - I NEMICI DI BIANCA? PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI...

marina pier silvio berlusconi niccolo querci

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (COME “AMBASCIATORE” PER I GUAI POLITICI) E DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO (CHE CURAVA I RAPPORTI PER MEDIASET) - GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE E RITAGLIARSI IL RUOLO DI INTERMEDIARI. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...