
AGNELLI SBRANATI - EXOR, FCA E FERRARI IN DUE SETTIMANE HANNO BRUCIATO 5,3 MILIARDI DI CAPITALIZZAZIONE E TUTTI I GUADAGNI DEL 2015 - L'AZIENDA REPLICA ALLA CAUSA SULLE VENDITE TRUCCATE: ''ACCUSE PRIVE DI FONDAMENTO DI CONCESSIONARI SCONTENTI CHE PROVANO A RICATTARCI''. MA LA BORSA NON CI CREDE MOLTO: IL TITOLO PRIMA SALE DEL 2% POI TORNA IN NEGATIVO
renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari
1.BORSA: MILANO PEGGIORA (-1,1%) CON TENARIS, FCA VOLATILE
(ANSA) - Peggiora l'andamento di Piazza Affari, rispetto ai valori d'avvio, e l'indice principale Ftse Mib cede ora l'1,1%. Vendite su petroliferi ed energetici con Tenaris che cede il 3,2%, Saipem il 2,5% ed Eni l'1,9%. Dopo il tentativo di recupero in avvio Fca è passata in calo e cede lo 0,2%, ma appare piuttosto volatile e ha già invertito varie volte la rotta. Cnh lascia il 3,5%, Exor lo 0,2% e Ferrari l'1,5%. Deboli anche le banche con Bper (-2,5%) e Mps (-2%).
2.BORSA: FCA, PER GALASSIA AGNELLI NUOVO SCHIAFFO, BRUCIA 1,8 MLD
Radiocor - Le indiscrezioni giunte da Oltreatlantico sulla denuncia di un concessionario che accusa Fca di aver falsificato i dati sulle immatricolazioni ha causato un'ondata di vendite su tutti i titoli della galassia Agnelli. In una giornata, Fca, Ferrari e Exor hanno bruciato 1,77 miliardi di euro sommando i 758 milioni di capitalizzazione persi dal costruttore automobilistico (-7,94% a Piazza Affari), i 662 milioni della holding (-7,36%) e i 359 milioni del cavallino (-4,62%).
MARCHIONNE ED ELKANN ALLA QUOTAZIONE FERRARI
Aggiungendo anche i 150 milioni di Cnh la perdita si avvicina ai 2 miliardi. Per il gruppo e la holding il 2016 non e' iniziato bene considerando che Fca, Ferrari e Exor in due settimane hanno perso 5,33 miliardi di capitalizzazione. Fiat Chrysler che oggi ha chiuso a 6,84 euro si e' riportato sui valori del gennaio 2015, Exor su quelli di dicembre 2014. Dopo aver corso a lungo sulla spinta anche dello spin off Ferrari e di una potenziale fusione con Gm, ora Fca e Exor hanno dunque ritracciato bruciando in poche sedute i guadagni dell'ultimo anno.
3.FCA: DA DEALER USA PRESSIONI PER AVERE AGEVOLAZIONI
(ANSA) - I dealer Usa che hanno intentato causa a Fca Us sono due e fanno parte di un unico gruppo Ed Napleton Automotive Group. In entrambi i casi le accuse sono "prive di fondamento". Lo precisa Fca in una nuova nota diffusa in tarda serata.
E' l'azione, spiega, di "due dealer scontenti che hanno sistematicamente mancato di adempiere ai loro impegni a partire almeno dal 2012 e hanno anche usato per diversi mesi la minaccia di avviare il contenzioso nell'ingiusto tentativo di costringere Fca Us a riservare loro un trattamento speciale, inclusa l'attribuzione di posizioni di concessionario vacanti nella rete distributiva di Fca Us".
Fca aggiunge che "continuerà a resistere a tali pressioni, salvaguardando lo spirito di fiducia ed apertura che governa le sue relazioni con i concessionari". Il gruppo spiega che "nonostante le numerose richieste di fornire la prova di tale supposta attività, gli attori si sono rifiutati di mostrare il fondamento delle loro accuse. Fca ha condotto un'indagine sui fatti ed ha concluso che tali accuse sono prive di fondamento.
automotivenews accusa a chrysler fiat fca di truccare le vendite
Gli attori hanno ricevuto comunicazione di tale conclusione prima che promuovessero la causa". Fca ritiene "inopportuno e spiacevole che stimati media si lascino usare al servizio di deprecabili comportamenti litigiosi senza una piena comprensione dei fatti".
4.ACCUSE USA: “VENDITE FCA GONFIATE”
Stefano Parola per “la Repubblica”
Dall’Illinois arrivano accuse pesanti nei confronti di Fca. Secondo quanto riportato dal sito
Automotive News, due concessionari di Chicago denunciano di essere stati indotti dal colosso italo-americano a falsare i dati sulle vendite e per questo avrebbero intentato un’azione legale nei confronti di Fiat Chrysler Automobiles.
La casa italo-americana replica seccamente: «Accuse prive di fondamento, nulla più che l’azione di due concessionari scontenti che non hanno adempiuto ai loro impegni nei confronti di Fca». Ma le rassicurazioni non bastano alla Borsa, con il titolo di Fca che a fine giornata perde quasi l’8% a Milano (-4,21% a Wall Street).
Il sito specializzato nel settore dell’auto racconta di una causa intentata nei confronti di Fca da parte di due rivenditori della periferia di Chicago che fanno capo alla società Napleton Automotive e che trattano vetture di diversi marchi, tra cui pure Chrysler, Dodge, Ram e Jeep. Le due concessionarie sostengono che Fca avrebbe offerto loro ingenti somme di denaro per far risultare come vendute delle auto che in realtà non lo erano.
chrysler jeep grand cherokee 2015
Secondo gli accusatori i report sarebbero stati gonfiati per diversi mesi consecutivi, sempre con la stessa tecnica: i dati venivano falsificati nell’ultimo giorno del mese, per poi essere corretti l’indomani. Automotive News allega anche il testo integrale della querela che sarebbe stata presentata dai due concessionari.
In un primo momento Fca non commenta. Poi passa al contrattacco con una nota: «La società è convinta del fatto che la causa sia infondata e sia stata promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Usa discuteva con il gruppo della necessità che proprio il concessionario rispettasse i propri impegni».
Insomma, la casa automobilistica fa notare come la storia sia venuta fuori proprio durante una lite con la Napleton Automotive e fa capire che dietro ci sarebbe una ritorsione. In ogni caso, Fiat Chrysler dice di avere «piena fiducia nell’integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete» e annuncia di volersi difendere «vigorosamente». Più tardi Torino aggiunge che «almeno dal 2012» i concessionari «hanno usato per diversi mesi la minaccia di avviare il contenzioso nell’ingiusto tentativo di convincere Fca a riservare loro un trattamento speciale».
Marchionne e Obama nella fabbrica Chrysler
La Borsa reagisce comunque male. Il titolo di Fca era già in caduta prima della notizia dall’Illinois per il calo del 36% registrato dalle vendite in Russia. Le perquisizioni negli uffici di Renault hanno accelerato il calo dei titoli del settore auto e a fine giornata le azioni del gruppo del Lingotto hanno perso il 7,9%, tornando al valore di gennaio 2015. Se si aggiungono i ribassi di Exor (meno 7,4%) e Ferrari (meno 4,6%), il “giovedì nero” dell’auto è costato 1,77 miliardi di capitalizzazione ai titoli della galassia Agnelli.