ALITALIA-ETIHAD AL DECOLLO - C'E' L'ACCORDO MA PER GLI SCEICCHI RESTA IL PROBLEMA DEI SINDACATI E, SOPRATTUTTO, DELLE COMPAGNIE AEREE CONCORRENTI CHE PROTESTANO CON L'UE

1-ALITALIA-ETIHAD, ECCO L’ACCORDO – MA GLI SCEICCHI TEMONO UE E SINDACATI

Maurizio Molinari per ‘La Stampa’

 

hostess etihad a sidney hostess etihad a sidney

Un comunicato di sei righe fa sapere che c’è l’accordo per l’acquisto del 49 per cento di Alitalia da parte di Etihad Airways, il cui ceo James Hogan getta però acqua sul fuoco. A chi si affretta a fargli complimenti e auguri risponde, per sms e email, «non è ancora finita». Lo sfoggio di cautela si deve al fatto che il testo congiunto si limita a parlare di intesa «su principi e condizioni della transazione» sottolineando che i documenti relativi devono essere ancora «finalizzati» e l’investimento è «soggetto all’approvazione finale da parte dei regolatori».

 

E’ un linguaggio teso a sottolineare che l’ «accordo di principio è sul quadro giuridico dell’operazione», come spiegano fonti degli Emirati, mentre mancano tre elementi-chiave dei contenuti che coincidono con altrettanti caveat da parte di Etihad: il numero dei dipendenti Alitalia da tagliare, il ruolo delle banche e soprattutto l’avallo della Commissione Europea.
 

james hogan james hogan

Sulla riduzione del personale, Etihad non è intenzionata ad accettare compromessi rispetto ai 2251 esuberi che prevede e Hogan si attende che dalla nuova tornata di colloqui fra governo e sindacati esca una fumata bianca in tal senso. In concreto ciò significa affidarsi alla mediazione del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, contando sulla possibilità che il governo ricorra alla legislazione vigente in maniera flessibile per consentire ai sindacati di accettare la richiesta di Etihad.
 

Ma si tratta di una trattativa delicata, Abu Dhabi segue con attenzione le posizioni dei “falchi del sindacato” con il timore di un naufragio dell’ultimora proprio su questo scoglio. D’altra parte la spaccatura dei sindacati è netta: per Mauro Rossi, della Filt-Cgil, «siamo ancora a zero» mentre Raffaele Bonanni, segretario Cisl, parla di «buon accordo». Sul fronte delle banche il caveat di Etihad è legato alla formalizzazione dell’accordo sui 565 milioni di indebitamento che dovrebbero essere ridotti di un terzo trasformando il resto in capitale forse attraverso uno strumento convertibile a 2-3 anni. Il piano trova il consenso degli sceicchi ma richiede ulteriori passaggi formali e dunque resta in bilico.

 

GABRIELE DEL TORCHIOGABRIELE DEL TORCHIO

Ma è Bruxelles a causare le maggiori preoccupazioni. E’ qui infatti che le delegazioni delle due compagnie aree sono attese per rispondere all’offensiva di Air France, Klm e Lufthansa, i giganti del traffico aereo civile europeo accomunati dalla volontà di sbarrare la strada agli sceicchi del Golfo. Le denunce per violazione delle norme sull’Antitrust che sarebbero arrivate alla Commissione Europea, affermano fonti vicine a Etihad, sono di entità tale da far considerare le questioni «regolatorie» il nodo più difficile da sciogliere. Senza l’avallo di Bruxelles l’intesa con Alitalia non può concretizzarsi e questo spiega perché il ministro Lupi ammonisce Lufthansa a «non usare l’Unione Europea contro il libero mercato e lo sviluppo del trasporto aereo».
 

Raffaele Bonanni Raffaele Bonanni

L’intento di Alitalia e Etihad è di innescare un’accelerazione parallela sui binari più difficili - sindacati e Commissione Europea - per poter arrivare entro il 30 luglio a disporre di elementi tali da rendere noti anche gli elementi ancora top secret dell’intesa. L’operazione finanziaria di Etihad, con l’investimento di 560 milioni di euro in Alitalia e la creazione di una società ad hoc per gestirne le attività, resta dunque ancora sulla carta anche se la scelta di rendere pubblico il secondo comunicato congiunto nasce dal raggiungimento di un’intesa-quadro sulla quale entrambe le aziende scommettono per creare un «momento favorevole» all’intesa, spazzando via le rimanenti obiezioni e ostilità.

 

2-LUFTHANSA PROTESTA “BRUXELLES DICA NO”

Luigi Grassia per ‘La Stampa’

 

La Lufthansa si agita di fronte alla prospettiva di Etihad in Alitalia. «È vitale che l’Unione europea ponga fine alla concorrenza sleale dell’aviazione sussidiata dallo Stato, e proibiscano l’aggiramento delle regole Ue sui sussidi». Questa è la chiave di lettura che danno i tedeschi: in Alitalia entra come azionista forte una compagnia che nel suo Paese (Abu Dhabi) prende soldi statali.
 

MAURIZIO LUPI MAURIZIO LUPI

La Lufthansa fa fuoco e fiamme: «Quando Stati senza un grande mercato interno costruiscono hub artificiali e gigantesche compagnie statali nelle loro regioni, molto è messo a rischio per noi in Europa. Il mercato Ue è inondato dalla sovraccapacità dei Paesi del Golfo. No a i sussidi e alla parziale nazionalizzazione delle compagnie europee» (questo, secondo Lufthansa, avverrebbe con Etihad in Alitalia).
 

Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi scende in trincea: «Non permetteremo a nessuno di usare l’Europa per limitare il libero mercato e lo sviluppo del trasporto aereo» dice sull’appello di Lufthansa all’Ue. «Non si preoccupi Lufthansa, l’Italia vigilerà affinché l’accordo avvenga nel pieno rispetto delle norme comunitarie. Comprendo, d’altronde, i timori della Lufthansa, che per anni ha goduto dei vantaggi della debolezza delle compagnie aeree italiane e che ora vede avanzare un serio concorrente».
 

lapresse LUFTHANSAlapresse LUFTHANSA

Da Bruxelles la portavoce del commissario ai Trasporti, Siim Kallas, commenta: «Le regole sono chiare. Alitalia deve rimanere in mani europee, così come il controllo». E Alfredo Roma, ex presidente dell’Enac italiano e dell’Ecac europeo, ammonisce: «Le norme non richiedono solo che i cittadini non-Ue siano sotto il 49,9% dell’azionariato, ma anche che non esercitino un “effective control”.

 

Ma già adesso chi comanda in Alitalia? La Etihad si prepara a mettere i soldi, stabilisce i 2251 esuberi, detta le regole sui debiti. E questo non è “effective control”? Le compagnie concorrenti potrebbero sostenere di sì, di fronte alla Corte di Giustizia europea, e ottenere una sentenza che dichiara che Alitalia non è più un operatore comunitario». Così non solo Etihad non conquisterebbe i privilegi di compagnia Ue ma la stessa Alitalia li perderebbe. 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…