ALL’ANIMA DEL CONFLITTO! - IN VISTA DEL RINNOVO AL VERTICE DELLE GENERALI LA PROSSIMA PRIMAVERA, SI MUOVE IL COMITATO DEI GESTORI DEI FONDI ESTERI E ITALIANI (ASSOGESTIONI), CHE POTREBBE PRESENTARE UNA LISTA E PORTARE A CASA QUALCHE CONSIGLIERE. MA MENTRE GENERALI E MEDIOBANCA HANNO DICHIARATO LA LORO INCOMPATIBILITÀ A PARTECIPARE ALLE SCELTE DEI CANDIDATI (E TE CREDO!), ANIMA VUOLE SEDERSI AL TAVOLO. EPPURE SIA ANIMA SIA LA SUA CONTROLLANTE BPM HANNO CALTAGIRONE TRA I PRINCIPALI SOCI, E IL “CALTA” È UNO DEI GRANDI AZIONISTI DI TRIESTE…
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”
C’è una schiarita sulla governance di Generali: e potrebbe favorire una “lista del cda” bis per rinnovare i vertici, l’8 maggio 2025. I vincoli posti dalla legge Capitali, in vigore dal 1° gennaio e ancora non regolamentata da Consob, parevano in grado di boicottare questo metodo di nomina, affidando ai principali soci, del Leone, a partire da Mediobanca che lo faceva in passato, l’onere delle candidature.
Ma da dicembre sono intervenuti due elementi nuovi. Il primo sono i pareri […] degli operatori di mercato, consultati da Consob e che chiedono di limitare le novità della nuova misura, specie quelle che produrrebbero incertezza nelle nomine.
Il secondo è l’orientamento, teso al compromesso, dei primari soci di Generali, che i vertici dell’assicuratore, assistiti da Sodali, hanno incontrato per l’ engagement . E si può ritenere che tra un mesetto, se gli astri saranno ben allineati, il cda del Leone decida di presentare ancora la sua lista, con la conferma di Philippe Donnet ad e Andrea Sironi presidente e l’apporto dei maggiori soci.
Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024
Ieri mattina Sironi ha visto il Comitato dei gestori, mentre nei giorni scorsi era toccato a Mediobanca (13,1%), Delfin (9,93%) e Caltagirone (6,92%). C’erano una decina di esponenti delle prime Sgr azioniste: da Amundi a Eurizon e Fideuram, a Mediolanum.
Assenti i gestori del gruppo Generali e di Mediobanca, che si sono chiamati fuori per il conflitto d’interesse. Uno scrupolo che i gestori di Anima e della sua controllata Kairos ieri non hanno avuto, malgrado il peso di Caltagirone - il fautore della nuova norma - nel capitale di Anima sia cresciuto al 5,29%.
L’imprenditore si dice possa salire ancora, e con Banco Bpm (primo socio della Sgr) ha anche rilevato dal Tesoro quote di Mps prologo del “terzo polo bancario”. Proprio i membri di Anima, da settimane, mostrano una certa dialettica nel Comitato dei gestori, sulla riforma della governance.
E proprio il rappresentante di Anima Armando Carcaterra, secondo testimoni, avrebbe chiesto ieri a Sironi se e a quali condizioni Generali possa fare la lista del cda. L’economista avrebbe risposto che quanto più le condizioni somiglieranno a quelle dell’iter che treanni fa portò alla lista, tanto più sarà probabile un bis.
Ma c’è la nuova legge: che per Sironi è ancora troppo indefinita, mentre se a gennaio fossero chiariti i due nodi principali Generali potrebbe valutare una nuova lista del cda. I due nodi, del resto evidenziati dalla totalità dei contributi inviati a Consob, sono il divieto di far votare la lista del cda al secondo turno a chi non l’ha votata al primo (per evitare “impallinamenti”) e la facoltà di limitare il metodo proporzionale di nomina solo ai seggi assegnati alle minoranze (comunque almeno il 20% per la nuova legge).
La palla torna a Consob: che entro Natale avvierà la seconda consultazione, per poi emanare il regolamento tra metà e fine gennaio. Valutata la versione finale della legge, il cda Generali pubblicherà il parere quali- quantitativo, che farà da cornice al rinnovo 2025. […]