AMAZON FATTO A MAGLIE - ‘DIPENDENTI ZOMBIE, TURNI MASSACRANTI’: IL VIDEO CON TELECAMERA NASCOSTA DEL GIORNALISTA INFILTRATO IN UN CENTRO DI SMISTAMENTO INGLESE. ‘GLI UMANI NON SONO ABBASTANZA EFFICIENTI, PER QUESTO VENGONO SOSTITUITI DAI ROBOT’ - SFRUTTATORE DI POVERI CRISTI SOTTOPAGATI, CON TANTO DI SVENIMENTI E VIAVAI DI AMBULANZE: COSÌ BEZOS È DIVENTATO L’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO, IDOLO DEI DEMOCRATICI ED EDITORE ILLUMINATO DEL ‘WASHINGTON POST’
Telecamera nascosta in un centro Amazon ('Mirror')
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
telecamera nascosta in un magazzino amazon inglese
Schiavista, sfruttatore, torturatore di poveri cristi sottopagati e supersfruttati, con tanto di svenimenti e viavai di ambulanze da magazzini trasformati in prigioni? Non è un romanzo di Dickens, non è l'Inghilterra dell'800, oggi e’ così nei centri di impacchettamento e smistamento di Amazon, secondo una inchiesta micidiale del Sunday Mirror inglese ripresa da tutti i tabloid e le tv del Paese.
Chi è il torturatore? Jeff Bezos. Chi? L'uomo più ricco del mondo, il fondatore e amministratore delegato di Amazon, che dopo le vendite record di Black friday, la giornata di sconti che apre una stagione di offerte che dura fino a Natale, vale 100 miliardi di dollari abbondanti. Ci spiega Bloomberg che le azioni del colosso delle vendite online sono salite di oltre il 2% sull'onda dell'ottimismo dei trader per le vendite degli ultimi giorni, aumentate del 18,4% rispetto allo scorso anno.
telecamera nascosta in un magazzino amazon inglese
Guai a suggerire a Bezos che dietro il suo grande nuovo successo potrebbe anche esserci il clima di rinnovato ottimismo e fiducia nel quale sguazza l'America dopo un anno con Donald Trump. Niente affatto, perché Bezos, in compagnia dei suoi amici felpette di Silicon Valley, è un democratico e progressista convinto, rigoroso, senza macchia, finanzia le campagne contro il presidente, lo fa attaccare quotidianamente dal Washington Post di sua proprietà, sostiene in California i movimenti liberal, difende gli immigrati e i diritti dei figli degli immigrati, contesta la politica di chiusura delle frontiere, aborre l'idea del muro ai confini col Messico per evitare l'ingresso di illegali. Insomma, è un socialista. Il socialista più ricco del mondo.
L'ondata di proteste, inchieste sommerse, scioperi in giro per il mondo, perché si sono già ribellati oltre agli inglesi anche i dipendenti italiani di Amazon e quelli tedeschi,e’ dunque un'autentica sorpresa. Qui qualcuno mente e prende in giro gli allocchi.
telecamera nascosta in un magazzino amazon inglese
Andiamo per ordine. La ricchezza. Il traguardo dei 100 miliardi di dollari fa di Bezos la prima persona ad avere costruito un patrimonio tale dal 1999, quando il co-fondatore di Microsoft, Bill Gates, raggiunse quel record.
Nel luglio 2017, Bezos ha spodestato Gates dal podio di persona più ricca del mondo. Il patrimonio netto di Gates è diminuito con la scelta dell'impegno filantropico. A giugno, Gates ha fatto una donazione di 64 milioni di azioni Microsoft in beneficenza, la più sostanziosa da quando ha fondato la Fondazione Bill e Melinda Gates nel 2000.
Facile perciò prevedere come fa Oxfam che entro 25 anni ci sarà il primo trilionario del mondo,e che se continua così sarà Besos.
A che prezzo?
Un'anticipazione delle condizioni di lavoro imposte dal colosso delle vendite online era arrivata dall'Italia con lo sciopero dei dipendenti Amazon proprio nella settimana del black friday, che ha aperto lo scontro tra l'azienda e i sindacati. Da una parte c'è l'azienda che sostiene che i dipendenti guadagnino di più di altri lavoratori del settore, dall'altro lato le organizzazioni sindacali che invece affermano che i dipendenti percepiscono il minimo tabellare. I lavoratori lamentano anche turni estenuanti e obblighi di produzione troppo alti.
Nessuno però ha pensato di fare quello che ha fatto il giornalista del Mirror, di infiltrarsi in un magazzino di Amazon a Tilbury, Essex, per cinque settimane,come un dipendente qualunque. Inchieste serie sotto copertura costano troppa fatica, da noi non si usano più.
Segue documentazione puntigliosa di condizioni di lavoro a dir poco massacrante, documentate anche da video e fotografie che il Mirror come il Sun e altri giornali e tv inglesi hanno pubblicato.
Ai lavoratori verrebbe chiesto di impiegare non più di 9 secondi per confezionare e mandare alla spedizione un pacco, ritmo disumano è protratto per troppe ore, tanto che il cronista ha assistito a episodi di panico, svenimenti, ricoveri in ospedale.
Perché, chiede inutilmente un dipendente al capo reparto, non possiamo metterci a sedere quando c'è qualche momento di pausa e non siamo occupati? Siamo esseri umani, non schiavi o animali.
Turni di lavoro dalle 7:00 del mattino alle 6:00 del pomeriggio, paga sotto il minimo sindacale, bagni sudici. Di sicuro la richiesta è di impacchettare 300 oggetti l'ora.
Alla pubblicazione dell'inchiesta, un portavoce di Amazon si è limitato a rispondere con una precisazione.
“ Amazon fornisce un ambiente di lavoro sicuro e positivo, con salari competitivi e Benefit fin dal primo giorno; siamo orgogliosi di aver creato migliaia di posti di lavoro permanenti nel Regno Unito.
Offriamo lavori dignitosi e un ambiente positivo con opportunità di crescita come fa la maggior parte delle aziende, ci aspettiamo un certo livello di rendimento.
Gli obiettivi sono fissati sulla base delle performance precedenti dei nostri lavoratori”
Non si è sentito accolto così il giornalista sotto copertura del Mirror, fornito di una telecamera nascosta acquistata online su Amazon. Dove senno’?
“Eccomi arrivato al piano principale di Amazon, qui le telecamere osservano ogni mio movimento e uno schermo di fronte a me mi ricorda quanti items ogni ora devo produrre e quanto tempo posso impiegare per ognuno di essi.
Questo è il più grande impianto di impacchettamento online d'Europa, spedisce 1,2 milioni di oggetti all'anno. E il venditore numero uno di Inghilterra, l'anno scorso soltanto ha fatto 7,3 miliardi di sterline. Ho visto gente addormentata in piedi esausta per aver lavorato fino a 55 ore a settimana. All'avvicinarsi di Black Friday, al personale è stato detto di dormire sotto le tende e anche sotto i ponti, ma di arrivare in tempo al lavoro, nessun ritardo ammesso. Nell'impianto non c'è luce naturale, solo artificiale e fluorescente. Gli orologi sono coperti perché nessuno deve controllare l'ora ma concentrarsi solo sul lavoro”.
Il giornalista sostiene di essere un uomo ancora giovane, abituato al movimento fisico e in forma tale da correre le maratone abitualmente, eppure è uscito dall'esperienza fisicamente prostrato. In attesa di chiarimenti e smentite tali da dissipare l'orrore, possiamo credere che sia il solito ambiente sindacalizzato che si ribella alle nuove forme di lavoro, che molto danno ma ancor di più chiedono. Ma se il racconto del telecronista del Mirror risponde anche in parte a verità, le felpette di Silicon Valley hanno un gran bisogno della cura Trump.