LA "PAX TECH" È FINITA – DOPO LA CAUSA DI "FORTNITE", ANCHE FACEBOOK VA ALL’ATTACCO DI APPLE SULLE COMMISSIONI DA STROZZINI DEL SUO STORE: “ABBIAMO CHIESTO DI RIDURRE LA TASSA DEL 30% O DI CONSENTIRCI DI OFFRIRE FACEBOOK PAY IN MODO DA POTER ASSORBIRE I COSTI PER LE AZIENDE IN DIFFICOLTÀ” – LA MELA E GOOGLE FANNO TRANSITARE TUTTI I PAGAMENTI IN-APP DAL LORO SISTEMA CHIUSO, APPROFITTANDOSI DELL'ASSENZA DI ALTERNATIVE E DEL DUOPOLIO DI FATTO
Fabrizio Goria per “la Stampa”
Dopo Fortnite, Facebook. Trova nuovi adepti la crociata iniziata da Epic Games, lo sviluppatore del videogioco più popolare tra gli adolescenti, contro Apple e Google in merito alla percentuale trattenuta dai due giganti delle Silicon Valley sulle transazioni nei rispettivi negozi digitali.
Secondo la società di Mark Zuckerberg il 30% di "tassa" imposto da App Store e Google Play è troppo e si studiano soluzioni alternative. Il social network di Menlo Park non parla di monopolio, come invece fatto dall'azienda di Tim Sweeney, ma l'impressione è che la mossa di Facebook sia il preludio a un cambio di rotta.
L'emergenza sanitaria, i confinamenti, il lavoro da casa. Tre elementi che hanno caratterizzato la prima metà del 2020, e che hanno alimentato i conti dei colossi del web, complice il maggiore utilizzo del commercio elettronico e dell'intrattenimento digitale. Ma che hanno anche fatto inviperire gli sviluppatori di app, i quali hanno sempre mal digerito l'obolo, imposto da Apple e Google, sulle transazioni monetarie effettuate sulle applicazioni presenti sui negozi virtuali di iOs e Android.
La prima ad agire, dopo una gestazione durata mesi, è stata Epic, la software house di Fortnite, lo sparatutto più amato dalla generazione Z, i nati negli anni Duemila. Il nuovo aggiornamento, infatti, prevedeva che ogni micropagamento passasse in modo diretto dalla società di Sweeney.
Google e Apple hanno rimosso Fortnite ed Epic ha citato in giudizio le due compagnie, tacciandole di aver creato un monopolio. Inevitabili le ripercussioni, considerato che Fortnite ha circa 350 milioni di giocatori a livello globale. Pochi analisti, tuttavia, pensavano che Menlo Park appoggiasse la causa di Epic Games. Invece, in una nota pubblicata sul blog aziendale, Facebook ha annunciato la rottura.
IL VIDEO CON CUI EPIC GAMES ACCUSA APPLE DI CONTROLLARE IL MERCATO DELLE APP
«Abbiamo chiesto ad Apple di ridurre la tassa del 30% sull'App Store o di consentirci di offrire Facebook Pay (il sistema di pagamento di proprietà, ndr) in modo da poter assorbire tutti i costi per le aziende in difficoltà durante il Covid-19», ha scritto Fidji Simo, numero uno della divisione dedicata alla app di Facebook. L'obiettivo, secondo Simo, è agevolare le piccole e medie imprese nella lunga rincorsa alla ripresa post pandemia. Come?
Fornendo loro la possibilità, tramite le pagine di Fb, di organizzare eventi virtuali a pagamento, come classi di cucina o lezioni di pittura. Un'innovazione annunciata da settimane e arrivata ora a regime. La finalità di Menlo Park è chiara: il 100% degli introiti deve arrivare in tasca agli imprenditori e quindi è ritenuto inconcepibile il 30% erogato a Apple e Google.
«Solo il 19% delle piccole imprese ha ricevuto un sostegno finanziario durante la pandemia», ha spiegato Simo. La mossa di Zuckerberg, che segue quella di Epic, potrebbe avere conseguenze sull'intero segmento delle applicazioni per smartphone. Cruciali saranno le decisioni degli sviluppatori di videogame più popolari, come EA Sports (quindi la serie di Fifa), Rockstar, Activision, Konami e Square Enix. Ma anche Disney, la cui app Disney+ è sui negozi per iOs e Android.
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