LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDI – ARNAUD DE PUYFONTAINE, CEO DEL GRUPPO FRANCESE, SI E' DIMESSO DAL CDA DI TIM! A CHE SERVE QUESTA MOSSA DI BOLLORÉ? IL PASSO INDIETRO E' STATO ACCOMPAGNATO DALLA RICHIESTA DI DISCONTINUITA' IN CDA ALLA LUCE DELL'INSODDISFAZIONE DI VIVENDI NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE SALVATORE ROSSI, GIUDICATO NON IMPARZIALE - LA PRECISAZIONE DELLA SOCIETÀ: "NESSUNA VOLONTÀ DI MONETIZZARE. VIVENDI È UN INVESTITORE DI LUNGO TERMINE E CONFERMA IL PROPRIO INTERESE INDUSTRIALE"
2. MAIL A DAGOSPIA
Riceviamo e pubblichiamo da Vivendi:
In riferimento a quanto da voi titolato, nessuna volontà di monetizzare da parte di Vivendi.
A scanso di equivoci, Vivendi è un investitore di lungo termine, conferma con forza il proprio interesse industriale per TIM e la propria volontà di intraprendere ulteriori operazioni industriali in Italia.
A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Grazie,
Cristina Fossati
3. TIM, VERSO LE DIMISSIONI DI DE PUYFONTAINE
Estratto dell’articolo di Elena Dal Maso e Manuel Follis per www.milanofinanza.it
Potrebbero essere comunicate oggi, lunedì 16 gennaio, le dimissioni dal cda Tim di Arnaud de Puyfontaine. Fonti di milanofinanza.it hanno confermato che il ceo di Vivendi e consigliere d'amministrazione di Telecom Italia dal 2015 si prepara a rilasciare le dimissioni dal board della società di cui la media company francese è primo azionista con il 23,75%.
Per le motivazioni occorrerà attendere l'eventuale comunicazione. Anche perché la decisione è data in arrivo ma al momento non ci sono conferme ufficiali. Il titolo Telecom Italia, intanto, sale dello 0,8% a metà mattinata, poi accelera (+1,05%) a 0,25 euro a Piazza Affari per 5,3 miliardi di capitalizzazione.
Tre cose da sapere su Telecom Italia
Come ha scritto MF-Milano Finanza nel numero del 14 gennaio 2023, «dopo mesi di trattative, alcune cose almeno sono chiare. Prima, che lo Stato italiano è determinato a riportare le grandi reti di telecomunicazioni sotto il suo controllo. Seconda, che Vivendi non vede l’ora di uscire da Telecom (e in questo senso si comprende l’atteso ritiro di Arnaud de Puyfontaine). Terza, che Telecom e il suo management hanno digerito, come conseguenza delle posizioni degli azionisti Cdp e Vivendi, l’idea di perdere la rete e di essere ridimensionati ad una società di tlc commerciale come altre». […]