bashar al assad soldi

ASSAD SI GODRÀ UN ESILIO DORATO A MOSCA – IL DITTATORE SIRIANO E LA SUA FAMIGLIA HANNO OTTENUTO DA PUTIN ASILO POLITICO. E I RUSSI GARANTIRANNO LA LORO PROTEZIONE – NELLA CAPITALE RUSSA GLI ASSAD POSSIEDONO UNA VENTINA DI APPARTAMENTI DEL VALORE DI 40 MILIONI – IL DIPARTIMENTO DI STATO USA STIMA LA RICCHEZZA DEL DITTATORE IN 2 MILIARDI DI DOLLARI, PARCHEGGIATI IN CONTI CORRENTI E SOCIETÀ OFFSHORE IN PARADISI FISCALI – NELLE CASSE DI ASSAD FINIREBBERO ANCHE I RICCHI PROVENTI DEL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI CAPTAGON, UN'ANFETAMINA ILLEGALE...

1. A MOSCA LA VITA DORATA DI ASSAD NEL QUARTIERE DEI DITTATORI IN ESILIO

Estratto dell’articolo di Giuseppe D'amato per “il Messaggero”

 

bashar al assad con vladimir putin

Un tempo i leader dei Partiti comunisti stranieri in esilio a Mosca vivevano tutti insieme all'hotel Lux, in pieno centro sulla Ulitsa Tverskaja, a poche centinaia di metri dal Cremlino. Adesso gli ex potenti, "amici" deposti dell'ex Paese dei Soviet, si godono la pensione a Barvikha, borgo residenziale alle porte della capitale russa. Già 12 anni fa, quando il suo potere vacillava - prima dell'intervento militare in suo soccorso di Putin nel 2015 - correva voce che Assad avrebbe trovato rifugio a Mosca.

 

vignetta di bashar al assad che scappa dalla siria con i soldi

Del resto nell'esclusiva Barvikha c'è tutto quello che può piacere a sua moglie Asma a incominciare dai negozi extra-lusso e super selezionati. E uno dei loro tre figli ha pure discusso all'università Mgu, una quindicina di giorni fa, una tesi di dottorato in matematica. La Russia sembra proprio essere nel destino della famiglia al-Assad. Il capostipite, Hafiz, da giovane, fu addestrato dalle Forze armate sovietiche e diventò un fedelissimo del Cremlino a partire dal 1971, quando, con un golpe, diventò presidente della Siria.

 

Da allora Mosca ha impostato la sua strategia geopolitica in Medio Oriente proprio sulle relazioni privilegiate con questa famiglia. Ecco perché Putin non poteva permettersi di lasciare nelle mani dei ribelli siriani un alleato del genere. Il boomerang, innescato da una tale scelta a livello internazionale, sarebbe stato troppo pericoloso.

[…]

banconote siriane con il ritratto di bashar al assad

 

Bashar al-Assad e la sua famiglia hanno ottenuto dalla Russia "asilo politico" in modo che potranno godere di protezione ed avere una vita tranquilla. Lo stesso accadde nel 2014 all'allora presidente ucraino Viktor Janukovich, in fuga da Kiev, dopo la vittoria dell'EuroMajdan e a membri del suo Esecutivo come l'ex premier Nikolaj Azarov.

 

A Barvikha Janukovich si ritrovò come vicini i familiari dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, morto nel 2006 in un carcere in Olanda, dove era giudicato dal Tribunale del L'Aja per crimini contro l'umanità. In precedenza sua moglie, Mira Markovic, suo figlio Marko e il fratello Borislav si erano trasferiti a Mosca.Una uguale sorte da esiliato nella capitale russa l'ha avuta il presidente del Kirghizistan Askar Akayev, deposto nel 2005 dalla "rivoluzione dei tulipani", noto per i suoi studi accademici.

 

ASMA E BASHAR AL ASSAD

Dopo il crollo del Muro di Berlino, nel novembre 1989, il leader storico della DDR (che, però, aveva già lasciato il potere) Erich Honecker e sua moglie Margot volarono in Urss per evitare di finire sotto processo nella Germania unita. Ma, dopo il crollo della superpotenza comunista nel 1991, il primo presidente democratico russo post sovietico, Boris Eltsin, li consegnò alla giustizia tedesca.

 

Dopo il passaggio della presidenza siriana tra padre e figlio nel 2000 per la morte di Hafiz, l'Occidente aveva posto speranze di democratizzazione del Paese arabo in Bashar, di professione oftalmologo, con lunghi studi in Gran Bretagna. Proprio a Londra aveva conosciuto sua moglie Asma, che è ancora cittadina britannica e si è laureata al King's college in Informatica e Letteratura francese. […]

 

slobodan milosevic

[…]  A lungo ammalata di tumore e poi di leucemia, la consorte di Bashar è stata descritta come una persona che vive una vita nel lusso più sfrenato ed è abituata a spendere centinaia di migliaia di dollari in mobili e in vestiti. Dopo lo scoppio della guerra civile la donna ha speso in acquisti online in negozi e boutique di Chelsea vere fortune.

 

I gioielli sono la sua passione. Il Dipartimento di Stato americano stima la ricchezza degli al-Assad in 2 miliardi di dollari, parcheggiati in numerosi conti correnti, società di favore, offshore in paradisi fiscali. A Mosca, ad esempio, la famiglia possiede una ventina di appartamenti - alcuni nel distretto finanziario della capitale - del valore di 36 milioni di euro. Loro parenti hanno rilevanti investimenti nel settore immobiliare.

 

2. ASSAD, FOTO FALSE E DEPISTAGGI SULLA FUGA RISPUNTANO 19 APPARTAMENTI A MOSCA

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

Qualcuno sui social ha provato a spacciare fotografie d’archivio scattate nel 2013 in un ospedale siriano come le prime immagini dell’arrivo di Bashar al-Assad e della moglie Asma a Mosca. Il solito tiro mancino.

bashar al assad con vladimir putin

 

Al momento l’unica traccia dei due coniugi oramai esuli in Russia è la traiettoria radar dell’aereo che domenica sera li ha portati dalla base di Hmeimim a un aeroporto di Mosca. Interrogato più volte, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov si è rifiutato di fornire dettagli. «Non ho nulla da dire sull’andirivieni del presidente Assad». Non ha neppure confermato che il presidente Vladimir Putin gli abbia concesso asilo.

 

[…]  Ma nessuno dubita. «Gli troveranno una dacia alle porte di Mosca», è certo il politologo russo-israeliano Vladimir Khanin. C’è anche chi ha ricordato che, stando a un’inchiesta del 2019 di “Global Witness”, i Makhlouf, cugini di Assad, possiederebbero 19 appartamenti da 40 milioni di dollari in due grattacieli della City di Mosca. Dove alloggerà il clan Assad, però, poco importa.

 

bashar al assad

Quello che conta per il Cremlino è salvare la reputazione di alleato affidabile che Putin si era guadagnato con l’intervento in Siria del 2015. «La Russia non tradisce i suoi amici in difficoltà», rivendica il diplomatico Mikhail Uljanov. […]

 

Tutta la propaganda di Stato si affanna a limitare il danno d’immagine, spiegando che il regime siriano era oramai spacciato. «Non potevamo essere più patrioti della Siria che il compagno Assad», sbotta l’opinionista politico Andrej Medvedev. «Il tentativo di mantenere Assad al potere sarebbe comunque stato destinato al fallimento», sostiene il politologo Fjodor Lukjanov.

 

banconota siriana con il ritratto di bashar al assad

Molti osservatori, però, non nascondono i loro timori per il destino delle due basi in Siria, avamposti strategici per la presenza russa nel Mediterraneo e in Africa: lo scalo aereo di Khmeimim, vicino a Latakia, e il porto di Tartus, unico porto russo in acque calde. «È prematuro parlarne.

 

Sarà oggetto di discussione con chi sarà al potere in Siria», ha detto Peskov assicurando che la Russia sta facendo «tutto il possibile e il necessario per stabilire un contatto con coloro che possono essere responsabili della sicurezza». […]

 

3. IL TESORO DI ASSAD

Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro per "la Stampa"

 

bashar al assad con vladimir putin 2

[...] Ma perché il dittatore siriano si sarebbe gettato tra le braccia del Cremlino? Le ragioni possono essere molteplici. Innanzitutto perché è stato l'intervento militare del regime di Vladimir Putin a tenere in piedi fino a ieri il suo regime, rinnovando un asse tra Mosca e Damasco che risale all'epoca sovietica. E che ai tempi della Guerra Fredda vedeva la Siria in pugno del padre di Bashar al-Assad, Hafez.

 

Proprio nella capitale russa, uno dei figli di Bashar pare abbia discusso poche settimane fa la sua tesi di dottorato in matematica, almeno stando ad alcuni media. Ma non è chiaro se altri membri della famiglia si trovassero a Mosca in quei giorni, mentre fonti arabe e siriane citate dal Wall Street Journal sostengono che la moglie di Assad, Asma, e i figli, tutti maggiorenni, fossero fuggiti in Russia da tempo, già a fine novembre.

 

la droga captagon

La Russia è stata sempre vicina al regime di Damasco. Ed è forse per questo che - stando a un'inchiesta pubblicata cinque anni fa dal Financial Times - alcuni parenti di Bashar al-Assad, tra cui alcuni cugini, avrebbero investito sul mattone a Mosca, acquistando almeno 18 appartamenti di lusso in due grattacieli per un valore di circa 40 milioni di dollari.

 

[...]

 

Difficile dire quanto denaro o quante proprietà abbia l'ormai ex dittatore Assad (o a quanto ne avesse prima di perdere il potere). «Le stime basate su informazioni open source pongono generalmente il patrimonio netto della famiglia Assad tra uno e due miliardi di dollari, ma si tratta di una stima inesatta che il Dipartimento non è in grado di corroborare in modo indipendente», affermavano un paio d'anni fa gli Usa in un rapporto citato dall'Ansa.

 

la droga captagon

Ma secondo alcune inchieste giornalistiche, ad aiutare Bashar al-Assad a rimanere al potere non sarebbero stati solo Russia e Iran, ma anche «un'industria illegale della droga gestita da potenti soci e parenti del presidente» e «diventata un'operazione multimiliardaria»: un traffico internazionale basato principalmente sul captagon, un'anfetamina illegale. E che secondo il New York Times era in «gran parte supervisionato dalla quarta divisione corazzata dell'esercito siriano: un'unità d'élite comandata da Maher al-Assad, fratello minore del presidente e uno degli uomini più potenti della Siria». [...]

Captagonidlib siria putin assadbashar al assad con vladimir putin

bashar al assad con vladimir putin 2

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...