CASELLI DI CARTA – A CHE PUNTO SONO LE TRATTATIVE TRA CDP E ATLANTIA? SEMPRE ALLO STESSO. LA TRATTATIVA NON SI SBLOCCHERÀ NEL BREVE TERMINE – NON È SOLO QUESTIONE DI FINANZA, MA ANCHE DI PEDAGGI: SE IL GOVERNO ABBASSA LE TARIFFE, RISCHIA DI TIRARE UN BIDONE A CASSA DEPOSITI, CHE DA STATUTO È OBBLIGATA A ESSERE REMUNERATIVA PER I SOCI – INTANTO PALERMO STRAPPA AI BENETTON IL CAPO DEGLI AFFARI LEGALI STEFANO CUSMAI
1 – La Cdp strappa ad Atlantia il capo del legale
Andrea Greco per “la Repubblica”
Non pare, a quanto raccontano fonti interne, che Cupido abbia scoccato la sua freccia durante la trattativa dell'ultimo mese, ruvida, tra Atlantia e Cassa depositi e prestiti sulla cessione del pacchetto di controllo delle autostrade italiane.
I contatti c'erano già, tra il capo degli affari legali di Atlantia e segretario del cda Stefano Cusmai, e l'istituto di promozione nazionale che tratta l'addio dei Benetton da Aspi. Nei mesi del lockdown i contatti si erano intensificati, intermediati da una multinazionale di "cacciatori di teste".
Infine, la scelta: Cusmai cambierà squadra, e da settembre lavorerà come dirigente della Cdp. A quanto pare, non seguirà trattative straordinarie, tipo quella in corso con Atlantia e che proprio entro settembre dovrebbe ridisegnare l'assetto azionario e strategico di Aspi.
Cusmai, che sarà tra i primi riporti del capo dell'area legale in Cdp, Alessandro Tonetti, seguirà gli affari societari con focus sugli investimenti del "patrimonio rilancio", quei 40 miliardi di euro di attivi pubblici e segregati che il governo stanzierà perché Cdp sostenga azioni e bond italiani. In effetti sarebbe inopportuno che Cusmai riandasse ai passati amori.
2 – È stallo Autostrade-Cdp E il Paese rischia l'autogol
Gian Maria De Francesco per “il Giornale”
Prosegue lo stallo tra Atlantia e Cdp per definire le modalità di ingresso del gruppo di Via Goito nel capitale di Autostrade per l'Italia. Al momento, la sensazione è che la trattativa non si sbloccherà nel breve termine nonostante i contatti tra le due società e i rispettivi legali proseguano quotidianamente.
i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova
Non è solo questione di finanza, ma anche di pedaggi autostradali: se l'esecutivo proseguisse sulla strada populista dell'abbassamento delle tariffe, finirebbe con il tirare un bidone proprio alla Cassa.
Ma andiamo con ordine. Le ragioni delle parti in causa sono entrambe fondate. Anche se la vicenda si origina dal disastro del Ponte Morandi, la holding che fa capo a Edizione (30,25%) della famiglia Benetton, in quanto azienda quotata, non può accettare modalità di avvicendamento che suonino come un esproprio dinanzi alla compagine di investitori internazionali (il fondo Tci ha già adito la Corte di Giustizia Ue) né può accettare una valutazione di Aspi che penalizzi l'ensemble dei soci visto che il mercato valuta la concessionaria fino a 9 miliardi di euro.
fabrizio palermo foto di bacco (3)
Di qui la proposta di vendere l'88% di Aspi detenuto da Atlantia con contestuale scissione parziale, finalizzata alla quotazione per soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti. Incluse le minoranze di Aspi (Allianz con il 7% e Silk Road Fund al 5%).
Dall'altra parte, l'istituto guidato dall'ad Fabrizio Palermo non può certo «bruciare» le proprie risorse essendo, a sua volta, «obbligato» dallo statuto a essere remunerativo per i propri soci che, oltre al Tesoro, comprendono anche le Fondazioni bancarie.
Il rischio, infatti, è duplice. Una valutazione troppo elevata di Aspi renderebbe più costosa l'operazione originaria di ingresso da realizzarsi con un aumento di capitale riservato con il quale acquisirebbe il 33% della società (con un ulteriore 22% girato a investitori graditi a Cdp).
ruspe al lavoro per spezzare i blocchi del ponte morandi
La Cassa, inoltre, vuole precise garanzie (manleve) sulle cause pendenti nei confronti di Aspi per non dover sopportare ulteriori costi. Terzo ma non meno importante: l'investimento deve essere remunerativo e, per questo motivo, le interlocuzioni tra Autostrade e il ministero delle Infrastrutture sulla revisione della convenzione e delle tariffe da applicare ai 3mila chilometri di rete autostradale deve sì garantire la manutenzione del network, ma anche prevedere una remunerazione adeguata.
In caso contrario, la Cassa si troverebbe a subire un doppio danno: una spesa elevata e un ritorno sul capitale investito risibile. In pratica, una perdita certa. «Atlantia e Aspi devono rispettare gli impegni», si è limitata a dire il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ora impegnata a presentare il progetto del tunnel sullo Stretto «in sede di Recovery Fund per completare il collegamento tra Messina e Reggio Calabria».
giuseppe conte paola de micheli
De Micheli ha garantito che nel 2020 non ci saranno aumenti dei pedaggi. Non è però esclusa la possibilità di rincari. E in Via Goito c'è la ragionevole speranza che il governo non voglia pregiudicarne gli equilibri finanziari. In famiglia non si tirano bidoni.
CODE IN AUTOSTRADA IN LIGURIAuna veduta del moncone del ponte morandi da una finestra di via fillak soccorsi dopo il crollo del ponte morandi fabrizio palermo foto di bacco (2)