marijuana

AVE “MARIA” - “AURORA” COMPRA “MEDRELEAF” E NASCE IL COLOSSO DELLA MARIJUANA TERAPEUTICA CHE PUNTA A ESPANDERSI DAL CONTINENTE AMERICANO ALL'EUROPA, ITALIA COMPRESA - E’ UN' OPERAZIONE DA 2,09 MILIARDI DI EURO FRA DUE AZIENDE CANADESI CHE PRODURRANNO 570 MILA CHILI DI MARIJUANA ALL’ANNO

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

MARIJUANA

La sfida per la conquista del mercato globale della marijuana, medica e soprattutto ricreativa, è in pieno corso. Lo dimostra il consolidamento avviato tra i produttori canadesi, dove ieri Aurora Cannabis ha annunciato l' acquisto di MedReleaf per 2,5 miliardi di dollari Usa(2,09 miliardi di euro).

 

Una mossa che va ben oltre i confini e le capacità di consumo dei clienti locali, e punta all' espansione verso l' estero, inclusa l' Europa e l'Italia. Aurora era già impegnata in questa operazione, come aveva dimostrato comprando pochi mesi fa CanniMed per oltre 700 milioni di dollari. Ieri ha annunciato anche l' acquisto di MedReleaf, attraverso uno scambio di titoli che garantirà agli azionisti della compagnia rivale un premium di circa il 18%.

 

CAPACITÀ PRODUTTIVA

torta marijuana

Una volta completata l' operazione, la nuova azienda avrà la capacità di produrre 570 mila chili di marijuana all' anno con nove strutture in Canada e due in Danimarca. «La fusione - ha detto il ceo Terry Booth - rafforza la nostra capacità di servire il mercato globale della cannabis in rapida espansione, ed amplifica il nostro vantaggio per esserci mossi in anticipo». Il chief corporate officer, Cam Battley, è stato ancora più esplicito: «L' obiettivo di Aurora è diventare niente di meno della più grande compagnia globale nel settore della marijuana».

 

MARIJUANA

Quindi Booth ha aggiunto: «Non abbiamo ancora finito. Nel giro delle prossime due settimane vedrete ancora altre attività da parte nostra». Cosa sta succedendo? E come mai il Canada punta a diventare il leader mondiale dello sballo? La prima risposta ha una spiegazione locale. Ottawa sta considerando la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, che è sostenuta dal premier Trudeau, e dovrebbe concretizzarsi tra l' inizio e la fine dell' estate.

 

Quindi il mercato canadese è destinato ad espandersi, arrivando a 6 miliardi di dollari di fatturato entro il 2021, secondo un recente rapporto della Canacord Genuity Corp. Battley però ha ammesso di avere ambizioni globali, e questo spiega la ragione più profonda della corsa al consolidamento.

 

MARIJUANA

La legalizzazione della marijuana, tra uso medico e ricreativo, è ormai avviata in tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno aperto la strada, ma ora gli analisti si aspettano che anche l' Europa seguirà il loro esempio. Uno studio di Grand View Research prevede che il mercato globale della cannabis raggiungerà la soglia di 146 miliardi di dollari entro il 2025, e quindi è cominciata la corsa per occupare questo spazio.

 

Il Canada si trova in una posizione di vantaggio, perché le sue leggi sono più permissive di quelle americane, e la produzione è ormai avviata. Ottawa ha dato la licenza per coltivare e vendere la marijuana medica a 70 compagnie, di cui la metà fra il 2017 e il 2018. Quindi possiede una struttura superiore alla domanda del mercato locale, anche considerando l' ampliamento che seguirà alla legalizzazione dell' erba a scopri ricreativi.

MARIJUANA

 

Perciò le aziende del settore stanno consolidando, per sfruttare questo vantaggio e prepararsi all' offensiva per conquistare il mercato globale.

In questo quadro, l' Europa diventa il prossimo obiettivo, e infatti la nuova compagnia ha già condotto operazioni anche in Italia. Il processo di legalizzazione è già avviato negli Usa e in Canada, e quindi le nuove opportunità si apriranno soprattutto quando anche il Vecchio continente seguirà a pieno la loro strada.

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…