ECCOLA, LA PROVINCIA SANA E OPEROSA: DOPO AVER SALVATO LE BANCHE DI AREZZO, CHIETI, FERRARA E JESI, GOVERNO ABI E BANKITALIA NOMINANO NICASTRO PRESIDENTE DI TUTTE E 4 - LA BOSCHI NON PARTECIPA AL CDM: IL PADRE ERA VICEPRESIDENTE DI ETRURIA

1. PATUELLI, AUSPICO VENDITA E AGGREGAZIONI 

antonio patuelliantonio patuelli

 (ANSA) - Per le 4 banche salvate attraverso il Fondo di Risoluzione con fondi privati, il presidente del'Abi Antonio Patuelli auspica una vendita tramite procedura d'asta in tempi rapidi in modo che vengano aggregate ad altri gruppi italiani o esteri. Si tratta delle "aggregazioni più urgenti in questo momento" e che vanno distinte dai casi Mps o dei due istituti veneti (Popolare Vicenza e Veneto banca). Patuelli ha ricordato come "è importante che il piano di salvataggio permetta alle banche ad Arezzo, Chieti, Ferrara e Jesi di aprire oggi il portone e che si sia evitato il bail in dei depositanti".

 

Il presidente Abi ha rilevato che le aggregazioni o cessioni dei 4 istituti non sono sono avvenute nei mesi scorsi per mancanza di compratori reali "altrimenti non avremmo dovuto salvarle" ma ora grazie agli strumenti messi in campo con la risoluzione come la bad bank nella quale confluiranno le loro sofferenze "spero ci siano dei soggetti interessati". Operazioni che "spero avvengano con il minor impatto possibile sui dipendenti".

 

2. CARICHIETI, NICASTRO PRESIDENTE, IMMORDINO A.D

ROBERTO NICASTROROBERTO NICASTRO

 (ANSA) - Il commissario uscente di CariChieti Salvatore Immordino (ex Banca dell'Adriatico) è stato nominato dalla Banca d'Italia amministratore delegato della 'Nuova Carichieti', nata dalle ceneri dell'istituto dopo il piano di salvataggio delle 4 banche. Presidente è Roberto Nicastro che ricopre la stessa carica presso gli altri istituti di credito salvati. L'altro componente del cda è Maria Pierdicchi (ex responsabile S&P Italia). I componenti del Collegio sindacale della banca sono Paola Leone (presidente), Leonardo Patroni Griffi e Maria Teresa Bianchi.

 

 

3. ABI, DA SISTEMA ALTRI SFORZI ASSAI ONEROSI

ROBERTO NICASTRO Federico GhizzoniROBERTO NICASTRO Federico Ghizzoni

 (ANSA) - Ulteriori sforzi "grandi e assai onerosi" per le banche italiane nell'operazione di salvataggio dei 4 istituti in crisi. È quanto afferma l'Abi, dopo aver tenuto il comitato di presidenza, che confida nella "continuazione degli sforzi, innanzitutto delle autorità Italiane, per il completamento dell'armonizzazione delle norme per la piena concorrenza bancaria in Europa, senza privilegi o discriminazioni".

 

 

4.COLPO DI SPUGNA DI RENZI: SALVATE LE 4 BANCHE IN CRISI

Massimo Restelli per “il Giornale

 

L' industria del credito italiano mette e a disposizione 3,6 miliardi per salvare, tramite le leve del fondo di risoluzione, BancaEtruria, Cari Ferrara, Banca Marche e Cari Chieti, e i loro correntisti dalla gogna del bail-in che entrerà in vigore da gennaio.

 

PIER LUIGI BOSCHIPIER LUIGI BOSCHI

Gli istituti erano tanto malconci da essere tutti commissariati da Bankitalia, tanto da costringere il Consiglio dei ministri a una riunione domenicale per approvare il decreto, una volta ricevuto il benestare dell' Europa, che aveva invece bloccato l' ipotizzato ricorso al fondo interbancario perché ritenuto un aiuto di stato: assente della riunione il ministro Maria Elena Boschi, il cui padre Pier Luigi è stato vicepresidente della stessa Etruria. Ora, rimarca l' esecutivo, «non è previsto alcuna forma di supporto pubblico».

 

maria elena boschi (4)maria elena boschi (4)

Scorrendo il decreto legge si scopre tuttavia il secondo punto nodale dell' accordo. Quello del fisco, da cui si evince la sostanziale messa in sicurezza dei crediti di imposta delle nuove quattro banche ponte in bonis che da oggi, dopo lo scorporo dei crediti deteriorati, prendono il posto dei quattro istituti in crisi. Si tratta di un precedente con l' erario fondamentale per l' intera industria del credito che, attraverso il presidente dell' Abi Antonio Patuelli, sta combattendo con ogni mezzo per ottenere un diverso trattamento delle cosiddette «Dta» (deferred tax asset) e che, con la discesa dell' Ires, rischiava di vedersi scoppiare tra le mani una mina da 5 miliardi.

 

Presidente delle quattro banche «sane» - ribattezzate «Nuova CariFerrara», «Nuova BancaEtruria», «Nuova Banca Marche», «Nuova CariChieti» - diventa l' ex direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro: tutte finiscono comunque sotto l' ala delle neonata unità di risoluzione di Bankitalia.

 

il fratello di maria elena boschiil fratello di maria elena boschi

Lo spezzatino prevede poi la creazione di un' unica bad bank, dove confluiscono le sofferenze (cioè i prestiti che famiglie e imprese non sono riusciti a restituire) delle quattro ex malate terminali, previa una massiccia svalutazione degli stessi (da 8,5 a 1,5 miliardi di euro) in modo da permetterne la vendita agli «spazzini» del mercato. L' Unione europea, secondo il commissario Vesrtager il piano «riduce al minimo le distorsioni della concorrenza», calcola che ne deriverà un ulteriore beneficio di 400 milioni.

 

Non solo, ora che sono ripulite, devono trovare al più presto un nuovo padrone anche le banche ponte; e qualcuno pensa che alcuni big potrebbero aver già prenotato un posto a tavola.

 

CARLO MESSINA GIOVANNI BAZOLICARLO MESSINA GIOVANNI BAZOLI

Impossibile però ottenere in tempo utile da tutte le 155 istituti di credito aderenti all' Abi i 3,6 miliardi necessari per accendere il fondo di risoluzione, ricapitalizzare le banche ponte e coprire la differenza tra gli attivi trasferiti e le passività: è previsto che l' industria del credito versi in un sol colpo nel fondo tutte le rate da qui al 2018.

 

Come anticipato, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi concederanno quindi un finanziamento ponte per l' intero importo: l' impegno sarebbe pari a 1,2 miliardi per ciascun istituto. Il prestito dovrebbe essere suddiviso in due tranche, di cui quella a breve termine da 2 miliardi scadrebbe a fine anno, quando tutti i gruppi avranno iniziato a trasferire i soldi al fondo. Il resto dopo la vendita degli asset.

 

 

5.E LA BOSCHI EVITA IL CONFLITTO D’INTERESSI

Da “la Repubblica

 

UBI BANCA BRESCIAUBI BANCA BRESCIA

Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, non era presente al Consiglio dei ministri che ha dato via libera al salvataggio dei quattro istituti, tra cui anche la Banca Etruria di cui il padre, Pierluigi Boschi, è stato vicepresidente prima del commissariamento. Il ministro ieri era a Milano all’inaugurazione delle Torre Isozaki di Allianz, poi si è recata alla Scala al concerto legato alla cerimonia. Così, non partecipando alla riunione del governo, la Boschi non ha dovuto rendere palese il suo conflitto d’interessi. Critico il leader della Lega Matteo Salvini: «Renzi salva le banche degli amici».

 

 

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