donald trump dazi canada stati uniti

IL BALLETTO DEI DAZI – TRUMP FA DIETROFRONT DOPO AVERE ANNUNCIATO L’AUMENTO AL 50% DEI DAZI SU ACCIAIO E ALLUMINIO CANADESI E AVERE MINACCIATO: “FARO’ CHIUDERE L’INDUSTRIA DELL’AUTO IN CANADA”. LE TARIFFE COMMERCIALI RESTANO AL 25% – LA RETROMARCIA ARRIVA DOPO CHE LA PROVINCIA DELL'ONTARIO HA SOSPESO LA SOVRATTASSA DEL 25% SULL'ESPORTAZIONE DI ELETTRICITÀ IN TRE STATI USA – LA SCHIZOFRENICA GUERRA COMMERCIALE DEL TYCOON AFFOSSA LE BORSE…

CASA BIANCA, SU ACCIAIO-ALLUMINIO CANADA DAZI RESTANO 25%

DONALD TRUMP - DAZI COMMERCIALI

(ANSA) - NEW YORK, 11 MAR - Dazi del 25% sull'acciaio e l'alluminio dal Canada e da altri Paesi scatteranno alla mezzanotte del 12 marzo. "Sulla base dei precedenti ordini esecutivi, entrerà in vigore una tariffa del 25% su acciaio e alluminio senza eccezioni o esenzioni per il Canada e altri partner commerciali alla mezzanotte del 12 marzo", ha detto il portavoce della Casa Bianca Kush Desai, indicando così una retromarcia da parte di Donald Trump che aveva minacciato dazi 50% sui metalli canadesi.

 

donald trump - i dazi e la guerra commerciale

USA, ENTRATI IN VIGORE DAZI AL 25% SU ACCIAIO E ALLUMINIO ++

(ANSA-AFP) - I dazi doganali del 25% su acciaio e alluminio, voluti da Donald Trump, sono entrati in vigore segnando una nuova fase nella guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Il presidente americano aveva già tassato le importazioni di acciaio e alluminio durante il suo primo mandato (2017-2021), ma questa nuova tassa intende essere "senza eccezioni e senza esenzioni", ha assicurato Trump durante l'annuncio all'inizio di febbraio.

 

ELETTRICITÀ, METALLI, AUTO: SCONTRO APERTO TRA USA E CANADA

Estratto dell’articolo di Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore”

 

DONALD TRUMP - DAZI COMMERCIALI

[…]  La bufera sui rapporti tra Stati Uniti e Canada scatenata dall’avvento del Presidente americano Donald Trump ha raggiunto ieri livelli da potenziale uragano per poi lasciare spazio ad una nuova, temporanea, calma: prima Trump ha lanciato nuovi strali, con la minaccia di raddoppiare contro Ottawa al 50% i dazi da oggi in vigore su acciaio e alluminio globale per tutti i Paesi. E di distruggere l’auto canadese e di trasformare il vicino del nord nel 51esimo stato dell’Unione.

 

Tutto in risposta alle rappresaglie canadesi al suo protezionismo. Poi sono emersi nuovi segnali di possibile distensione: il Canada, o meglio la provincia dell’Ontario, ha sospeso una sovrattassa su elettricità made in Canada ed esportata in tre Stati Usa che aveva fatto infuriare la Casa Bianca.

 

E il consigliere commerciale del presidente, Peter Navarro, ha detto che viene ritirata anche l’azione punitiva sui metalli contro Ottawa.

 

JUSTIN TRUDEAU E MARK CARNEY

Il premier dell’Ontario Doug Ford, nel fare retromarcia, ha anche annunciato incontri giovedì con il Segretario al Commercio Usa Howard Lutnick, e il rappresentante commerciale Jamieson Greer. Ford, mentre il Canada è in fase di transizione dal primo ministro Justin Trudeau al leader in pectore Mark Carney, è diventato uno dei volti più noti della risposta del Canada alle offensive Usa: «Spero in colloqui costruttivi», ha detto su un rinnovo dell’accordo di libero scambio.

 

[…]

 

I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

La stessa battaglia sui metalli rimane irrisolta, con dazi globali del 25% da oggi in vigore. E la posta in gioco con il Canada è misurata dagli elevati numeri dei tanti dossier economici, che se vedono Ottawa più a rischio per l’impatto dei conflitti non risparmiano gli Usa.

 

L’interscambio di beni vale quasi 800 miliardi l’anno, con export di made in Usa per 350 miliardi e import da 413 miliardi. Il Canada è il secondo partner commerciale di Washington dopo il Messico. Trump ha però progressivamente moltiplicato i conflitti: rivendica che gli Usa danno “sussidi” da 200 miliardi di dollari l’anno al Canada, che “questo deve finire” e che il Canada deve “diventare il nostro amato 51esio stato”.

 

in canada boicottaggio degli alcolici statunitensi

Ottawa smentisce e la cifra menzionata da Trump sembra basata su sue stime gonfiate del deficit commerciale bilaterale (in realtà) 63,3 miliardi. Trump per correggerlo ha annunciato dazi del 25% su tutto l’import canadese, poi sospesi fino a inizio aprile per i beni coperti da accordi di libero scambio.

 

L’auto è a sua volta al centro di battaglie, nonostante catene di produzione fortemente integrate. Se “tariffe di lungo periodo” del Canada non spariranno, ha detto Trump, dal 2 aprile alzerà dazi contro i veicoli canadesi che “faranno chiudere il business in Canada”.

 

Mark Carney

Il Paese è oggi il tredicesimo produttore al mondo, con molte case Usa che hanno impianti oltreconfine. Bernstein stima che dazi del 25% sull’auto a Canada e Messico costino 110 milioni al giorno al settore Usa, Jefferies calcola che i prezzi medi delle vetture salgano del 6 per cento. […]

 

in canada boicottaggio degli alcolici statunitensi

Ultimi Dagoreport

papa francesco bergoglio balcone policlinico gemelli

DAGOREPORT – QUESTA VOLTA PAPA FRANCESCO HA RISCHIATO DAVVERO DI MORIRE, ED È STATO RIPRESO PER LO ZUCCHETTO: TENERLO IN VITA  HA RICHIESTO UNA ASSISTENZA STRAORDINARIA DA PARTE DELL’OTTIMO STAFF MEDICO DEL POLICLINICO GEMELLI – BERGOGLIO RICEVERÀ LE STESSE PREMURE A SANTA MARTA? UN PRIMO PESSIMO SEGNALE SI È AVUTO NELLA MODALITÀ CON CUI IL PAPA È STATO “OFFERTO” AGLI OCCHI DEI FEDELI DAL BALCONE DELL’OSPEDALE: LO STAFF VATICANO, PER NON FARLO SEMBRARE MALCONCIO, GLI HA TOLTO I NASELLI DELL’OSSIGENO, TANTO CHE BERGOGLIO NON È RIUSCITO A CONCLUDERE LA BENEDIZIONE PER L’AFFANNO…

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - SOPRAVVIVERÀ IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI AL VOTO, PREVISTO PER OTTOBRE, DI CINQUE REGIONI (OLTRE 17 MILIONI DI CITTADINI ALLE URNE)? - TRANNE LA TOSCANA SEMPRE ROSSA, CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA E VENETO SONO TUTTE CONTENDIBILI DAI DUE SCHIERAMENTI - IN PUGLIA LA VITTORIA DEL PD SAREBBE CERTA SOLO CON ANTONIO DECARO – IN VENETO, IL MELONIANO DE CARO SE LA PRENDE IN QUEL POSTO SE ZAIA PRESENTA UN SUO UOMO NELLE LISTE DELLA LIGA VENETA - DA ‘’VIA COL VENETO’’ A “PER CHI SUONA LA CAMPANIA”. DOVE SI È GIÀ IN PIENA SCENEGGIATA NAPOLETANA, STARRING MARTUSCIELLO, PIANTEDOSI, CIRIELLI, DE LUCA – MARCHE? QUASI PERSE - GIORGIA, QUI SI RISCHIA LA SCOPPOLA! CHE FARE? NEL DUBBIO, COME INSEGNA L’ANTICO CODICE DEMOCRISTIANO, MEGLIO RIMANDARE IL VOTO REGIONALE NEL 2026…

meloni salvini tajani palazzo chigi

DAGOREPORT - LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI È GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SÌ - SE L’ESCALATION DEL SALVINISMO TRUMPUTINIANO FA IMBUFALIRE TAJANI (“POPULISTI QUAQUARAQUÀ”), FA PRUDERE MANI E GOMITI A UNA DUCETTA MALCONCIA, FINITA NEL CONO D’OMBRA DI TRUMP-MUSK, CHE ASPETTA SOLO LA CONFERMA DI SALVINI A CAPO DELLA LEGA, IL 6 APRILE, POI “LA PAZIENZA FINISCE” - IL GIORNO PIÙ DOLOROSO DELLA MELONA ARRIVERÀ INFATTI QUATTRO GIORNI PRIMA: IL 2 APRILE, QUANDO TRUMP ANNUNCERÀ I FAMIGERATI DAZI USA E MELONI DOVRÀ DECIDERE SE STARE CON WASHINGTON O CON  BRUXELLES - IN ATTESA DEL GIORNO DEL GIUDIZIO, SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTE E FORTI VOCI E MUGUGNI DI UNA DE-SALVINIZZAZIONE DEL GOVERNO CHE PREFIGURANO UNA PROSSIMA CRISI E IL VOTO ANTICIPATO NEI PRIMI MESI DEL 2026 - L’APERTURA DELLE URNE DIPENDERÀ PERÒ DA ALTRI DUE FATTORI: I DATI DEI SONDAGGI E IL VOTO INCERTISSIMO, PREVISTO PER IL PROSSIMO OTTOBRE, IN CINQUE REGIONI…

proteste benjamin netanyahu ronen bar gali baharav-miara

DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI  BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?

ursula von der leyen xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LE MATTANE DI TRUMP SVEGLIANO L'EUROPA: DOPO IL VIAGGIO IN INDIA, URSULA VOLA A PECHINO A FINE APRILE - SE TRUMP CI SFANCULA, LA GRANDE FINANZA AMERICANA RISPONDE INVESTENDO NEL VECCHIO CONTINENTE (IN ACCORDO CON IL MONDO FINANZIARIO BRITISH) - DOPO AVER SENTITO PARLARE WITKOFF ("PUTIN NON È UN CATTIVO RAGAZZO") , I DIPLOMATICI EUROPEI HANNO AVUTO UN COCCOLONE: CON QUESTI STATES, PUTIN POTREBBE OTTENERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E INFATTI SOGNA ADDIRITTURA ODESSA - L'UNICA NOTIZIA CHE HA IMPENSIERITO "MAD VLAD" NELLE ULTIME ORE È STATA LA POSSIBILE PARTECIPAZIONE CINESE, POI SMENTITA, ALLE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING DEI "VOLENTEROSI" A KIEV...