bernardo caprotti

(ESSE)LUNGA VITA AL GUERRIERO - BERNARDO CAPROTTI PER EVITARE LITI DINASTICHE FRA I FIGLI DELLA PRIMA MOGLIE (GIUSEPPE E VIOLETTA) E MARINA (AVUTA DAL SECONDO MATRIMONIO) AFFIDA ALLA BANCA AMERICANA “CITIGROUP” LA VALUTAZIONE DELLE OFFERTE. IMPERO IN VENDITA

Nino Sunseri per “Libero Quotidiano

 

bernardo caprotti esselungabernardo caprotti esselunga

Per capire bisogna tornare indietro di almeno un anno. Il 7 ottobre 2015 a Milano e a Londra alcuni quotidiani pubblicano un paginone in cui «22.218 collaboratori di un' Azienda straordinaria rendono omaggio al loro "Dottore" nel giorno del suo 90° compleanno». I collaboratori sono i dipendenti, il dottore è Bernardo Caprotti, l' azienda straordinaria è la Esselunga.

 

Non si può capire quanto accaduto nelle ultime ore senza questo precedente.

Bernardo Caprotti vende la sua creatura nella convinzione, maturata più di dieci anni fa che nessuno degli eredi naturali è in grado di prendere il suo posto. La Esselunga è Bernardo Caprotti e Bernardo Caprotti è la Esselunga.

 

PAGINA DI AUGURI DEI DIPENDENTI ESSELUNGA PER CAPROTTIPAGINA DI AUGURI DEI DIPENDENTI ESSELUNGA PER CAPROTTI

Lo ha stabilito per sentenza anche la Cassazione e il discorso finisce qui. Proprio il fatto di non aver designato un successore renderà inevitabile, dopo la scomparsa del fondatore , le liti dinastiche fra Giuseppe e Violetta (figli della prima moglie) e Marina avuta dal secondo matrimonio. A esserne danneggiati l' azienda e i dipendenti. O meglio: i collaboratori.

 

Così il vecchio patriarca ha fatto l' ultimo passo. Quello decisivo. Quello che per tutta la vita ha sempre rifiutato nonostante la promessa di assegni con un numero illimitato di zeri. Ha chiamato la banca americana Citigroup per valutare le offerte che sono arrivate sul tavolo ed, eventualmente, sollecitarne altre.

 

bernardo caprottibernardo caprotti

Però, alla fine sarà sempre lui a decidere. Come sempre è accaduto da quel 27 novembre 1957 quando a Milano, in viale Regina Giovanna, al posto di una vecchia autorimessa con i muri anneriti dal fumo viene inaugurato il primo punto vendita della Supermarket Italia.

 

La società ha un milione di capitale di cui la maggior parte (51%) messo a disposizione da una finanziaria di Nelson Rockefeller. I fratelli Guido e Bernardo Caprotti hanno il 18%, Mario e Vittorio Crespi (Corriere della Sera) il 16,5%. Il 10,3% appartiene a Marco Brunelli che più tardi si staccherà per dare vita alla Unes.

 

CAPROTTI all esselunga di APRILIA CAPROTTI all esselunga di APRILIA

In quell' uggioso pomeriggio di fine novembre ha inizio la rivoluzione dei consumi in Italia. Debutta la grande distribuzione. Con l' insegna disegnata da Max Huber nascerà più tardi Esselunga. Negli anni del boom economico, da erede di una dinastia di tessitori Caprotti diviene il pioniere nel commercio al dettaglio.

 

Negli Anni Settanta e Ottanta è il primo a concedere il lavoro a turni e la riduzione dell' orario da 40 a 37 ore. Ma sono anche gli anni della contestazione cui Caprotti risponde a muso duro. Stare dalla parte dei lavoratori e dei clienti non significa cedere ai ricatti del sindacato. I dipendenti sono collaboratori. Lui è il Dottore.

 

violetta e bernardo caprottivioletta e bernardo caprotti

È così che Esselunga è diventata una delle aziende italiane di maggior successo: un reddito di 17mila euro per ogni metro quadrato di vendita. Record mondiale da fare invidia a colossi come Walmart e Carrefour. Una cura maniacale per la qualità, un controllo costante sui prezzi e un modello organizzativo d' eccellenza: ogni punto vendita Esselunga ha un costo di tre volte superiore alla concorrenza. Nulla è lasciato al caso: la pavimentazione, la luce, la disposizione dei banchi. I progetti immobiliari sono firmati Mario Botta, Norman Foster, Renzo Piano.

GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIAGIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIAGIUSEPPE CAPROTTI GIUSEPPE CAPROTTI

 

Caprotti ha inventato le tessere fedeltà, gli scontrini a lettura ottica e le casse senza cassiere. A 80 anni ha ripreso in mano l' azienda che gli sembrava vacillare (i manager furono spediti a casa in Mercedes) e l' ha riportata a macinare utili. A 82 ha pubblicato il libro Falce e carrello contro le Coop. A 85 ha affrontato la lite con i figli sulla proprietà del gruppo. A 88 si è autopensionato. A 91 cerca mani sicure cui consegnare il futuro dei 22.218 dipendenti... Scusate: dei collaboratori.

VIOLETTA CAPROTTI VIOLETTA CAPROTTI giuseppe caprottigiuseppe caprottiBENEDETTA CAPROTTI E GUIDO BAREDSON BENEDETTA CAPROTTI E GUIDO BAREDSON

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...