BOEING IN PICCHIATA - IL DREAMLINER 787 RESTA A TERRA IN TUTTO IL MONDO: I 50 AEREI FINORA CONSEGNATI SONO STATI BLOCCATI DA USA, GIAPPONE, INDIA E CILE (L’UE LO STA PER FARE) - L’AEREO DA SOGNO SI È TRASFORMATO IN UN INCUBO: DOPO I RITARDI, I GUASTI E LE MAGAGNE, ORA SONO LE BATTERIE AL LITIO PRODOTTE IN GIAPPONE A ESSERE DIFETTOSE: INCENDI A TERRA E FUMO IN ARIA – E IL TITOLO CROLLA IN BORSA…

1- BOEING: 787 DREAMLINER A TERRA A LIVELLO GLOBALE
(ANSA) - Il 787 Dreamliner della Boeing resta a terra a livello globale: Usa, Giappone, India e Cile hanno vietato l'uso dell'innovativo velivolo, il primo nuovo aereo messo a punto dal gruppo americano nell'ultimo decennio, fino alla diffusione di ulteriori disposizioni. Mentre l'Ue, secondo il New York Times, si avvia a farlo, portando il blocco verso la totalità dei 50 velivoli finora consegnati nel mondo da Boeing.

La serie di incidenti avuti in rapida successione dal sette gennaio sui modelli dei vettori nipponici Jal e ANA ha spinto le autorità alla prudenza. Ieri, infatti, un 787 di All Nippon Airways (ANA) è stato costretto a un atterraggio di emergenza per i timori di un principio d'incendio dovuti a problemi riscontrati alla batteria.

La Federal Aviation Authority (FAA), l'autorità sulla sicurezza aerea americana, ha ordinato lo stop dei sei Boeing nella flotta della United Airlines, seguita a stretto giro dal ministero dei Trasporti giapponese sui 17 aerei di ANA e sui sette di Jal, già a terra da ieri su base volontaria per "tutti gli accertamenti necessari".

"A seguito alla decisione della FAA, ai Boeing 787 sarà rilasciato il permesso di decollare solo quando la sicurezza sia della batteria sia dell'impianto elettrico sarà certa", ha detto il viceministro dei Trasporti nipponico, Hiroshi Kajiyama. Nel mirino sono finite le batterie agli ioni di litio della GS Yuasa, la compagnia giapponese con sede a Kyoto e nota per la qualità dei suoi prodotti, che ha promesso "dettagliati esami sull'accaduto".

La Boeing (-3,4% i titoli a Wall Street), dal canto suo, è fiduciosa sulla sicurezza del 787: "Prenderemo tutte le azioni necessarie nei prossimi giorni per assicurare ai nostri clienti e ai passeggeri che il 787 è sicuro", ha affermato in una nota l'amministratore delegato, Jim McNerney, dopo la richiesta delle autorità Usa di sospendere i voli dei 787 Dreamliner. Boeing, in tal senso, è "impegnata a sostenere la Federal Aviation Administration e a trovare risposte il prima possibile".


2- QUEL GIGANTE SEMPRE IN RITARDO
Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"

L'aereo dei sogni si trasforma in un incubo per Boeing e per le compagnie che lo hanno ordinato. Dire che il B787 ha avuto una vita sfortunata è poco. E la serie di guasti degli ultimi giorni riapre la questione della sicurezza e dell'affidabilità del velivolo più moderno dell'aviazione civile. Un jet da 200 milioni di dollari e 280 posti, per voli a lungo raggio.

Il Dreamliner, detto anche "aereo di plastica" per l'ampio ricorso alla fibra di carbonio anziché all'alluminio per costruire la fusoliera e le ali, ha fatto il primo volo commerciale nel settembre 2011 con la All Nippon (Ana): in ritardo di più di tre anni rispetto al programma del costruttore americano. I problemi di questi giorni sono capitati alle compagnie giapponesi Ana e Jal, l'anno scorso avevano segnalato anomalie anche Qatar e United.

Lanciato con un grande successo commerciale, il 787 è stato inventato a Seattle per rispondere con il principio "più veloce e più economico nei consumi" all'ultima meraviglia sfornata dal rivale europeo, il superjumbo Airbus 380: l'aereo più grande del mondo, con capacità fino a più di 600 passeggeri. Anche l'A380 è decollato in ritardo, di oltre due anni, è entrato in servizio il 25 ottobre 2007 con Singapore Airlines. Quasi un anno fa sono comparse microcrepe sulle ali, Qantas ha messo a terra un A380 per una settimana. Dopo i controlli, il superjumbo è ripartito.

Adesso i problemi tornano in casa Boeing, che riprendeva a sorridere con i 1.203 ordini netti di nuovi aerei ricevuti l'anno scorso, «il secondo miglior risultato nella storia» del gruppo e i 601 jet consegnati ai clienti. Dopo dieci anni l'azienda americana dovrebbe riprendersi il primato mondiale delle consegne rispetto a Airbus, che comunica oggi i risultati. La festa è rovinata dai guai del 787. Cosa non stia funzionando nel Dreamliner non si sa. L'azienda ha già ammesso che aveva esagerato nell'affidare la produzione all'esterno, perdendo il controllo dei processi industriali. Circa il 65 per cento della fusoliera è stata appaltata a subfornitori, tra i quali spicca un consorzio giapponese guidato da Mitsubishi per le ali.

Un contributo importante viene dall'Italia, Alenia, società di Finmeccanica, costruisce due sezioni di fusoliera e lo stabilizzatore orizzontale per il timone di coda del 787. Alenia realizza circa il 14 per cento della fusoliera in Puglia, a Foggia e Grottaglie. Quest'ultimo impianto è stato costruito in mezzo agli ulivi della provincia di Taranto, con sostanziosi contributi della Regione. Secondo dati ufficiosi l'investimento è costato almeno 500 milioni di euro, dei quali 350 di contributi pubblici.

Anche negli stabilimenti pugliesi ci sono stati problemi nel rispettare la qualità, nell'ottobre 2011 la Boeing ha annunciato che erano superati. Le commesse per il 787 rappresentavano il 18% del portafoglio ordini di Alenia a fine 2011. A Grottaglie è in corso l'ampliamento dello stabilimento Alenia, sotto la stretta supervisione di Boeing, che ha l'obiettivo di incrementare la produzione del B787 a dieci aerei al mese entro la fine di quest'anno, dai 4-5 attuali.

Sono circa 50 i B787 consegnati dal 2011. A fine 2012 Boeing aveva in portafoglio 799 velivoli di questo modello (su 4.373 jet commerciali totali) da costruire. Salvo disdette.

 

la cabina piloti del dreamliner BOEING 787 DREAMLINERperdita di carburante del dreamliner a boston Fabbrica della Boeing a Seattle incendio nel boeing dreamliner della japan airlines a boston Logo "Boeing" il boeing dreamliner atterraggio di emergenza per il boeing dreamliner della ana il boeing dreamliner lapresse boeingil boeing dreamliner

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…