pirelli marco tronchetti provera bombassei

BREMBO È LA CARTA ANTI-CINESE PER PIRELLI? – LA SOCIETÀ LEADER NELLA PRODUZIONE DEI FRENI ANNUNCIA IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE LEGALE IN OLANDA. UNA MOSSA CHE PERMETTE ALLA FAMIGLIA BOMBASSEI DI PORTARE AL 77% LE QUOTE SUL DIRITTO DI VOTO E DI AVERE FLESSIBILITÀ SUL CAPITALE (E SU FUTURE OPERAZIONI) – RISPUNTANO LE INDISCREZIONI SULLE NOZZE CON PIRELLI, NELLA QUALE BREMBO HA GIÀ UN PIEDE (COL 6%), OLTRE A ESSERE LEGATA ALLA CAMFIN DI TRONCHETTI DA UN PATTO DI CONSULTAZIONE – MA LA BORSA BOCCIA L'IPOTESI FUSIONE...

Estratto dell'articolo di Francesco Spini per “La Stampa”

 

alberto bombassei foto di bacco (1)

C’è la Pirelli nel destino di Brembo? La mossa olandese della fuoriclasse dei freni, decisa a trasferire la sede ad Amsterdam per sfruttarne le regole di voto maggiorato, avere flessibilità sul capitale – una sostanziale moneta di scambio per future aggregazioni – senza intaccare il controllo, scatena la speculazione della Borsa.

 

Il titolo bergamasco perde il 6% a 13,53 euro, dopo aver toccato minimi in ribasso del 7,7% in corso di seduta. Il tempismo dell'operazione e i rapporti già in essere con la Bicocca nelle sale operative riaccendono le luci su scenari di un possibile matrimonio tra freni e gomme.

 

BREMBO - FRENI PER AUTO

Insomma, gli occhi sono puntati sulla Pirelli, al centro delle cronache prima per il decreto con cui il governo ha attivato i poteri del «golden power» limitando il raggio d'azione dei soci cinesi di Sinochem (al 37%), quindi per la nuova giravolta sul futuro vertice col passo indietro del designato ad Giorgio Bruno e la nuova indicazione da parte del socio Camfin (14%) di Andrea Casaluci, oggi direttore generale operations, accanto al confermatissimo Marco Tronchetti Provera, che resterà vice presidente esecutivo.

 

Brembo ha già un piede nella Pirelli col 6% ed è legata alla Camfin e a Tronchetti da un patto di consultazione entrato in vigore a febbraio, della durata di tre anni, rinnovabili.

 

pirelli

[…]  Il mercato si attende, scrivono ad esempio da Mediobanca, un'operazione trasformativa, capace insomma di cambiarne radicalmente le dimensioni, anche perché il voto maggiorato permette alla famiglia Bombassei di mantenere il controllo anche con un importante aumento di capitale: ad Amsterdam i diritti di voto salirebbero dal 70 al 78%.

 

[…]

 

PIRELLI CINA

Inevitabile però, proseguono, «pensare alla fusione con Pirelli (che confermiamo di ritenere più positiva per Pirelli): stimiamo che col voto» maggiorato di 3 volte, ma che può arrivare a 10, «la famiglia Bombassei possa avere oltre il 40% dei diritti di voto» della combinazione «a prescindere dal concambio». I dubbi del mercato si concentrano però sul debito di Pirelli (3,2 miliardi netti) «che è elevato e andrebbe a detrimento della posizione finanziaria di Brembo», che ha 506,4 milioni di debito netto, commenta un altro analista interpellato. «La mossa olandese è stata letta come la possibilità di organizzare attorno a un polo nazionale italiano il futuro assetto di Pirelli».

 

MARCO TRONCHETTI PROVERA E I CINESI DI SINOCHEM

Il mercato dubita delle sinergie, che in realtà potrebbero andare oltre la ricerca e la tecnologia. Basta pensare ai marchi: entrambi una bandiera del made in Italy nel mondo, entrambi fornitori della Formula Uno. Pirelli, dunque, resta un'opzione, ma il momento non sembra favorevole. L'azienda bergamasca sembra starsene un passo indietro rispetto a una situazione che resta fluida.

 

Per sua tradizione Brembo non è propensa ai conflitti, tantomeno con la Cina, paese cruciale per il mercato dell'auto e in cui ha fabbriche e investimenti. A Bergamo preparano grandi manovre. Pirelli è una pista, ma in Borsa cede l'1,27% in attesa che la situazione si chiarisca e si capiscano anche le future mosse di Sinochem, il socio cinese diventato d'un tratto troppo ingombrante.

BREMBO - FRENI PER AUTOMARCO TRONCHETTI PROVERA BREMBO - FRENI PER AUTOalberto bombassei foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME