cina italia antonio tajani wang wentao giorgia meloni xi jinping

BUSINESS IS BUSINESS: LA CINA È DI NUOVO VICINA – IL TOUR IN ITALIA DEL MINISTRO DEL COMMERCIO CINESE, WANG WENTAO, SEGNA UNA NUOVA FASE DEI RAPPORTI COMMERCIALI TRA I DUE PAESI, DOPO CHE LA MELONI HA ABBANDONATO LA VIA DELLA SETA – AL CENTRO DELL'INCONTRO I DAZI EUROPEI SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI, NODO CRUCIALE NELLO SCAZZO GOVERNO-STELLANTIS (OVVERO DUCETTA VS ELKANN) – E LA VISITA A PECHINO DEL SEGRETARIO AL TESORO USA, JANET YELLEN, CONFERMA CHE L'ECONOMIA OCCIDENTALE NON PUO’ FARE A MENO DEL DRAGONE…

1 - ROMA SI RIAVVICINA A PECHINO “SUI DAZI LA UE NON SI ACCANISCA”

Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

antonio tajani wang wentao

Archiviata la Via della seta, Tajani prova ad aprire «la Via di Marco Polo». Dietro al titolo ad effetto, la strategia del ministro degli Esteri e del governo è chiara: impostare con la Cina una nuova relazione di diplomazia economica, che possa far crescere le esportazioni e attrarre investimenti cinesi. 

 

[...] In pubblico e in privato, nell’incontro di Verona con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao, lo sforzo di Tajani è stato mandare messaggi di «sintonia». A costo di passare dritto su varie questioni calde. Non è un mistero che Wang sia in Europa per scongiurare l’imposizione da parte di Bruxelles di dazi sulle auto elettriche, le pale eoliche o altri prodotti cinesi.

 

antonio tajani wang wentao

Uno studio del think tank tedesco Kiel mostra che le industrie cinesi ricevono sussidi fino a nove volte superiori a quelle dei maggiori Paesi Ocse. Tajani ha offerto una sponda che a Bruxelles non piacerà, dicendo che «la Commissione fa il suo lavoro e le regole vanno rispettate », ma anche che «non ci deve essere accanimento». In privato, ha anche ricordato a Wang che fra poco ci sarà una nuova Commissione.

 

Che ci siano opportunità di export per le aziende italiane in Cina è evidente: si è discusso di salute, alimentare, e-commerce, e di un nuovo volo Shanghai-Venezia. La commissione economica bilaterale che si è riunita a Verona diventerà appuntamento annuale.

meloni xi jinping

 

Nell’attesa di aperture di Pechino, spesso promesse e di rado concretizzate, la partita più immediata è quella degli investimenti cinesi in Italia, a cui Tajani dice che il governo è «favorevole, se non delocalizzano ma producono crescita». Tra le 50 aziende cinesi a Verona ci sono il colosso delle batterie Catl e le aziende delle auto elettriche Nio e Xpeng.

 

Ma se è vero che l’uscita dalla Via della seta non ha provocato ritorsioni, molti strascichi ha lasciato la decisione del governo di esercitare il golden power su Pirelli, tema che Wang ha messo sul tavolo. Tajani ha risposto mostrando dati secondo cui l’Italia ha usato i poteri speciali su una piccola quota di operazioni, e in pochissimi casi di aziende cinesi. [...]

 

2 - CINA, NON SI PUÒ FARNE A MENO

Estratto dell’articolo di Giorgio Barba Navaretti per “la Repubblica”

 

joe biden in videocollegamento con xi jinping

La lunga visita in Cina di Janet Yellen in questi giorni è un ennesimo segnale che del regno di mezzo non possiamo fare a meno, nonostante le crescenti voci di frammentazione economica e anche nell’orizzonte di incertezza registrato dal downgrading di Fitch a negativo dell’outlook economico.

 

La missione impossibile della Segretaria del Tesoro americano era convincere Pechino a limitare la propria capacità produttiva nell’industria high tech, soprattutto verde (pannelli solari, automobili elettriche ecc.) e i sussidi che l’alimentano, in quanto danneggiano l’industria americana [...]

 

XI JINPING E JOE BIDEN

Nonostante la minaccia di contromisure, vedi un aumento dei dazi Usa, è stato concesso ben poco. Per due ragioni. Primo, perché la transizione della manifattura dal basso costo del lavoro all’alto valore aggiunto del high tech è il nuovo cuore della strategia di sviluppo cinese voluta da Xi, che certo non farà passi indietro.

 

Secondo, perché comunque l’Occidente non può fare a meno dell’interscambio con la Cina e dunque le barriere commerciali non saranno mai tali da ridurlo significativamente. La visita di Yellen, la seconda da luglio, è in sé stessa un segnale che la frammentazione vera non ci sarà mai, per quanto gli scambi e gli investimenti verso il regno di mezzo possano rallentare.

 

MELONI XI JINPING 56

Per le stesse ragioni Xi ha visitato la California in novembre e accolto, facendosi piazzista in capo, i leader delle principali aziende Usa, invitandoli a investire. Un Occidente senza Cina, un mondo diviso in due blocchi commerciali ed economici, è un’opzione troppo costosa per realizzarsi veramente.

 

Per quanto ci siano preoccupazioni di sicurezza, di distorsione della concorrenza e differenze nei sistemi di valori e di governo, alla fine varrà sempre il vecchio adagio: business is business. Pechino è diventata un gigante in 20 anni o poco più, passando dal 3% al 12% del commercio mondiale ed è oggi il principale partner di quasi tutti i Paesi.

 

[...] Qualunque sarà il futuro assetto geopolitico, una grande parte dell’economia mondiale continuerà a girare intorno al gigante asiatico. Se l’Occidente riducesse i legami con l’Oriente, sarebbe comunque relegato ad una fetta di mondo. Ossia, rinuncerebbe a interagire con oltre un terzo del Pil mondiale, la quota dei Paesi emergenti asiatici nel 2023. Il tema non è solo quantitativo.

 

XI JINPING JOE BIDEN

Pechino è anche diventata rapidamente un fornitore onnipresente di componenti importantissimi nelle catene di produzione, che continuano ad essere geograficamente disperse. Insomma, la Cina e i pezzi di Asia che si porterebbe dietro sono troppo grandi e troppo indispensabili per pensare di ricostruire un sistema di scambi tutto ad Occidente che la escluda. Anche i dati per ora confermano l’ineludibilità di Pechino.

 

L’interdipendenza commerciale con gli Stati Uniti si è ridotta tra il 2021 e il 2023 dal 14% a meno del 12% (misurata dal rapporto tra gli scambi tra i due Paesi sul totale del commercio mondiale). Ma è anche vero che i livelli non sono lontani da quelli pre-Covid. E il commercio con l’Europa è invece cresciuto da 561 a 737 miliardi di euro, in gran parte importazioni. Segnali un po’ contraddittori ma non certo di una radicale inversione di tendenza. [...]

 

joe biden xi jinping

Del resto, il Fondo Monetario Internazionale stima che sia per l’Europa che per gli Stati Uniti un processo accelerato di riposizionamento della produzione fuori dalla Cina avrebbe effetti devastanti: tra il 2% e il 4% di perdita di Pil. E per Pechino i costi sarebbero ancora maggiori. Tutto questo ci fa ben sperare che gli scambi economici possano tenere le guerre, commerciali e reali, lontane e che per quanto piova, continueremo a tenerci la Cina vicina. Business is business.

antonio tajani wang wentao antonio tajani wang wentao

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO