1. COSA C’ENTRA IL “CORRIERE DELLA SERA” CON LA (S)VENDITA DI RCS-LIBRI ALLA MONDADORI? 2. NELLA “BOZZA” D’INTESA PER L’ACQUISIZIONE DI RCS-LIBRI DA PARTE DEL CONCORRENTE STORICO MONDADORI CI SAREBBE UNA CLAUSOLA CHE IMPEDIREBBE AL “CORRIERE DELLA SERA” DI EDITARE IN FUTURO LIBRI DA MANDARE IN EDICOLA O NEI BOOK STORE
DAGOREPORT
Cosa c’entra il “Corriere della Sera” con la (s)vendita della Rizzoli libri al concorrente storico Mondadori?
C’entra eccome, come vedremo.
E non soltanto perché il quotidiano di via Solferino non trarrà alcun effetto vataggioso dalla cessione della vecchia e gloriosa “R” verde per un piatto di lenticchie (120-150 milioni a fronte di un fatturato annuo di oltre duecento).
Più o meno, la vendita (o l’acquisto) di un paio di giocatori del Milan o della Juventus, ma senza costi aggiuntivi per il loro ingaggi milionari.
Anzi.
A quanto risulta a Dagospia nella “bozza” d’intesa tra i manager Fininvest, guidati da Fedele Confalonieri ed Ernesto Mauri, e l’ad dell’Rcs Rotolone Scott(ex) ci sarebbe una clausola - fin qui rimasta segreta -, che in futuro impedirebbe al Corrierone di editare libri da mandare in edicola o nei Bookstore.
Compresi, a quanto sembra, quelli curati dalla “Fondazione Corriere” presieduta dal notaio Piergaetano Marchetti, contrarissimo alla sciagurata incorporazione della Rizzoli nel gruppo di proprietà di Silvio Berlusconi.
E questo sì che sarebbe un vero e proprio attacco alla liberta di stampa. Libertà di stampa(re) intesa alla lettera. Nel senso che si vieterebbe a un possibile concorrente-editore di produrre le proprie opere.
SILVIO BERLUSCONI CON LA FIGLIA MARINA
E chissà se di fronte a un simile diktat bulgaro vorranno aggiungere il proprio grido di dolore anche gli autori, primo firmatario Umberto Eco, che si batte contro l’annunciato progetto di concentrazione (quasi il 40% del mercato editoriale).
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Nell’ultimo anno i volumi prodotti, a costo zero, dalla redazione tra l’altro hanno portato nelle casse (vuote) del gruppo oltre 9 milioni di euro.
Quindi, a ben vedere, sarebbero pesantissimi anche sul piano economico gli effetti collaterali sul Corriere dalla ventilata alienazione della Rizzoli libri.
Progetto avanzatissimo che sarà al centro del prossimo consiglio d’amministrazione dell’Rcs convocato per il 2 marzo.
Intanto, vanno avanti in Mediobanca - sotto la regia di Renato Pagliaro, ma senza risultati concreti - le trattative tra gli ex soci pattisti del gruppo.
Venerdì scorso il presidente di Fca, John Elkann, è stato a lungo in piazzetta Cuccia per spiegare ancora una volta ai suoi interlocutori che i torinesi sono pronti a mettere i soldi nell’impresa salvataggio Corriere, ma intendono entrare “da padroni” nella gestione dell’Rcs (o di quel che resterà).