CAIRO SI ALLEA CON EI TOWERS (MEDIASET) E FA L'OFFERTA PER LE FREQUENZE TV - INDESIT, INVESTITI 83 MILIONI PER IL RILANCIO - VODAFONE VUOLE COBRA, PICCOLA SOCIETA' DELL'AUTO - RIAPPARE A VENEZIA L'EX AD DI FINMECCANICA PANSA: "SONO UN DISOCCUPATO DI LUSSO"

1.CAIRO SI ALLEA CON EI TOWERS OFFERTA PER LE FREQUENZE TV

G. B. per "La Stampa"

 

Cairo Communication da editore diventa anche operatore di rete. Urbano Cairo, dopo aver acquistato La7 nel 2013 da Ti Media, mette nel mirino anche una frequenza tv e presenta un’offerta economica vincolante al ministero dello Sviluppo per l’assegnazione dei diritti per la durata di 20 anni. Un affare conveniente, per il presidente del Torino, unico a partecipare all’asta che parte da una base di 31,6 milioni.

 

pansa alessandro pansa alessandro

A quanto si apprende, la cifra offerta da Cairo, che per l’operazione ha stretto un accordo con Ei Towers: la «tower company» controllata da Mediaset fornirà le infrastrutture in cambio di 14 milioni per la fase transitoria. Dopo due anni il corrispettivo salirà a 18,3 milioni annui. Quella di Cairo non è una semplice operazione finanziaria: allo studio ci sarebbero uno o addirittura due nuovi canali televisivi. Parte dello spazio potrebbe essere affittata. Ieri in Borsa il titolo di Cairo Communication è salito del 3,21%.

 

2.DA INTESA, MEDIOBANCAE GENERALI ADDIO A TELCO

R.E. per "La Stampa"

 

urbano cairo urbano cairo

mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali, i tre soci italiani di Telecom Italia, hanno annunciato ufficialmente che chiedono la scissione da Telco, la scatola che controlla il 22,4% delle azioni della compagnia. In Borsa il titolo ha perso il 4,2%. Cresce nel frattempo l’attesa per le mosse di Telefonica, che sulle orme dei soci italiani potrebbe chiedere a sua volta la scissione entro fine mese o potrebbe rimanere come unico azionista di riferimento della scatola.

 

I tre soci italiani hanno dato l’annuncio nel primo giorno utile della finestra per dare le disdette, che si chiuderà il 30 giugno. Per Mediobanca «è il naturale proseguimento del percorso di disimpegno dall’investimento in Telecom Italia», ricorda una nota, annunciato nel giugno scorso in occasione della presentazione delle linee guida del piano 2014/16 e avviato il 24 settembre successivo con la riduzione della quota in Telco dal 11,6% al 7,3%.

 

3.INDESIT, INVESTITI 83 MILIONI PER IL RILANCIO

R.E. per "La Stampa"

 

Indesit ha lanciato ieri il piano di investimenti da 83 milioni che renderà la produzione dei tre siti italiani «competitiva e sostenibile». Dossier che va avanti «senza ritardi», ha detto l’ad e presidente Marco Milani, che auspica novità «entro l’estate». I gruppi in corsa sarebbero tre: Whirlpool, Electrolux e la cinese Sichuan Changhong Electric.Buone notizie per l’occupazione anche da Porto Torres: dopo tre anni la chimica verde ha trovato casa. Matrìca, la jv tra Eni e Novamont, si è messa in moto. Già investiti 180 milioni e a regime, nel 2016, si conteranno almeno 700 nuovi posti.

 

4.VODAFONE LANCIA L’OPA SU COBRA

R.E. per "La Stampa"

 

silvio mediaset berlusconisilvio mediaset berlusconimil01 urbano cairomil01 urbano cairo

Vodafone ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto sul 100% delle azioni di Cobra Automotive, società italiana specializzata in apparati elettronici per la sicurezza dei veicoli ma anche in servizi basati sulla geolocalizzazione e in generale nei sistemi telematici. Il colosso britannico mette sul piatto 1,49 euro per azione valorizzando l’intera società 145 milioni. L’offerta è stata preceduta da un accordo con gli azionisti (Intek con il 51,4% e il fondatore Serafino Memmola con circa il 22,7%) che controllano insieme il 73,956% e che già si sono impegnati a conferire le loro azioni.

 

5.RIAPPARE A VENEZIA L'EX CEO PANSA

G.D. per "il Sole 24 Ore"

 

Non si era più visto in pubblico dopo l'assemblea del 15 maggio che ha segnato il passaggio di consegne alla guida di Finmeccanica con il ferroviere Mauro Moretti. L'ex a.d. del gruppo Alessandro Pansa (omonimo del capo della polizia) è stato avvistato nel fine settimana a Venezia, alla riunione del Consiglio per le relazioni Italia-Usa, riservata ai componenti del consiglio e a una lista di invitati diventata un po' meno «ristretta».

 

Nel parterre Sergio Marchionne, Enrico Letta, Fabrizio Saccomanni, gli ambasciatori Vincenzo Petrone (presidente di Fincantieri) e Ferdinando Nelli Feroci (presidente Iai e Simest). C'era Ferdinando Beccalli-Falco, a.d. di General Electric Europe, che fino a pochi mesi sperava che Finmeccanica gli vendesse il gioiellino del ferroviario, Ansaldo Sts. Operazione congelata dal nuovo a.d. di Finmeccanica, assente a Venezia. La presenza di Finmeccanica più alta in grado era quella del neoconsigliere di amministrazione Marta Dassù, direttore di Aspenia. Pansa, 52 anni, ha confidato: «Sono un disoccupato. Di lusso, ma disoccupato».

 

6.LA BABELE DEI COMPENSI SECONDO MERCER

G.D. per "il Sole 24 Ore"

 

Diminuzione delle retribuzioni per i presidenti non esecutivi fino al 34%, aumento dei premi legati ai risultati degli amministratori delegati fino al 26%: è l'andamento degli stipendi dei vertici delle società italiane con il maggior valore di Borsa (Ftse Mib) nel 2013, secondo lo studio di Mercer, società di consulenza direzionale. Un a.d. nel 2013 ha guadagnato mediamente tra 1,77 e 1,853 milioni di euro lordi, comprensivi di incentivo a breve termine.

 

Emmanuel BesnierEmmanuel Besnier

I presidenti di holding invece passano da una mediana di 400.000 euro a 265.000 euro. La diminuzione della busta paga dei presidenti, secondo Mercer, è avvenuta per l'adeguamento alle disposizioni di Consob, Banca d'Italia, Ivass. Restano tuttavia ancora grosse differenze tra i vari presidenti. Per gli a.d. gli incentivi di breve termine variano da zero a «oltre 1,786 milioni, con una mediana di 434mila euro». Secondo l'a.d. di Mercer Italia, Marco Morelli, «si è rafforzato il legame tra i compensi degli amministratori esecutivi e la creazione di valore». Chissà se i piccoli azionisti la pensano allo stesso modo.

 

7.ALITALIA-LIVINGSTON ARRIVA IL D-DAY

S.Fi. per "il Sole 24 Ore"

 

In attesa di celebrare il matrimonio milionario con gli emiri di Etihad, che arrivano con una dote da 600 milioni di euro ma anche la richiesta di 2mila esuberi, Alitalia si appresa a giocare il match finale di una partita «minore», ma comunque strategica. In ballo c'è la preziosa e ricca rotta Roma-Alghero, la tratta più congestionata durante l'estate. Oggi il Tar potrebbe «regalare» ad Alitalia la rotta per la Sardegna. E, ciliegina sulla torta, proprio all'inizio della stagione estiva.

ALESSANDRO PANSAALESSANDRO PANSA

 

Livingston, la compagnia aerea finita in crack - e poi salvata da Riccardo Toto (il figlio di Carlo, che vendette proprio all'Alitalia la sua AirOne) - lo scorso autunno aveva vinto la gara della Regione Sardegna per volare su Alghero, in esclusiva. Ma a fine aprile, la doccia fredda: licenza ritirata perché Livingston non avrebbe rispettato le garanzie finanziarie. Botta e risposta di ricorsi e contro-ricorsi: tutti persi da Toto. Oggi la parola finale dei giudici sul caso: se Livingston perde, subentra Alitalia, il secondo arrivato.

 

8.IL SIGNOR LACTALIS E I RAID SU PARMALAT

S.Fi. per "il Sole 24 Ore"

 

Che Emmanuel Besnier, il silenzioso e potente Signore del Latte, abbia una certa passione borsistica per la sua Parmalat, è ormai cosa nota. Non passa occasione per comprarne un po' di azioni, come se non bastasse la scalata da 3 miliardi di euro con cui ha conquistato il colosso lattiero italiano. Lo ha fatto la scorsa estate. Ma in questi primi sei del 2014 è stata quasi un ossessione: non c'è stato quasi giorno in cui non abbia comprato sul mercato titoli.

 

Da gennaio fino a fine maggio ha rastrellato più di 23 milioni di titoli, spendendo quasi 50 milioni di euro. Lo 0,6% del capitale. Ogni volta che si viene a sapere di qualche acquisto da parte di Besnier, si infiamma la speculazione. I francesi comprano per preparare il terreno al delisting di Parmalat: da Laval gettano sempre acqua sul fuoco spiegando che Besnier sta solo ricostruendo la sua quota, che ogni mese viene erosa dalle nuove azioni emesse per i creditori tardivi del crack Parmalat. Insomma, Besnier compra per non diluirsi. O c'è dell'altro? 

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