UN GRAN CALCIO ALLE TASSE - DOPO CALCIOPOLI E CALCIOSCOMMESSE, CI MANCAVA L’EVASIONE FISCALE SUGLI INGAGGI DEI CALCIATORI: INDAGATI L’EX AD DEL PIACENZA E 21 TRA I PIÙ IMPORTANTI PROCURATORI ITALIANI, TRA CUI IL FIGLIO DI MOGGI - COMPENSI ISCRITTI NEI BILANCI DELLA SOCIETÀ PER NON PAGARE L’IVA - NEI MESI SCORSI AVEVANO CHIESTO A EQUITALIA DI AVVIARE UN TAVOLO PER VALUTARE UNA POSSIBILE VIA D´USCITA "MORBIDA"…

Giuliano Foschini e Marco Mensurati per "la Repubblica"

Dopo Calciopoli e il calcioscommesse, un altro scandalo si abbatte sul calcio italiano. Stavolta quello che succede in campo non c´entra niente, stavolta c´entra quello che succede negli uffici dei club.

E cioè una gigantesca evasione fiscale messa in atto dai procuratori dei calciatori e dalle società calcistiche. I truffati, stavolta, non sono solo i tifosi, ma tutti i cittadini.
Un numero preciso per quantificare questa evasione, per il momento, non c´è. «Decine di milioni di euro» dicono, ad occhio, gli investigatori che indagano su questo caso solamente da fine novembre. L´unico numero in grado di rendere l´idea del giro è quello dei procuratori indagati che sono 21 e, soprattutto, sono tutti "big". Gente dal nome importante - si va da Moggi jr a Pasqualin - i cui carnet di assistiti sembrano estratti dagli album delle figurine Panini.

Come capita spesso con le storie di grandi dimensioni, anche questa prende spunto da una vicenda minuscola. Il 21 aprile scorso, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Piacenza comincia una verifica a campione nei confronti della squadra locale, tra l´altro in grossa difficoltà economica (oggi è fallita) perché travolta tra le altre cose dalla vicenda calcioscommesse.

«Nel corso dell´attività ispettiva è stato rilevato che il Piacenza - si legge nell´informativa mandata alla procura della Repubblica - ha iscritto i costi sostenuti derivanti dalle prestazioni professionali rese dagli agenti dei calciatori nella voce dei "Diritti pluriennali dei calciatori professionisti"». Che cosa significa? «Che ai fini del pagamento dell´Iva la società ha detratto l´imposta indicata in fattura». Quindi, non ha pagato l´imposta sul valore aggiunto e sui redditi. Secondo la Finanza in maniera assolutamente illegale, essendo l´intermediazione di un procuratore un tipo di prestazione «da ritenere indetraibile».

«In questo modo - si legge nell´informativa - è stato così implementato un sistema fittizio attraverso il quale i corrispettivi dovuti agli agenti per le attività svolte per conto dei calciatori vengono, nella sostanza, traslati direttamente in capo alla società calcistica attraverso il conferimento di un incarico all´agente del calciatore stesso».

Per fare in modo che però il sistema funzionasse i procuratori hanno emesso fatture false alla società, fatture che «facevano riferimento a prestazioni di servizi inesistenti», perché nessuno dei procuratori aveva lavorato per il Piacenza calcio ma al massimo per i calciatori. In questa maniera facendo risparmiare tasse alla società e risparmiando anche loro stessi.

Insomma un pasticcio che ha permesso «una importante evasione fiscale» e che con ogni probabilità è stato replicato in altre realtà anche molto più grandi. Per questo il pubblico ministero della procura di Piacenza Antonio Colonna ha iscritto al registro degli indagati oltre all´allora amministratore delegato del Piacenza, la creme dei procuratori sportivi italiani: tra gli altri, i più noti sono Claudio Pasqualin Alessandro Moggi, Silvano Martina, Giovanni Branchini, Matteo Roggi, Tullio Tinti, Andrea Pastorello, Marcello e Giuseppe Bonetto. A tutti è contestato un articolo del decreto del 2000 sull´evasione fiscale che punisce «chiunque utilizzi fatture per operazioni inesistenti al fine di evadere le imposte». Si rischia da uno a tre anni di carcere. Oppure una maxi multa.

L´inchiesta è ancora nelle fasi delle indagini preliminari e Finanza e procura di Piacenza stanno valutando come e quanto allargare un´indagine che estesa ai club più importanti potrebbe portare nelle casse del fisco milioni di tasse evase illegalmente in questi anni.
L´iniziativa della procura di Piacenza prende in contropiede procuratori e società che, consapevoli dell´anomalia della loro prassi (e di essere stati scoperti dalla finanza), nei mesi scorsi avevano chiesto a Equitalia di avviare un tavolo per valutare una possibile via d´uscita "morbida". Che però non potrà riguardare l´aspetto penale della vicenda.

 

 

o laju45 alessandro moggiClaudio PasqualinAndrea PastorelloSedi Equitaliaequitalia marchio

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA. CHE DA PAR SUO NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” CHE SI È CREATO INTORNO A URSULA: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...