MAL DI PETROLIO – IL CALO DEL PREZZO DEL GREGGIO DIMEZZA GLI UTILI DI ENI NEL PRIMO TRIMESTRE 2015 – AUMENTATA LA PRODUZIONE DI IDROCARBURI – DESCALZI “PARTICOLARMENTE SODDISFATTO” (CONTENTO LUI)

Descalzi ScaroniDescalzi Scaroni

Fr.Bas. per il “Corriere della Sera

 

Il calo del prezzo del petrolio si è fatto sentire sui conti del primo trimestre 2015 dell’Eni, che però ha potuto beneficiare del deprezzamento dell’euro sul dollaro: l’utile è sceso del 46% a 700 milioni di euro. È invece aumentata la produzione di idrocarburi a 1,697 milioni di barili al giorno. I risultati, per il quali l’amministratore delegato Claudio Descalzi si è detto «particolarmente soddisfatto», sono stati superiori alle stime degli analisti e non hanno penalizzato troppo il titolo che ha chiuso a 17,12 euro, in calo dell’1,5% in una giornata in cui Piazza Affari ha perso il 2,28%. 


L’Eni prevede che la produzione crescerà ancora grazie all’avvio di nuovi giacimenti e al decollo di quelli avviati nel 2014, «in particolare in Angola, Congo, Egitto, Venezuela, Stati Uniti e Norvegia – spiega in una nota – e ai maggiori volumi attesi in Libia». È però di ieri la notizia di nuove tensioni in Libia, che mettono a rischio le forniture verso l’Italia per la possibile chiusura di due campi gestiti dall’Eni con la compagnia nazionale libica Noc. 

descalzidescalzi


Se si considerano i dati adjusted, cioè senza le componenti straordinarie, l’utile si attesta a 650 milioni (-46%) e quello operativo a 1,57 miliardi, giù del 55% «per effetto del calo del 50% del prezzo del petrolio – spiega l’Eni – attenuato dalle migliori performance upstream e di tutti gli altri settori di attività». Gli investimenti del trimestre sono stati supportati quasi completamente dal flusso di cassa netto da attività operativa, che è stato pari a 2,3 miliardi (ha beneficiato della performance industriale di tutti i settori e dell’ottimizzazione del circolante), e dagli incassi derivanti dalla dismissione di alcuni asset non strategici.

 

Sulle previsioni per il 2015, spiega l’Eni, pesano i rischi relativi alla solidità della ripresa nell’eurozona e il rallentamento di Cina e di altre economie emergenti e la stabilità finanziaria. Il prezzo del petrolio è stimato in «significativo ridimensionamento». In questo quadro, la produzione di idrocarburi è prevista in crescita, le vendite di gas stabili così come le vendite di prodotti petroliferi. 

ENI sede di San Donato MilaneseENI sede di San Donato Milanese


Migliora l’andamento di ingegneria e costruzioni, ma Saipem dovrà fare i conti con la citazione in Tribunale a Milano da parte di 64 investitori che chiedono un risarcimento di 174 milioni per i danni subiti a fronte di acquisti di azioni tra febbraio 2012 e giugno 2013, quando ci furono due profit warning che fecero crollare il titolo in Borsa. 

eni san donatoeni san donato

 

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