ANCHE CALTARICCONE, A VOLTE, TOPPA - FALLITA L’OPERAZIONE PER RITIRARE DALLA BORSA LA SOCIETA’ EDITORIALE: HA ADERITO ALL’OPA SOLO LO 0,28% DEI TITOLI OFFERTI - TROPPO BASSO IL PREZZO - NAUFRAGATO COSI’ IL PIANO DI VENDITA DEI GIORNALI DEL GRUPPO: IL DELISTING SAREBBE STATO PROPEDEUTICO ALLA CESSIONE
Si è chiusa l' Opa lanciata da Chiara Finanziaria, società del gruppo Caltagirone, su Caltagirone Editore. Le adesioni sono state pari a 96.810 azioni, lo 0,28% dei titoli oggetto dell' offerta. L' Opa è quindi fallita.
Lo scorso mese il gruppo che fa capo all' imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone aveva annunciato l' intenzione di togliere dal listino di Borsa la Caltagirone editore (23.400 soci) lanciando un' Offerta pubblica d' acquisto (Opa) sulla quota che ancora non controlla della società che edita diversi quotidiani, tra cui Il Messaggero.
CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO
Caltagirone ne ha il 65% e aveva offerto un euro per azione ai soci di minoranza. Un prezzo che valuta la società 125 milioni. Problema: solo contando liquidità e patrimonio netto vale 3,8 euro ad azione. Nei giorni scorsi, Caltagirone ha così alzato il prezzo a 1,22 euro. Alcuni fondi, tra cui Amber, hanno raccolto una quota superiore al 10% e così sono riusciti a bloccare l' Opa (serviva almeno l' 80%).
Stando ai nuovi consiglieri nominati nel cda (in alcuni casi esperti di acquisizione) sembra che l' intenzione di Caltagirone era di vendere la parte editoriale una volta ritirata la società dalla Borsa. Ma il piano è naufragato.