generali francesco gaetano caltagirone giovanbattista fazzolari

CAPITALI DI (S)VENTURA – DOMANI ENTRA IN VIGORE LA DISCUSSA LEGGE CAPITALI, CARISSIMA A CALTAGIRONE: CON L’OK FINALE DELLA CONSOB, IN ARRIVO, LE NUOVE NORME PER LE SOCIETÀ QUOTATE DIVENTERANNO OPERATIVE ENTRO LA FINE DI GENNAIO – MA NON È DETTA L’ULTIMA PAROLA: LA COMMISSIONE EUROPEA STA VALUTANDO LA LEGITTIMITÀ DEL DDL, CHE POTREBBE VIOLARE LE REGOLE UE – L'EFFETTO SU GENERALI (NIENTE LISTA DEL CDA) E I DUBBI DEGLI INVESTITORI INTERNAZIONALI

Estratto dell’articolo di Claudia Luise per “la Stampa”

 

giovambattista fazzolari - francesco gaetano caltagirone

La bozza è pronta e non manca molto per completare il regolamento attuativo della legge capitali. In vigore da domani, è ormai quasi certo che la Consob riesca a concludere il lavoro per rendere operativa la norma già entro la fine di gennaio - o al massimo per la metà di febbraio - in modo che possa essere pienamente utilizzata per i rinnovi dei cda che si aprono nella primavera del 2025.

 

Il secondo giro di consultazioni tra esperti, infatti, termina tra due settimane e poi non resta che finalizzare il regolamento. Ma intanto i principali dubbi espressi da giuristi e gestori di fondi d'investimento nell'applicazione della norma sono stati sciolti. Questo non vuol dire che il giudizio sulla riforma del mercato dei capitali, approvata l'anno scorso alle Camere, sia cambiato: resta una scelta del governo indigesta a molti, soprattutto agli investitori internazionali che la considerano «bizantina e poco comprensibile».

 

philippe donnet

Il governo, però, ha deciso di tirare dritto (per i critici la norma è stata scritta appositamente per favorire la prossima primavera la modifica degli equilibri all'interno del cda delle Generali). E ora il parere degli esperti è che, con i chiarimenti predisposti dalla Consob, almeno i nodi operativi sono risolti.

 

Il principale riguarda la presentazione della lista del cda, una prassi che si era diffusa in passato ma che non era mai stata regolamentata. È giudizio diffuso che possa diventare più complessa la presentazione.

 

A partire dall'obbligo che contenga un numero di candidati superiore di un terzo rispetto ai posti disponibili liste: quindi ci saranno elenchi meno "studiati a tavolino" e con qualche margine di effetto sorpresa.

 

GENERALI

Per quanto riguarda le liste di minoranza, spetterà nel cda un numero di seggi proporzionale ai voti ottenuti e la Consob precisa che sarà stabilito «in misura proporzionale ai voti realizzati da ciascuna lista che abbia conseguito una percentuale di voti non inferiore al tre per cento, ma tenendo fermo il principio di default secondo il quale, a tutela della governabilità della società, la maggioranza degli amministratori da eleggere debba essere tratta dalla lista risultata prima».

 

Un ultimo punto è quello della seconda votazione: dopo la prima tornata che indica la lista vincitrice, ci sarà un secondo voto per scegliere i componenti. In questo caso la Consob ha chiarito che potrà votare solo chi aveva espresso la propria preferenza per la lista di maggioranza, evitando quindi i timori di molti sull'ingovernabilità.

 

fazzolari meloni

[…]  Con queste premesse, la prima socità che andrà al rinnovo dei vertici con la nuova legge sarà proprio Generali. E secondo fonti finanziarie appare sempre più scontato che il cda non presenterà una propria lista, come invece fece la scorsa tornata: lo scontro si profila tra la lista di maggioranza che dovrebbe essere presentata da Mediobanca e quella di minoranza guidata da Caltagirone e dalla Delfin di Del Vecchio.

 

Per la legge capitali resta però un'ultima incognita che arriva da Bruxelles. La Commissione Ue starebbe valutando se l'articolo 11, quello relativo alle assemblee a porte chiuse scritto nel 2020 per il Covid e inserito anche nella nuova norma, violi la Shareholders Right, che invece prevede l'ampliamento della partecipazione.

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

philippe donnet 4

philippe donnet 3

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO