CARA EREDITÀ – L’ONERE DELLE IMPOSTE SULLE QUOTE DELLA SUCCESSIONE DI LEONARDO DEL VECCHIO È DI 200 MILIONI DI EURO, CHE SARÀ RIPARTITO SU TUTTI GLI EREDI. IL SECONDO PASSAGGIO RIGUARDA LA VILLA A BEAULIEU SUR-MER (NIZZA) E LA PALAZZINA DI ROMA: SECONDO LE VOLONTÀ DEL PAPERONE DI AGORDO, ANDRANNO SCORPORATE DA DELFIN…
Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
TESTAMENTO DI LEONARDO DEL VECCHIO
Una successione che ha ormai condotto in porto l'assegnazione delle quote di Delfin agli otto eredi di Leonardo Del Vecchio, l'imprenditore mancato lo scorso giugno che nel suo testamento ha curato fino ai minimi dettagli il passaggio di consegne di quanto costruito durante la sua vita. Manca il rush finale, con l'esecuzione degli ultimi tre aspetti.
Riguardano il versamento delle imposte di successione, il passaggio delle case di proprietà al 100% di Delfin alla vedova Nicoletta Zampillo. Infine, l'assegnazione delle azioni di Essilux (valgono poco sotto 400 milioni) che andranno al presidente e ceo Francesco Milleri, il delfino scelto da Del Vecchio per guidare il gruppo che ha costruito, e all'uomo di fiducia Romolo Bardin, ceo di Delfin. Sono le questioni all'ordine del giorno sul tavolo che vede riuniti famiglia, legali e management.
FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO
In successione è già andato il 25% del capitale di Delfin ancora di proprietà di Del Vecchio lasciato in eredità alla signora Zampillo che ha in seguito girato la metà della partecipazione al figlio Rocco Basilico. Le altre quote erano già nella nuda proprietà dei sei figli di Del Vecchio. Come stabilito nel testamento, l'onere delle imposte su queste quote sarà ripartito su tutti gli eredi. E siccome sulle grandi cifre ci sono sempre grandi imposte, si dovrà pagare il 4% - tra versamenti all'erario e spese si calcolano 150-200 milioni - su un patrimonio netto contabile di Delfin pari a 10 miliardi.
Il secondo passaggio della successione riguarda villa Leonina a Beaulieu Sur-Mer (Nizza), e la palazzina a Roma. Secondo le volontà di Del Vecchio, andranno scorporate da Delfin a titolo oneroso. Poi ci sono le quote ai manager. Milleri, che ha assunto una responsabilità da manager ma anche da imprenditore, ha ricevuto come legato 2,15 milioni di azioni Essilux, lo 0,4% del gruppo, meno dell'1% del valore di Delfin raddoppiato negli ultimi otto anni con il tandem Del Vecchio-Milleri.
IL PALAZZO DI LEONARDO DEL VECCHIO SU LUNGOTEVERE MARZIO, A ROMA
L'ultimo miglio vede alcune posizioni diverse, qualche perplessità. Luca e Clemente Del Vecchio, avuti da Sabina Grossi, sono i figli più giovani. Luca, nato nel 2001, e Clemente (2004), studenti, hanno ruoli giuridici diversi e possedevano già la nuda proprietà delle quote Delfin. Così si sono rivolti allo studio Mariconda per capire. Il dialogo è aperto per trovare il consenso in Delfin, di cui ciascuno ha il 12,5% - che riflette un patrimonio del valore di 3,75 miliardi - e il cui statuto obbliga a prendere decisioni straordinarie con l'88% dei voti, riservando al cda la gestione strategica.
LEONARDO DEL VECCHIO CON LA MOGLIE NICOLETTA
L'intesa appare invece piena sul fronte delle aziende in portafoglio. Un'unità espressa poche settimane fa con l'unanimità sul bilancio Delfin, che oltre al controllo di Essilux e Covivio, ha le quote in Mediobanca e Generali. A Milleri spetta anche il ruolo di collegamento sul piano familiare. Come previsto dal ruolo che gli ha assegnato Del Vecchio.
LEONARDO DEL VECCHIO FOTOGRAFATO DA RENE BURRI FRANCESCO MILLERI E LEONARDO DEL VECCHIO CON I RAY BAN STORIES - GLI OCCHIALI SMART DI LUXOTTICA E FACEBOOKmatrimonio leonardo maria del vecchio e anna castellini baldissera 8Leonardo Del VecchioMilleri Del VecchioLEONARDO DEL VECCHIO 1