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IN ALTO IL CARIGE – IL FONDO INTERBANCARIO E LE CASSE RURALI TRENTINE HANNO VARATO LA PROPOSTA FINALE PER L'ACQUISIZIONE DI BANCA CARIGE – L’ISTITUTO FARÀ UN AUMENTO DI CAPITALE DA 700 MILIONI, CON CCB CHE NE METTERÀ SUL PIATTO 63 – TUTTO DIPENDE DA MALACALZA, PRIMO AZIONISTA CON IL 27,8%, DEVE PRESENTARSI ALLA RIUNIONE DEI SOCI, MA…
Rosario Dimito per “il Messaggero”
«E' la soluzione definitiva». Fondo interbancario a Tutela dei Depositi (Fitd) e Schema Volontario hanno deliberato ieri a Milano la proposta finale per l'acquisizione di Banca Carige, in un piano che ruota attorno alla presenza di Cassa Centrale Banca. I termini dell'operazione sono confermati: aumento di capitale da 700 milioni e bond tier 2 di 200 milioni sul presupposto che la Sga ripulisca gli attivi, acquistando 2,5 miliardi di Npl e subito dopo 1,5 miliardi di Utp. «Siamo fiduciosi», ha detto al termine delle riunioni dei due organismi il presidente Salvatore Maccarone.
La certezza che la banca ligure sia salva dipende però dall'atteggiamento di Malacalza Investimenti, primo azionista con il 27,8% del capitale. «Ci siamo parlati. Io credo che dopo le decisioni che abbiamo preso è verosimile che l'operazione possa proseguire» ha aggiunto Maccarone. «Senza il loro contributo abbiamo detto parole a vuoto. L'importante non è tanto quanto mettano in sottoscrizione ma che votino l'aumento».
giorgio fracalossi cassa centrale banca 2
E' infatti necessario che Malacalza favorisca il quorum costitutivo presentandosi alla riunione dei soci, anche se non intende deliberare a favore del rafforzamento né è obbligato a sottoscrivere. I commissari Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener prima di ferragosto convocheranno l'assemblea per la seconda parte di settembre con l'obiettivo del varo dell'operazione a fine anno.
Probabilmente oggi i commissari comunicherannno alla Vigilanza Bce la decisione definitiva. La prossima settimana dovrebbe essere firmato l'accordo quadro fra i partecipanti che verrà inoltrato a Francoforte, in attesa del definitivo via libera.
QUATTRO TRANCHE
Nella manovra, strutturata in quattro tranche, una di esse (85 milioni) è riservata ai vecchi soci guidati dalla famiglia ligure che se non dovessero seguire, si diluiranno al 15%: su questa quota c'è la garanzia del Fitd a coprire l'inoptato. Delle altre tre tranche, una è riservata allo Schema Volontario che convertirà in equity 313,2 milioni del bond, l'altra alla holding delle Bcc di Trento che partecipa con 63 milioni (9%), la terza al Fondo obbligatorio con un impegno a fermo a rilevare il residuo che potrebbe oscillare fra 552,8 a 637,8 milioni in funzione dell'adesione degli attuali soci.
Considerato il 9% di Cassa centrale e la diluizione di Malacalza & C al 15% circa in caso di non sottoscrizione, la quota dei due consorzi delle banche potrebbe raggiungere il 76%, senza dar luogo a un controllo congiunto.
Negli accordi è previsto che Ccb abbia un call da esercitare entro dicembre 2021 per acquistare l'intera partecipazione di Schema e Fitd con uno sconto fisso di 300 milioni, pari a una decurtazione di circa il 47%. Non è previsto alcun obbligo a carico dei due Fondi per ripianare eventuali passività. Ai soci attuali è riservato un warrant per beneficiare di eventuali upgrade nell'arco di tre anni.
Ieri il Fitd, dopo un dibattito acceso, ha deliberato di offrire alla Banca del Fucino post acquisizione da parte di Igea Banca, una garanzia di 30 milioni a fronte di un aumento di capitale di 200 milioni entro il 2023, di cui 135 milioni già versati nel 2019: riguardo i 65 milioni, 30 sono garantiti dal Fitd e 35 da Giorgio Girondi, patron di Ufi Filters, leader di filtri automotive, primo socio con il 30% circa. Tutto collocato il bond convertibile da 20 milioni.