CARTELLE APPESE – IL GOVERNO RINVIA LE RATE DELLA ROTTAMAZIONE TER E QUELLE DEL “SALDO E STRALCIO”: PER ORA NON SLITTA INVECE LA MONTAGNA DA 54 MILIONI DI CARTELLE ESATTORIALI CHE POTREBBERO PARTIRE LUNEDÌ, MA LA DISCUSSIONE È APERTA E SI STA VALUTANDO L’IPOTESI DI STRALCIARE I PAGAMENTI SOTTO I 5MILA EURO
Il fisco non chiama alla cassa per pagare le rate della Rottamazione Ter e quelle del "Saldo e Stralcio". Un nuovo rinvio è stato preannunciato dal ministero dell'Economia con un comunicato in attesa di una decisione sulla nuova scadenza che consenta di superare i tempi difficili della pandemia.
Nessun slittamento invece, almeno per il momento, per la montagna di "cartelle esattoriali" - si stima possano ora raggiungere i 54 milioni di atti - che l'Agenzia Riscossione potrebbe iniziare ad inviare a partire da lunedì. Si potrebbe prendere nuovamente tempo anche perché su questo fronte il cantiere è aperto e si starebbe valutando l'ipotesi di stralciare - magari con mini pagamenti - gli atti più piccoli ma numerosi - sotto i 5.000 euro - per alleggerire gli uffici da un'ondata di scartoffie e i contribuenti già ora in difficoltà per la crisi economica.
Fisco, le altre urgenze
Le novità fiscali arrivano a ridosso della scadenza del 28 febbraio quando termina la moratoria prevista per queste tipologie di versamenti. Ma non è l'unica urgenza sul tappeto. L'altra riguarda gli aiuti a lavoratori e imprese ora in difficoltà economiche. L'arrivo del nuovo Dpcm e la terza ondata di Covid, che gli ultimi dati fanno prevedere, sarà accompagnata da un nuovo «Decreto Sostegno» che prende il testimone della serie dei Dl Ristori.
mario draghi alla corte dei conti 6
Il decreto Sostegno sarà la prima risposta alla crisi del governo Draghi, ma anche il primo vero banco di prova dell'esecutivo. Il parlamento ha autorizzato uno scostamento di 32 miliardi di euro, ma non è detto che tutte le risorse saranno impiegate subito. Più probabile che ci si concentrerà sulle categorie più in difficoltà.
L'obiettivo del nuovo decreto
Il tentativo in corso è quello di avere un nuovo approccio che non guardi ai codici Ateco, ma alla perdita reale di fatturato, se supera una certa soglia. L'ipotesi è quella di una perdita oltre il 33%.
Il settore alberghiero e la ristorazione, quello della montagna legato allo sci, il turismo e i trasporti ma anche settori costretti alle nuove chiusure - come parrucchieri e barbieri nelle nuove zone rosse - dovrebbero trovare sostegno dal nuovo decreto: lo chiedono tutte le categorie interessate, da Confcommercio a Cna, da Confesercenti a Fipe.
Arriverà 'sostegnò anche per i lavoratori: ci sarà possibilità di nuove settimane di Cig, forse già con le semplificazioni procedurali di accesso che il ministro del lavoro, Andrea Orlando, ha discusso con le parti sociali. Sicuramente molto attesi sono però gli interventi fiscali. Il ministero dell'Economia ha diffuso un 'comunicato leggè per assicurare i contribuenti che non ci saranno sanzioni per i mancati pagamenti delle rate di Rottamazione Ter e 'Saldo e stralciò che scattano da lunedì perché è allo studio una norma di proroga.
Confermato lo slittamento del termine del 1° marzo
Una novità che viene salutata positivamente dai ministri di Forza Italia, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, che parlano di nuovo approccio con i contribuenti, ma anche dalla vice ministro all'Economia Laura Castelli (M5s), che annuncia: «lavoreremo nel solco tracciato, e nei prossimi giorni riprenderemo in mano tutti i dossier sospesi, a partire da quello delle cartelle esattoriali». La data per il nuovo versamento di queste due regolarizzazioni invece non è stata indicata, molto probabilmente perché potrebbe essere armonizzata con un nuovo rinvio delle cartelle, che al momento non c'è. Il governo è al lavoro su questi temi nella massima riservatezza ma lo slittamento ulteriore potrebbe essere inserito nel decreto Sostegno che affiancherà il nuovo Dpcm con le restrizioni Covid.
Il tema ruoli precedenti al 2015
In corso ci sarebbe anche una valutazione sulla possibile pulizia del magazzino dei ruoli precedenti al 2015 ma anche l'ipotesi di annullare le cartelle o di far pagare un saldo e stralcio sotto i 5.000 euro. Tutte ipotesi al vaglio, e quindi non ancora concrete, sulle quali si starebbero doverosamente facendo i conti. Ma che già trovano consenso. «L'ipotesi allo studio del governo di un saldo e stralcio per le cartelle inferiori a 5 mila euro - dice il deputato di Iv, Gianfranco Librandi - è una scelta intelligente e pragmatica che può aiutare sia le casse dello Stato che i cittadini in un momento difficile per l'economia nazionale».