LA “CASSAFORTE” PER IL GOVERNO (CHE VERRÀ): PARTE LA CORSA A CIRCA 80 NOMINE - TRA MATTEO E LETTANIPOTE, CHI DECIDERÀ, SEMPRE LETTA-ZIO?

DAGOREPORT

La chiamano la "cassaforte". E' quella che racchiude la valanga di nomine di primavera che da aprile a giugno accompagnerà e soprattutto darà linfa al governo (che sarà). Scelte importanti perché si tratta di poltrone importanti: Eni, Enel, Poste, Terna, Finmeccanica e un'altra ottantina sparse qua e là in società meno conosciute ma non da meno.

E' qui che si gioca la vera partita tra Enrichetto e Fonzie da Firenze per piazzare i propri uomini. E questa volta ci sarà un arbitro d'eccezione: zio Gianni. Sarà lui a tentare di mettere d'accordo i due. Eh sì, signori, l'Eminenza Azzurrina dato per spacciato nei grandi giochi invece è vivo e vegeto e marcia insieme a loro. Altro che pensionamento anticipato come avrebbero voluto Denis il macellaretto e la Santadeché, perché è ancora zio Gianni ad avere voce, e che voce, in capitolo sulle poltrone.

Ultimo caso è lo sbarco (quale termine più appropriato) in Finmeccanica dell'ammiraglio Giampaolo Di Paola, avvenuto pochi giorni fa. Un'anticamera che all'ex ministro della Difesa potrebbe spalancare le porte della presidenza della holding di piazza Monte Grappa. Gli ultimi boatos annunciano che sarà lasciata libera da Gianni De Gennaro in pole position per il segretariato generale della Presidenza della Repubblica se è vero, come ha scritto Alberto Statera su Repubblica, che per l'ex capo della Polizia il Quirinale prepara "destini ancor più luminosi".

Un altro candidato potrebbe essere Francesco Caio, ad in uscita di Avio Aero, a cui il Chierichetto ha affidato una delle grandi incompiute di questo e dei governi precedenti: l'Agenda digitale. Un incarico per il quale Francesco Caio ha fatto sapere di lavorare gratis, per la gioia di Lurch Cottarelli (che si paga i taxi da sé).

Bello sforzo, visto che fino a maggio i soldi arrivano dalla carica di ad in AvioAero. Il problema sarà dopo. Quindi per Enrichetto è giusto ricompensarlo con una poltrona che conta e ben remunerata, visto che con l'incarico attuale viaggia su diverse centinaia di migliaia di euro l'anno.

Stefano Parisi, il manager che Confindustria ha piazzato a seguire il Digitale, e Linda Lanzillotta in Bassanini, autodefinitasi esperta del settore, non si darebbero e pace e gli avrebbero chiesto "chi te l'ha fatto fa'?". Certo è un impegno non da paragonare col lavoro in fabbrica. Due orette al giorno, a volte per pochi giorni la settimana, si possono fare, anche perché fa curriculum per un incarico futuro.

Un classico esempio insomma di pantouflage, come direbbero i francesi. Cioè il passaggio di un alto funzionario dal pubblico al privato. Traduzione della traduzione: lavori nel pubblico creandoti opportunità e crediti nel pubblico, quando esci dal pubblico incassi.

Sarà un caso ma il nostro Caio è candidato non solo a Finmeccanica ma anche a Poste, Cdp reti, Telecom, alcune delle società chiamate a realizzare quanto prevede il secondo Rapporto Caio, che spiega al governo come, dove e perché investire nelle infrastrutture e nei progetti digitali.

L'agenda digitale formato Palazzo Chigi per il momento costa poco o nulla. Anche i dodici esperti che supportano Caio lavorano aggratis e tra loro c'è anche una vecchia conoscenza di Enrichetto: l'immancabile ex coniuge di Boccia, Benedetta Rizzo, arcinota animatrice di Vedrò, la Fondazione lettiana.

Che giudizio darà Matteuccio da Firenze ai nomi che Enrichetto proporrà? Bella domanda, per il momento Fonzie sta coperto ed è abbastanza infastidito, diciamo incazzato, di questi boiardi che lo inseguono.

 

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA RENZI E LETTALA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI GIANNI LETTA DegennaroBENEDETTA RIZZOFrancesco Caio

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