
GOLDMAN BOY - SERVIVA CHIAMARE LA PIÙ COSTOSA BANCA D'AFFARI PER CONSIGLIARE LA CDP SU COME FARE L'AUMENTO DI CAPITALE DA 2,9 MILIARDI RISERVATO AL MINISTERO DEL TESORO? FORSE NO, MA È DA GUFI PENSARE CHE LA RICCA COMMISSIONE SIA LEGATA AL FATTO CHE COSTAMAGNA CI HA LAVORATO PER 18 ANNI?
Andrea Giacobino per https://andreagiacobino.com/
FABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA
Cassa Depositi e Prestiti fa un favore al Mef rilevando il 35% di Poste italiane e Cdp, nel contempo, fa un favore a Goldman Sachs. La grande banca americana, infatti, è stata advisor finanziario dell’ente presieduto da Claudio Costamagna e guidato da Fabio Gallia nell’aumento di capitale del controvalore di oltre 2,9 miliardi riservato al Ministero dell’Economia e delle Finanze da liberarsi mediante il conferimento di una partecipazione nell’azienda postale.
C’è solo da osservare che Costamagna, prima di essere nominato dal governo Renzi a presidente di Cdp, entrò in Goldman Sachs nel 1988 e da lì ha fatto un brillante cursus honorum nella più importante (assieme a JP Morgan) banca di Wall Street.
Ci entrò come responsabile investment banking Italia, per poi diventare responsabile Italia e chairman di Goldman Sachs SIM. Nel 1999 venne nominato co-head della divisione investment banking per l’Europa, Medio Oriente ed Africa (Emea) e membro dello European Management Committee e del Global Partnership Committee. Infine, tra il 2004 e 2006 – anno nel quale lasciò la banca – ricoprì il ruolo di presidente della divisione investment banking per l’area Emea.
LA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpeg
Sarebbe interessante sapere quanto costa alla Cdp di Costamagna la commissione di advisory pagata alla banca di cui lo stesso Costamagna è stato dipendente per 18 anni. Negli Stati Uniti Goldman Sachs è finita più volte sotto accusa per il sistema delle “porte girevoli” tra alti papaveri della banca e l’amministrazione pubblica, soprattutto democratica. In Italia non siamo da meno.