ferrari store roma

ECCO LA CURA MARCHIONNE PER MARANELLO! CHIUDE MESTAMENTE E LIQUIDA TUTTO LO SFIGATISSIMO FERRARI STORE DI ROMA - DIECI ANNI FA L’INAUGURAZIONE SALTÒ ALL’ULTIMO MOMENTO PER L’UCCISIONE DI FABRIZIO QUATTROCCHI IN IRAQ

ferrari logoferrari logo

1 - FERRARI STORE: MOMENTO DRAMMATICO, FESTA CANCELLATA - ANSA DEL 16 APRILE 2004

(ANSA) - Doveva essere una festa, la celebrazione della nazionale in rosso. Era stato a Roma, nel 1947, che la prima macchina con un cavallino rampante sul muso aveva vinto la prima corsa. Ed era qui che Luca di Montezemolo voleva celebrare - con l'apertura del primo Ferrari Store fuori dall' Emilia Romagna - l' Italia che vince. Ma Fabrizio Quattrocchi e' stato ucciso mercoledi' notte e in Iraq ci sono ancora tre ostaggi nelle mani dei terroristi. E a meta' pomeriggio arriva la decisione di fermarsi.

MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO

Il presidente della Ferrari ed il sindaco di Roma scelgono la linea della massima sobrieta'. Niente festa. E quindi niente piloti in Via Tomacelli, la via a due passi da Via Condotti, in cui si affacciano le vetrine del negozio in rosso. Michael Schumacher e Rubens Barrichello comunque arrivano a Roma, per partecipare a una edizione di Porta a Porta dedicata alla Ferrari e all' Italia che vince. ''Non vogliamo dare l'impressione di fare una festa in questo momento - spiega Antonio Ghini, direttore delle relazioni esterne del gruppo Ferrari-Maserati - Non e' opportuno, non ce lo sentiamo dentro.

MONTEZEMOLO IN BAHREIN SE NE VA PRIMA MONTEZEMOLO IN BAHREIN SE NE VA PRIMA

Nessuno e' felice, siamo tutti angosciati per le notizie che arrivano dall' Iraq. E' un peccato. Sarebbe stato una gioia portare i piloti a fare festa a Roma. Ma Montezemolo sara' capace di riportare i piloti qui per questo pubblico che ha fame di Ferrari''. Lo stesso presidente assiste alla inaugurazione, ma evita di fare commenti. La festa cancellata? ''Mi sembra una scelta logica'' si limita a dire. La gente e' comunque tanta dietro le transenne che circondano il Ferrari Store. Sfida la pioggia ed il blocco del traffico. Il tam-tam sparge in fretta la voce che Schumi e Barrichello non arriveranno.

Ma basta intravedere la figura di Jean Todt per far scattare un applauso. Il direttore generale della scuderia e Piero Ferrari accolgono giornalisti e troupe televisive nel negozio in rosso. Lo stile e' inconfondibile, l'oggettistica e' di quelle che riempiono gli occhi. A destra dell'ingresso, la F2003-GA che ha vinto il mondiale dell'anno scorso. Quella e' solo da ammirare. A sinistra invece c'e' il motore della F1-2000, la macchina che diede il primo mondiale in rosso a Michael Schumacher.

LUCA MONTEZEMOLO AI BOX FERRARILUCA MONTEZEMOLO AI BOX FERRARI

Quello si puo' comprare, per 40.000 euro. Ed e' il pezzo piu' caro, il piu' a buon mercato e' un bloc notes da 4,5 euro. In mezzo: dai cappellini alle cravatte, dai portachiavi alle tute 'replica' dei piloti. Ma ci sono anche le tutine per i bambini, non solo quelle da piloti, ma anche quelle da meccanico con tante tasche e con gli attrezzi. ''La Ferrari non e' solo una casa di automobili'' osserva Piero, il figlio del Drake.

''Tanti non possono comprare una macchina - dice - ma vogliono avere una qualsiasi cosa che porti il marchio''. Cosa avrebbe scelto Enzo Ferrari nell'assortimento del primo Ferrari Store al di fuori di Maranello (presto altri apriranno a Shangai, Las Vegas e Tokyo)? ''Le cravatte, perche' le metteva''. E cosa avrebbe pensato Enzo Ferrari del merchandising di Maranello? ''A suo tempo non lo aveva pensato come un business. Ma fu lui a pensare di creare degli oggetti per fare degli omaggi, per accontentare gli amici: gli ombrelli, ad esempio, e i portachiavi''.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO AI BOX FERRARI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO AI BOX FERRARI

La Ferrari e' mito dalla nascita, ma e' mito che si fonda sui trionfi in pista. Dopo i lunghi anni di digiuno, dal 2000 le Rosse e Michael Schumacher non smettono piu' di vincere. E la 'iena' Enrico Lucci vorrebbe provocare Jean Todt. Vincente sempre... ''Magari'' replica il francese. Non rischiate di annoiare? ''Mi annoiano di piu' domande come questa''. Il direttore generale della Gestione Sportiva infatti si aspetta momenti piu' difficili, in pista. ''Non pensiamo di vincere tutti i prossimi gran premi. Facciamo di tutto per fare bei risultati e sono molto contento perche' finora ci siamo riusciti. Detto questo, nessuno si deve montare la testa perche' la strada e' lunga, difficile e piena di ostacoli''

iraq fabrizio quattrocchi01 ,miniiraq fabrizio quattrocchi01 ,mini

Tra gli ostacoli pero' probabilmente non ci sara' quello di una riforma in corsa del regolamento, di cui si parla. ''Le cose per il 2004 sono chiare - dice Todt - Del futuro ne parleremo al momento opportuno. Oggi c'e' stato una riunione tecnica tra i dt delle scuderie e la Fia per pensare al futuro. Ma al momento cerchiamo di sfruttare al meglio i regolamenti esistenti''. Tra due domeniche il mondiale tornera' in Europa, gli avversari promettono novita'. La Williams ridurra' il gap?

iraq fabrizio quattrocchiiraq fabrizio quattrocchi

''Sono sicuro che il divario non e' cosi' grande. Dovremo lottare per stare avanti. E sono sicuro che ci saranno gare in cui dovremo soffrire dietro''. Cambiera' l'andamento trionfale del campionato? ''Le cose possono cambiare in fretta in formula 1. Abbiamo grande esperienza di campionati che cominciano bene e finiscono male. Noi sappiamo di aver cominciato bene, speriamo di continuare cosi'''.

Ma se continuera' cosi', Barrichello potra' essere il principale avversario di Schumacher? ''Abbiamo due piloti molto forti, con macchine identiche. Abbiamo gia' visto negli anni scorsi che Barrichello e' molto bravo. Ha fatto un bell'inizio della stagione, ma non dimentichiamo che non e' per un caso che Michael Schumacher ha vinto sei volte il mondiale piloti. Significa che Barrichello ha come compagno il miglior pilota del mondo''.

2 - FERRARI: INAUGURATO STORE A ROMA, MA IL PENSIERO E' ALL'IRAQ - ANSA DEL 14 APRILE 2014-06-08

JEAN TODT JEAN TODT

 (ANSA) - Doveva essere una grande festa in piazza e invece e' stata una semplice inaugurazione volutamente sotto tono l' apertura del primo Ferrari store nella capitale. Il grande negozio di via Tomacelli e' stato inaugurato in un' atmosfera plumbea come il cielo di Roma, con il pensiero rivolto a Baghdad e ai tre ostaggi italiani sequestrati in Iraq. Il dolore delle loro famiglie e il dramma che tutta l'Italia sta vivendo ha reso inconciliabile, in un momento difficile come questo, un clima di festa e l' abbraccio dei tifosi ai piloti in piazza Augusto Imperatore. All' ultimo momento, Schumacher e Barrichello hanno ricevuto il contrordine dalla Ferrari e non hanno partecipato all'evento che, vista la situazione in Iraq, si e' svolto in tono sobrio e volutamente dimesso.

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Sono stati il sindaco Walter Veltroni e il presidente della Ferrari a decidere di comune accordo di evitare qualsiasi segno di festa: musica spenta, nessun taglio del nastro e ospiti ridotti all'osso rispetto alla lunga lista di politici, imprenditori, e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che erano stati invitati. Molti di loro, infatti, hanno preferito non intervenire all'inaugurazione che ha coinciso non solo con il sequestro degli italiani in Iraq, ma anche con l' omicidio di questa mattina a Roma di un tabaccaio durante un tentativo di rapina.

Si e' aggiunta anche una pioggia battente, che pero' non ha tenuto a casa un migliaio di tifosi della Ferrari assiepati sotto gli ombrelli dietro le transenne, convinti di poter vedere da vicino i loro idoli Schumacher e Barrichello. Molti hanno manifestato la loro delusione, ma altri hanno condiviso la scelta della Ferrari e il forfait dei due piloti.

schumi barrichelloschumi barrichello

''Hanno fatto bene a decidere di non fare festa'', dice, comprensivo, un anziano signore in attesa da piu' di due ore. I piu' delusi sono i giovani di un gruppetto di appassionati irriducibili del Cavallino rampante: ''Perche' lo fanno solo con la Ferrari? Ieri gli ostaggi c' erano gia', ma qualcuno era in Sardegna e qualcun altro in tv... Non e' giusto che Schumacher e Barrichello non vengano qui ma stasera vadano a Porta a Porta'', protestano in coro, mentre Francesco, 8 anni, nonostante l' espressone delusa, da' una lezione a tutti: ''Mi dispiace, ero venuto per vederli pero' penso che abbiano ragione''.

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''Ci dispiace per i tifosi - ha detto il direttore Comunicazione della Ferrari Antonio Ghini - ma oggi vogliamo semplicemente annunciare ai romani che un pezzo di Ferrari adesso e' qui''. In un giorno cosi' cupo per gli sviluppi della situazione in Iraq, il Ferrari-store ha aperto in via Tomacelli proprio sotto la redazione del 'Manifesto' che, per l' occasione, ha esposto alla finestre le bandiere arcobaleno della pace e un grande striscione con la scritta: ''Voi rosse, noi rossi''.

Sotto, esposta in vetrina, la fiammante monoposto campione del mondo F2003-GA e tanti altri oggetti con il marchio e il colore rosso della Casa di Maranello. Il Ferrari Store di Roma, dove il Cavallino rampante conquisto' la sua prima vittoria nel '47 alle Terme di Caracalla, e' il terzo punto di vendita ufficiale dopo quello di Maranello e il Ferrari Shop dell' aeroporto di Bologna. Il negozio e' su tre piani e al suo suo interno sono esposti 3.000 articoli, molti dei quali di lusso, fra abbigliamento, pelletteria, orologi, modelli in scala e giocattoli ed e' dotato di schermi al plasma e di uno speciale impianto audiovisivo realizzato in esclusiva per la Ferrari che avvolge il pubblico con effetti visivi e sonori che danno l' impressione di essere in un autodromo: ''Da oggi i romani e tutti i turisti che visitano la capitale avranno a disposizione questo grande spazio'', ha commentato Jean Todt ricordando i milioni di appassionati che la Ferrari ha in tutto il mondo.

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Tra gli appassionati della Casa di Maranello arrivati per una festa che non c'e' stata e' spuntato anche un tifoso molto singolare come Sante Secchiaroli, un ex operaio Fiat che si e' costruito da solo una piccola ''Ferrari dei poveri'' corredata di cavallino rampante e telefono rosso: ''E' l'unica che posso avere. Per comprarmi una Ferrari vera dovrei vendere l' appartamento''.

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