carlo de benedetti

CI DOBBIAMO PURE SCIROPPARE LA BOIATA DELL'EDITORE PURO? NO! SALLUSTI FRIGGE DE BENEDETTI: ''LO SANNO ANCHE I MURI DI 'REPUBBLICA' OLTRE A QUELLI DEL BANCO AMBROSIANO, DI OLIVETTI, DI OMNITEL E DI SORGENIA, LE PIÙ FAMOSE DELLE AZIENDE CHE LUI HA SPOLPATO CON L'AIUTO DI DENARO PUBBLICO E POLITICI COMPIACENTI. SALVO POI ABBANDONARLE IN STATO FALLIMENTARE SUL GROPPONE DI BANCHE E CREDITORI, MENTRE LUI ACCUMULAVA MILIARDI CON LA FINANZA PIÙ SPREGIUDICATA. E POI QUANDO FU ARRESTATO…''

 

Alessandro Sallusti per ''il Giornale''

 

CARLO DE BENEDETTI LILLI GRUBER

Si chiamerà Domani, ma meglio sarebbe chiamarlo Ieri, il nuovo quotidiano che Carlo De Benedetti, fresco orfano della Repubblica sta per portare in edicola. L'ingegnere ne ha parlato lungamente l'altra sera ospita a Otto e mezzo di Lilli Gruber e senza vergogna è arrivato a dire che sarà l'unico giornale libero del panorama italiano perché il suo editore - cioè lui - è uomo libero e senza conflitti di interesse. Può essere che oggi De Benedetti non abbia più molti interessi, data l'età ci sta. Ma per favore basta con la favola di De Benedetti - e dei suoi giornali - più puro dei puri.

 

CARLO DE BENEDETTI

Fino a ieri non è stato così e lo sanno anche i muri della Repubblica oltre a quelli del Banco Ambrosiano, di Olivetti, di Omnitel e di Sorgenia, le più famose delle aziende che lui ha spolpato con l'aiuto di denaro pubblico e politici compiacenti. Salvo poi abbandonarle in stato fallimentare sul groppone di banche e creditori, mentre lui accumulava miliardi con la finanza più spregiudicata. Ma davvero uno squalo simile può essere credibile quando parla dal suo rifugio svizzero di volere annullare «il divario sociale» attraverso l'introduzione di una «patrimoniale perpetua» o di «libertà di stampa perché in questo Paese - penso si riferisse all'Italia e non alla Svizzera - mancano editori puri»?

CARLO DE BENEDETTI PIAZZAPULITA

 

Di recente è stato sospettato dell'inverso, cioè di avere provato ad allargarlo, il divario sociale, mettendo a frutto in Borsa un'informazione super riservata che Matteo Renzi, allora premier, gli aveva soffiato al telefono su un'imminente riforma delle banche popolari. E a proposito di editori puri, può essere divertente andare a rileggere sulla Repubblica le cronache dell'arresto - correva l'anno 1993 - dell'Ingegnere per tangenti e i successivi attacchi che il suo «giornale libero» fece al pm Augusta Giannini, che osò firmare quell'ordine di custodia contro uno degli uomini più potenti del momento (la Repubblica, querelata, dovette risarcire per calunnia in modo importante la malcapitata signora).

BERLUSCONI E CARLO DE BENEDETTI

 

Ci sarebbe da scrivere un'enciclopedia sulla «purezza» di Carlo De Benedetti, ma per carità di patria fermiamoci qui. Ieri tangenti, fallimenti e inciuci con i governanti di turno, Domani non si sa, vedremo. Ma a occhio la musica non cambierà, invecchiando certi vizi non spariscono, al massimo peggiorano.

ezio mauro con matteo renzi e carlo de benedettiMATTEO RENZI E CARLO DE BENEDETTI A LA REPUBBLICA DELLE IDEE A firenze CARLO DE BENEDETTI rodolfo carlo edoardo de benedetti con il paadre carlo de benedetti eugenio scalfariCARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERAcarlo de benedetti

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...