sole 24 ore stellantis

SENZA LA CIAMBELLINA PUBBLICA, FAMO COME CE PARE - STELLANTIS E IL SOLE24ORE RIMBORSANO ANZITEMPO I PRESTITI GARANTITI, PER TENERSI LE MANI LIBERE SUI FUTURI PIANI DI RISTRUTTURAZIONE – PREFERISCONO PAGARE INTERESSI PIÙ ALTI APRENDO NUOVE LINEE DI CREDITO CON LE BANCHE CHE RISPETTARE I VINCOLI - I PRESTITI GARANTITI STATALI PREVEDONO CHE CHI LI RICEVE NON PUÒ LICENZIARE NEL PERIODO DI DURATA DEL FINANZIAMENTO, NON PUÒ DELOCALIZZARE A PIACIMENTO E…

Fabio Pavesi per “Il Fatto Quotidiano”

carlos tavares

Ci sono scelte che paiono illogiche sul piano economico, ma che rivelano, o meglio segnalano, la direzione di marcia di intenzioni future. Che possono voler dire mano libera su futuri piani di ristrutturazioni. È il caso dei rimborsi anzitempo dei prestiti garantiti, via Sace, dallo Stato italiano effettuati in questi giorni da due società. Stellantis in primis e Il Sole24Ore che hanno deciso quasi contemporaneamente di rinunciare al paracadute dello Stato sui debiti. Mossa curiosa dato che i prestiti erano stati sottoscritti solo un anno fa.

IL SOLE 24 ORE.

 

Ora Stellantis rimborsa il credito da 6,3 miliardi emesso da Intesa Sanpaolo con una garanzia statale che copre l’80% dell’importo e che pertanto beneficia di condizioni particolarmente favorevoli. L’ha fatto grazie a una nuova linea di credito da ben 12 miliardi di euro sottoscritta da 29 banche internazionali lo scorso 23 luglio. Nuovo credito bancario che va a rimpiazzare i 6,3 miliardi di prestito garantito concessi nel giugno del 2020 a Fca Italy e 3 miliardi di esposizione di Peugeot.

 

john elknan

Il Sole 24Ore, gruppo controllato al 61% da Confindustria, dal canto suo ha emesso pochi giorni fa, presso la Borsa di Lussemburgo, un prestito obbligazionario da 45 milioni di euro con scadenza 7 anni e tasso annuo del 4,95%. Prestito di mercato, riservato a investitori professionali, che va a rimpiazzare la linea di credito garantita Sace da 37,5 milioni che sarebbe scaduta nel 2026. Due gruppi distanti anni luce quanto a dimensioni, attività e redditività, che scelgono di rinunciare alla ciambella pubblica, prevista dal decreto liquidità in piena pandemia Covid, e pagano prezzi più alti per l’indebitamento. Un apparente non sense, dato che la crisi Covid non è ancora finita e quei prestiti oltre a essere garantiti dalla mano pubblica costavano molto poco.

 

IL SOLE 24 ORE

Nel caso della società che edita il giornale di Confindustria, e che si porta dietro un decennio di perdite record per oltre 300 milioni di euro, il nuovo bond emesso sul mercato costerà di interessi in 7 anni il 35% del suo valore nominale. Mentre con la garanzia pubblica Il Sole pagava solo l’1,65% sull’Euribor a 3 mesi. Un bella differenza di almeno 4 punti all’anno di oneri in più. Evidentemente un aggravio di costi, che pare senza motivazione alcuna. Stesso film per Stellantis che finirà per pagare interessi più alti alle banche, rispetto all’emissione pubblica garantita.

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Una delle spiegazioni plausibili di una scelta così anti-economica, può esser solo il fatto che sia Stellantis che Il Sole si liberano in questo modo dei vincoli che accompagnavano i prestiti pubblici. Vincoli molto stringenti. I prestiti garantiti statali prevedono infatti che chi li riceve non può licenziare nel periodo di durata del finanziamento. Deve investire, come nel caso di Stellantis, sulle attività italiane, dato che il prestito era richiesto da Fca Italy prima della fusione con Psa. 

 

IL SOLE 24 ORE

Non può delocalizzare a piacimento. Il prestito concesso a Fca Italy ad esempio prevedeva l’impiego a favore dell’intera filiera dei fornitori del gruppo e a sostegno dell’indotto ex Fiat. Insomma un prestito con paracadute dello Stato che però legava le mani, e molto, ai manager in tema di allocazione del capitale e in tema di difesa dell’occupazione. Vincoli stringenti in cambio di protezione sul debito. Un do ut des che ora a solo un anno di distanza pare andare assai stretto sia a Stellantis che a Il Sole.

 

carlos tavares – quotazione stellantis

Del resto l’amministratore delegato Carlos Tavares del colosso dell’auto ha già messo le mani avanti più volte spiegando che gli ex impianti italiani di Fca Italy sono costosi e inefficienti e che “in Italia non si può mantenere lo status quo”. Si riferisce evidentemente alle fabbriche dell’ex Fiat auto che da anni lavorano in perdita. Il sito Tag43 ha riportato i contenuti di una bozza che potrebbe andare a costituire il documento del gruppo Stellantis su cui avviare le negoziazioni con i sindacati. Si parla di 12mila esuberi su 66mila dipendenti italiani da qui al 2024. Di questi 12mila, 7mila sarebbero operai, il resto colletti bianchi.

 

SEDE DEL SOLE 24 ORE A MILANO john elkann – quotazione stellantis 1

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO