giuseppe conte vittorio colao

COLAO COUNTDOWN - LA TASK FORCE CHIUDE I LAVORI IL 7 GIUGNO, DOPO NEANCHE DUE MESI, E A TRE SETTIMANE DALL'''INNESTO'' DELLE FIGURE FEMMINILI - PARLANDO CON LA SUA SQUADRA, HA DETTO CHE INTENDE ''AMMODERNARE I MODELLI COMMERCIALI DELLE IMPRESE, APRIRE IL MONDO DEL LAVORO ALLE DONNE, RIDURRE IL SOMMERSO''. UNA MISSIONE DI SISTEMA CHE TUTTAVIA PRESUPPONE UNA STABILITÀ POLITICA. OPPURE POTRÀ COSTITUIRE LA BASE PER UN NUOVO PROGETTO DI GOVERNO…

 

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

Martedì 19 alle 17,30 la task force di Vittorio Colao torna a riunirsi in videoconferenza anche con i membri d'Oltreoceano per avviare la parte conclusiva del suo mandato che scadrà alla fine della prima settimana di giugno: la riforma del sistema Italia da lasciare in eredità relativamente alle Fasi 3 e 4 per il rilancio del Paese post pandemia. Non è chiaro se il mandato al gruppo di tecnici verrà prorogato dal governo o se comunque Colao consideri conclusa la missione - che assieme a quella dei suoi uomini e donne è gratuita - per dedicarsi ad altro.

Colao

 

Il manager italiano ha parlato sabato 16, prima della lunga maratona con le Regioni, con Giuseppe Conte cui ha consegnato una decina di schede riepilogative su organizzazione del lavoro, infrastrutture, scuola, politica industriale, transizione dal manifatturiero al digitale - di cui è considerato tra i massimi esperti - frutto di 140 audizioni avute attraverso i sei gruppi di lavoro nei quali si è articolato. Un documento diverso da quello del 21 aprile nel quale ha disegnato le modalità per riavviare la macchina produttiva e tornare gradualmente verso la vita di prima per motivi di socialità ma anche di ripresa del Pil.

 

LA CONVIVENZA

Insediato dal premier Conte l'11 aprile con una squadra di 17 membri esperti in materia economica e sociale, saliti una settimana fa a 22 con l'innesto di cinque figure femminili, ha lavorato sodo per la Fase 2 del primo allentamento dall'11 marzo. Ma quasi subito la squadra di esperti ha dovuto farsi spazio in mezzo agli altri gruppi di lavoro costituiti al fianco del governo per gestire la fase più drammatica dal punto di vista sociale, economico ed esistenziale perché per circa due mesi la vita si è come sospesa.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

Data la delicatezza della situazione, dovendo fronteggiare un'emergenza innanzitutto sanitaria - per molti giorni i contagi crescevano al ritmo di 5 mila e più volte il numero dei morti ha oscillato attorno a 1.000 - il Comitato tecnico scientifico insediato in seno alla Protezione civile e formato da virologi, docenti e primari ospedalieri ha preso naturalmente il sopravvento offrendo suggerimenti, consigli e raccomandazioni con l'ausilio tecnico degli esperti dell'Inail e dell'Istituto superiore della Sanità a cui deve aggiungersi il Commissario straordinario per il Covid, Domenico Arcuri, che si è occupato in particolare del problema mascherine.

 

Si può perciò affermare senza tema di smentita che in quelle settimane il ruolo del team di Colao è stato in un certo diluito da altri organismi più funzionali alle logiche della politica. Ciò nonostante, il 21 aprile è arrivato il Documento Colao, quattro pagine in cui gli esperti hanno disegnato il percorso per le riaperture da lunedì 4, a cominciare dalle attività manifatturiere, le costruzioni e i servizi per un totale di circa 3,5 milioni di lavoratori, comprendendo anche l'attività da remoto.

VITTORIO COLAO

 

Nel documento figurava il capitolo sugli over 60 che avrebbero dovuto prolungare le misure di contenimento ma che il premier ha riammesso in gioco. La proposta era di riaprire «per gradi successivi» per accompagnare il Paese «a convivere con il virus», ma restando pronti di chiudere «aree più o meno vaste del Paese» al verificarsi di tre condizioni: risalite della curva epidemiologica, insufficienza degli ospedali Covid e delle terapie intensive, carenza di dispositivi Dpi (mascherine). Nel documento si faceva esplicito riferimento all'app per tracciare i positivi arginando il rischio di una seconda ondata,

 

I NUOVI MODELLI

Conclusa la prima parte del mandato, il team si è tuffato in una molteplicità di call con le parti sociali, economiche e produttive che ha sondato per conoscere le loro visioni su come poter impostare il rilancio a medio e lungo termine. Il premier Conte ha anche chiesto che fosse programmato un piano per il rinnovamento del Paese, impostandolo sulle nuove tecnologie.

 

Parlando con la sua squadra, anche durante la call di ieri Colao ha sottolineato che da domani si riparte per «ammodernare i modelli commerciali delle nostre imprese, aprire gli spazi del mondo del lavoro alle donne, ridurre le fasce di sommerso, creando nuove condizioni e modelli organizzativi del lavoro, tenendo presente la sostenibilità». Una missione di sistema che tuttavia presuppone una stabilità di governo. In caso contrario, il lavoro del team potrà costituire la base per un nuovo progetto di governo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…