1- DOPO IL NAUFRAGIO DELLA COSTA CONCORDIA, L’ITALIA È SPUTTANATA DAI GIORNALI DI OGNI ANGOLO DEL MONDO: “ASSURDO, SAREBBE POTUTO ACCADERE SOLO CENTO ANNI FA” 2- I SITI STRANIERI DANNO LA COLPA DEL “TITANIC DEL VENTUNESIMO SECOLO” AL COMANDANTE SCHETTINO, VEDENDOLO COME IL TIPICO PALLONE GONFIATO ITALIANO CHE SI FA BELLO E CAZZONE MOSTRANDO I PANORAMI DELLA BELLA ITALIA AI TURISTI 3- IL DISASTRO, COME SE NON BASTASSE, ARRIVA SUBITO DOPO IL DECLASSAMENTO DI S&P 4- POLEMICHE E ACCUSE. EPPURE COSTA CROCIERE È CONTROLLATA DA CARNIVAL CORPORATION, RAGIONE SOCIALE A MIAMI, CHE NEL 1997 CORSE IN SOCCORSO DELLA COSTA CROCIERE SULL'ORLO DEL FALLIMENTO. E IL TENTATIVO AMERICANO, QUASI SCIOVINISTICAMENTE, È ATTRIBUIRE TUTTA LA COLPA DELLA TRAGEDIA ALL'ITALIANO SCHETTINO
Fabio Savelli per "Corriere.it"
MILANO - à singolare che il primo lancio d'agenzia che segnalava l'incidente all'isola del Giglio abbia seguito di qualche ora il declassamento del titolo Italia da parte di Standard&Poor's a BBB+. Era venerdì sera e le prime stringate righe che annunciavano «un'avaria» a bordo di Costa Concordia non facevano certo presagire un altro Titanic (?) a pochi metri dalla costa. Lungi dal proporre un accostamento «pindarico» è evidente che da parte dei media di mezzo mondo traspaia lo sgomento, l'incredulità , l'assurdità da opera beckettiana su una vicenda da «teatro degli orrori».
L'errore umano del comandante Francesco Schettino - sottolineato dalla compagnia Carnival che tenta un'immediata presa di distanza dal tentativo maldestro del commander in chief di Costa Concordia in crociera nel mediterraneo - non attenua ciò che il «Daily Mail» chiama "esibizione, ostentazione" (to show off) proprio dello Schettino incosciente. Una fuga dalle responsabilità a disastro avvenuto (per aver abbandonato la nave?) con la terraferma mai così vicina e così lontana.
I MEDIA STRANIERI - Certo la tragedia all'Isola del Giglio ha immediatamente captato l'attenzione dei siti di informazione di mezzo mondo. Soprattutto perché le navi da crociera sono probabilmente una delle rappresentazioni simboliche più evidenti della globalizzazione. Quattromila persone a bordo, provenienti da decine di paesi, e il timore che possano esserci dei connazionali tra le vittime di una tragedia da «secolo scorso», che evoca il Titanic del ventunesimo secolo, al netto del numero di vittime così diverso (fortunatamente) tra le due vicende.
Sul sito del sismografo mediatico del mondo, la Bbc, da due giorni campeggia la foto della Costa Concordia inabissarsi a largo di quel gioiello naturale che è l'isola del Giglio («How could this happen to a modern ship?»), è la domanda che da Oltremanica si chiedono insistentemente: com'è possibile che un «a modern luxury liner» possa aver impattato contro una roccia imbarcando acqua così rapidamente. «It's unbelievable...that this should happen to a 21th century ship», è la perifrasi che lascia sgomenti i media inglesi.
Ma è soprattutto il «Daily Mail» a sottolineare - quasi a suggerire una critica all'italiano distratto versione Schettino - per fare vedere lo «spettacolo ai turisti» o quel «fantastic entertainment» che avrebbe spinto il Comandante ad avvicinarsi così pericolosamente alla costa. Incredulità anche da parte della Cnn che si chiede cosa possa aver causato il disastro (tra le news la tragedia italica è la più letta) e anche il New York Times interpreta il sentiment diffuso oltreoceano di una tragedia inspiegabile.
Malessere anche da parte dei media spagnoli, come «El Mundo» ed «El Paìs», soprattutto perché tra le vittime c'è un loro connazionale. Restano sottesi gli interrogativi sull'eventuale ritardo dei soccorsi, eppure Costa Crociere è controllata da Carnival Corporation, ragione sociale a Miami, che nel 1997 corse in soccorso della genovese Costa Crociere sull'orlo del fallimento. E il tentativo americano - quasi sciovinisticamente - è attribuire tutta la colpa della tragedia all'italiano Schettino.







