COME SI DICE RISIKO IN FRANCESE? IL GOVERNO VIGILA SULLE MOSSE DEI FRANCESI SU BANCOBPM: SE CRÉDIT AGRICOLE VOLESSE OLTREPASSARE LA SOGLIA SENSIBILE DEL 10%, DOVREBBE CHIEDERE AUTORIZZAZIONE ALLA BANCA D'ITALIA E ALLA BCE, NONCHÉ EFFETTUARE UNA NOTIFICA AL GOVERNO AI FINI DELL'ESERCIZIO DEL GOLDEN POWER – NELLA PARTITA C’È ANCHE UNICREDIT PER LA QUALE SARÀ DIFFICILE TORNARE ALLA CARICA DOPO…
Giovanni Pons per "la Repubblica"
Il risiko bancario italiano in poche settimane si è acceso intorno al BancoBpm. Prima la mancata Opa di Unicredit, sfumata per una fuga di notizie seguite alle prime mosse ufficiali dell'ad Andrea Orcel. Poi, la settimana scorsa, la zampata del Crédit Agricole, che attraverso la JP Morgan ha rastrellato il 9,2% del capitale della banca guidata da Giuseppe Castagna. E in molti si sono chiesti fin dove vuole arrivare la Banque Vert, la più grande banca cooperativa europea che sta approfittando del fatto che le due più grandi popolari italiane, Bpm e Pop Verona, si sono fuse e trasformate in spa, spinte dalla riforma Renzi del 2015.
giampiero maioli credit agricole
I francesi però sono corsi a gettare acqua sul fuoco. Mercoledì scorso due fonti hanno rivelato all'agenzia Reuters che «il Crédit Agricole ha detto al Tesoro italiano che non ha intenzione di prendere il controllo di BancoBpm». Certo sono affermazioni da prendere con le molle visto che solo il 25 febbraio scorso, in seguito a indiscrezioni riportate da Repubblica su un avvicinamento tra BancoBpm e Crédit Agricole, fonti vicine alla Banque Verte sottolinevano: «Non ci sono dossier di M&a aperti né cessione di asset in Italia. Il gruppo - come peraltro ricordato anche recentemente dal Senior Country Officer Credit Agricole in Italia, Giampiero Maioli punta alla crescita organica».
In ogni caso, se volesse oltrepassare la soglia sensibile del 10%, l'Agricole dovrebbe chiedere autorizzazione alla Banca d'Italia e alla Bce, nonché effettuare una notifica al governo ai fini dell'esercizio del golden power. Una situazione che ovviamente dal Mef, dal governo e dalla Banca d'Italia monitorano con attenzione e che se resta nei termini odierni non è passibile di intervento.
Tuttavia c'è da chiedersi quali siano le vere motivazioni di un investimento da oltre 400 milioni se non vi sono velleità di controllo. La risposta che viene data informalmente è che l'Agricole vuole rafforzare le partnership strategiche con l'istituto lombardo veneto. E in effetti BancoBpm nei giorni scorsi ha avviato il riacquisto da Covea della joint venture nelle assicurazioni, come aveva annunciato nel suo piano industriale l'ad Giuseppe Castagna. Poiché le joint venture sono profittevoli meglio tenerle in casa e aumentare utili e capitale.
Sarebbe invece difficile spiegare se queste joint venture (la seconda è con Cattolica e scade a fine anno) dovessero essere messe all'asta o vendute direttamente a gruppi francesi. Sia Axa sia Agricole, infatti, si sono dette interessate, anche se la banca guidata da Maioli essendo azionista è diventata parte correlata e dunque soggetta a maggiore trasparenza. Secondo gli analisti, per rispettare il suo piano industriale Castagna dovrebbe tenersi ben strette le fabbriche prodotto assicurative in modo da accrescere il capitale del BancoBpm dal 13 al 14,5% a fine triennio. Così come dovrebbe blindare il 39% di Agos, la società del credito al consumo di cui il CA ha il restante 61%.
Con un colosso come l'Agricole nel capitale ora sarà più difficile per Unicredit tornare alla carica su BancoBpm, anche se questa aggregazione sarebbe la migliore dal punto di vista industriale, mantenendo in ambito italiano le aree più profittevoli del paese, Lombardia e Veneto. Inoltre Unicredit deve convincere il Tesoro di non essere l'approdo ideale per un disastrato Monte dei Paschi di Siena, ma non sarà facile.
E così il risiko italiano potrebbe concludersi con un terzo polo Unicredit-Mps concentrato nelle aree problematiche del paese e un secondo polo focalizzato nei territori a maggior crescita del pil a trazione francese. Una volta che verrà meno il golden power nei confronti di paesi Ue come la Francia, infatti, l'Agricole avrà buon gioco a salire in BancoBpm tingendo le ex popolari italiane radicate nel Nord Italia con il verde cooperativo transalpino.