COME TI FREGO IL CLIENTE – L’AGCOM PRONTA A MULTARE GLI OPERATORI TELEFONICI. AVEVA ORDINATO DI INVIARE BOLLETTE CON SCADENZA MENSILE PER IL TELEFONO FISSO, INVECE LE MANDANO OGNI 4 O 8 SETTIMANE: UN GIOCHETTO CHE FA PAGARE (QUASI) UN MESE IN PIU’ AGLI UTENTI
Aldo Fontanarosa per La Repubblica
L’Autorità per le Comunicazioni, relatore il Commissario Francesco Posteraro, ha avviato procedimenti sanzionatori nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb. I quattro operatori telefonici non hanno rispettato la delibera dell'Autorità (di marzo) che ordinava loro di tornare a una cadenza mensile per le fatture della telefonia fissa, delle offerte convergenti (fisso più Internet più mobile) e per il rinnovo delle offerte commerciali.
Gli operatori hanno adottato una fatturazione a 4 oppure ad 8 settimane (invece che mensile) in tempi diversi, da maggio 2016 ad aprile 2017. La manovra punta a fare pagare (quasi) un mese in più ai loro clienti.
Gli obiettivi dell'Autorità sono:
1) garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi;
2) e permettere al consumatore il controllo dei consumi e della spesa.
L'Autorità invia un segnale, sia pure cifrato, anche a Sky (che pure è decisa a passare a una fatturazione a 28 giorni, accantonando quella mensile). In sostanza, l'Autorità vuole evitare un effetto di “trascinamento” e un contagio anche al mercato della pay-tv.
Gli operatori della telefonia - tutti insieme - hanno presentato un ricorso al Tar contro l'ordine che l'Autorità ha inviato loro con la delibera di marzo. Il ricorso è stato depositato con l'assistenza di Asstel (l'associazione di categoria che opera in Confindustria).
Nel ricorso al Tar, gli operatori espongono le loro ragioni. A loro giudizio:
1) l'obbligo di trasparenza verso i loro clienti è onorato;
2) i clienti sono informati, cioè, di quanto pagano ogni 4 o 8 settimane e di quanto pagherebbero se questi aumenti fossero spalmati sul mese con il vecchio sistema di fatturazione;
3) l'articolo 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni stabilisce come una società può cambiare i suoi prezzi;
4) questo articolo 70 del Codice sarebbe rispettato dal nuovo sistema di fatturazione a 4 oppure a 8 settimane;
5) la delibera dell'Autorità di marzo (con l'ordine di tornare alla vecchia fatturazione mensile) violerebbe la libertà d'impresa;
6) la delibera, in altre parole, trasformerebbe i prezzi (liberi per definizione) in tariffe regolamentate dall'alto, cioè dall'Autorità.