inflazione

IL TORMENTONE DELL'INFLAZIONE CON UN RIALZO DEI PREZZI DEL 4% CI SARÀ UN CALO DEI CONSUMI PER 5 MILIARDI - L'INCREMENTO DEI PREZZI DOVREBBE ESSERE TEMPORANEO, MA C'È UNA COMPONENTE “STRUTTURALE”, QUELLA LEGATA ALL'ENERGIA FOSSILE, CHE POTREBBE RENDERE L’AUMENTO (PARZIALMENTE) IRREVERSIBILE - SE LA TENDENZA PROSEGUISSE IN MODO SIGNIFICATIVO NEL 2022 LE CONSEGUENZE SI FAREBBERO SENTIRE SULLA RIPARTENZA POST-PANDEMIA…

Luca Cifoni per "il Messaggero"

 

INFLAZIONE STAGFLAZIONE DEFLAZIONE

Le istituzioni europee continuano a parlare di un rialzo dei prezzi temporaneo. Ma il fenomeno in corso da alcuni mesi avrà conseguenze sui consumi di fine anno, che tradizionalmente culminano negli acquisti natalizi: secondo le valutazioni di Confcommercio il calo potrebbe superare i 5 miliardi. 

 

Di inflazione hanno parlato ieri i ministri finanziari europei alla riunione dell'Eurogruppo. Il commissario agli Affari economici Gentiloni ha anche indicato un arco temporale, la metà del prossimo anno, entro il quale la nuova ondata andrebbe a esaurirsi. Mentre a nome della Bce il capo-economista Philip Lane ha avvertito che una stretta monetaria in questa fase sarebbe «controproducente» in quanto non abbasserebbe la spinta inflattiva, ma andrebbe a penalizzare la ripresa economica. 

 

INFLAZIONE

Dietro queste rassicurazioni però il tema è preso sul serio a livello istituzionale. Si guarda anche a quello che succede dall'altra parte dell'oceano: il presidente della Fed di St. Louis James Bullard ha detto che la banca centrale americana potrebbe muoversi prima di quanto si attendesse finora, con due aumenti dei tassi di interesse nel corso del prossimo anno. 

 

LA TRANSIZIONE 

transizione ecologica4

Anche il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ha giudicato «transitorio» quanto sta accadendo, introducendo però una distinzione: l'incremento dei prezzi generalizzato è destinato a rientrare, ma c'è una componente «strutturale» degli aumenti, che è quella legata all'energia fossile in questa complicata fase di transizione verso un nuovo modello. 

 

Tema quest' ultimo su cui sono attese iniziative anche a livello europeo. In ogni caso nel breve periodo sarà difficile se non impossibile evitare un impatto sui consumi. In Italia Confcommercio ha già provveduto a quantificarlo, ipotizzando due diversi scenari: nel primo, che prevede per l'ultimo trimestre dell'anno una media di aumento del 3 per cento dell'indice dei prezzi su base tendenziale, la riduzione dei consumi sarebbe di 2,7 miliardi. 

AUMENTANO I PREZZI DELLE MATERIE PRIME

 

Un andamento del genere viene dato per probabile: a ottobre la crescita annua è stata del 2,9 per cento (3,1 per l'indice armonizzato europeo). Ma nell'ipotesi, comunque giudicata «non irrealistica» dall'ufficio studi dell'associazione, che il rialzo dei prezzi si spinga fino al 4 per cento, allora il calo sarebbe di 5,3 miliardi. 

 

Come si arriva a questa stima? Confcommercio spiega che per circa il 70 per cento dell'impatto dipende dalla perdita di potere d'acquisto diretto da parte dei consumatori, che dati i prezzi più elevati riusciranno a comprare di meno. Ma c'è anche un effetto più indiretto, legato all'assottigliamento della ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida e quindi non protetta dalle dinamiche inflattive. 

prezzo del gas in aumento

 

Il tutto in un contesto in cui ci sono alcune spese incomprimibili, come quelle legate ai trasporti o al riscaldamento, che già risentono degli incrementi dei prezzi internazionali del gas: i margini di movimento dei consumatori risulterebbero quindi ulteriormente limitati. 

 

crisi materie prime 3

LE CONSEGUENZE 

Naturalmente se la tendenza proseguisse in modo significativo nel 2022 le conseguenze si farebbero sentire - attraverso i consumi - sulla crescita del prossimo anno che dopo il fortissimo rimbalzo previsto per il 2021 è attesa comunque su valori superiori al 4 per cento. 

 

Insieme al rischio di una ripartenza della pandemia, che in realtà soprattutto al di fuori dell'Italia si sta già manifestando con intensità, quello legato alle materie prime e ai prezzi è il principale rischio al ribasso indicato in tutte le previsioni macroeconomiche delle istituzioni e dei centri studi privati. 

 

materie prime

Nella sua indagine rapida sull'andamento della produzione industriale il Centro studi di Confindustria ha già osservato che il rallentamento registrato nel terzo trimestre dell'anno è imputabile ad una serie di fattori come la scarsità di materiali (e in alcuni casi anche di manodopera) e l'aumento dei costi, in particolari di quelli connessi all'esportazione. 

 

In questo scenario è delicatissimo il ruolo delle banche centrali, che stanno gestendo la graduale fuoriuscita dai programmi straordinari di acquisto di titoli e hanno in mano la leva per possibili rialzi dei tassi di interesse. Rialzi che se non opportunamente calibrati rischiano di assestare un duro colpo alla ripresa.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…