imprese fallimento

“IL 44% DEI NEGOZI RISCHIA DI NON RIAPRIRE PIÙ” – UNA VOLTA PASSATA L’EMERGENZA SANITARIA, RESTERANNO LE MACERIE DEL TESSUTO PRODUTTIVO – BOCCIA HA CALCOLATO UNA PERDITA DI 100 MILIARDI DI PIL OGNI 30 GIORNI E SECONDO CONFESERCENTI QUASI LA METÀ DEI TITOLARI RISCHIA DI CHIUDERE PER SEMPRE – LA PREVISIONE DI MOODY’S: IL PIL DELL’AREA EURO NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2020 CALERÀ DEL 7,4%

 

1 – MOODY'S: PIL EUROZONA -2,7% NEL 2020 CON TSUNAMI ECONOMICO MONDIALE

L'ENNESIMA DIRETTA FACEBOOK DI GIUSEPPE CONTE

(AWE/LaPresse) - Il Pil dell'area euro nel 2020 segnerà una flessione del 2,7%, con un tonfo del 5,7% nel primo trimestre e del 7,4% nel secondo trimestre. Si registrerà una ripresa solo nel quarto trimestre, quando è previsto che il Pil aumenti dell'1,6%. Sono le stime degli analisti di Moody's, contenute nel report 'Covid-19: Global Economic Tsunami'. Le stime della società di rating sull'andamento del Pil globale nel 2020 vedono un calo dello 0,4%, per gli Stati Uniti, una flessione dello 0,5%.

 

MOODY'S

Covid-19 "ha creato uno tsunami economico mondiale. L'economia globale è immersa in una grave recessione", spiegano gli analisti di Moody's. "Il virus - proseguono - ha portato alla chiusura di parti significative delle economie asiatiche e ora europee e statunitensi". Le banche centrali "hanno reagito in modo aggressivo ma stanno esaurendo lo spazio di manovra poiché i tassi di interesse hanno raggiunto il limite inferiore a zero", sottolinea Moody'

 

vincenzo boccia

2 – LA SERRATA COSTA 100 MILIARDI AL MESE E IL 44% DEI NEGOZI NON RIAPRIRÀ PIÙ

Lodovica Bulian per “il Giornale”

 

Il decreto Cura Italia è un decreto "Chiudi Italia", avverte il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Così «dall' emergenza economica si entra nell' economia di guerra». E si rischia di scrivere l' epitaffio del motore produttivo del Paese: «Il 70 per cento del tessuto produttivo italiano chiuderà».

 

Con un impatto devastante, calcola Boccia: «Se il Pil è di 1.800 miliardi all' anno vuol dire che produciamo 150 miliardi al mese. Se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni 30 giorni». Numeri enormi in uno scenario da coprifuoco su cui incombe anche la minaccia di sciopero generale dei sindacati che volevano provvedimenti ancora più duri, e che chiedono una stretta ulteriore sulle tipologie di imprese che possono restare aperte.

Giuseppe conte e le autocertificazioni – Italian beauty by sciscia/spinoza

 

code al supermercato

«Lo sciopero generale onestamente non riesco a capire su cosa - critica il presidente degli industriali - I codici Ateco che il governo ha indicato sono addirittura più restrittivi di quello che ci aveva indicato in quella sede. Ha indicato ai prefetti che se alcuni codici non sono previsti, possano verificare e quindi tenerli chiusi io non ho capito più di questo cosa si dovrebbe fare. In più - fa notare Boccia - avremo una massa rilevante di persone in cig; il punto è se qualcuno abusa, ci saranno i prefetti che controlleranno e gli stessi sindacati che faranno uno sciopero particolare in una singola azienda. Ma uno sciopero generale in questo fase non penso vada fatto anche come messaggio al Paese. Quindi l' appello che faccio è cerchiamo di essere compatti anche nelle nostre diversità».

 

borsa economia

La domanda che ora ci si fa da nord a sud è quanto si può andare avanti. Quanta riserva hanno le piccole e medie imprese per sopravvivere e per quanto. Se avranno la forza, quando tutto sarà finito. La paura di non rialzarsi corre tra gli imprenditori: secondo un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti il 44% dei titolari di attività non esclude la possibilità di non riaprire più, una volta superata l' emergenza.

 

MOODYS E IL DOWNGRADING

Un altro 34% ritiene di essere a rischio chiusura se la sospensione dell' attività disposta dal governo dovesse protrarsi ancora a lungo. E il 67% ritiene che i provvedimenti sin qui adottati siano poco o per niente adeguati: «Ci sono migliaia di imprese che rischiano di non riaprire dopo lo stop - conferma Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti - Abbiamo bisogno di liquidità, da subito e in modo semplice. Bisogna aprire le maglie del credito con procedure semplificate.

 

milano al tempo del coronavirus

Vanno bloccati gli sfratti e sospesi i pagamenti delle locazioni commerciali, esonerando le imprese anche dai canoni demaniali e di concessione per le occupazioni di suolo pubblico». Anche l' indennizzo da 600 euro previsto per i lavoratori autonomi «non è sufficiente».

 

code al supermercato

Un quadro nero, confermato da una ricerca di Bva Doxa sugli effetti della diffusione del Coronavirus fatta su un campione di 301 aziende italiane: il 76% dichiara di aver subito un impatto negativo fin dalla prima ora, una su cinque teme che i primi effetti si vedranno solo da aprile. Il 49% dichiara che per compensare le perdite ridurrà per prima cosa gli investimenti pubblicitari.

coronavirus new yorkgiuseppe conte in diretta facebook 3

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…