DAL 2008 È FALLITA UNA PICCOLA/MEDIA IMPRESA SU CINQUE - FININVEST LAVORA AL TRUST SUL 20% DI MEDIOLANUM - ANTENNE RAI: FINO AL 30,5% IN BORSA

1. PANORAMA

Da "La Stampa"

 

IL CERVED: DAL 2008 A OGGI È FALLITA UNA PMI SU CINQUE

FALLIMENTO IMPRESE 
FALLIMENTO IMPRESE

Dal 2008 sono fallite 13mila piccole e medie imprese, più di 5mila hanno avviato una procedura concorsuale non fallimentare e 23mila sono state liquidate volontariamente: nel complesso un quinto del totale delle Pmi italiane. Lo rileva il primo rapporto del Cerved sul settore, che comunque non riporta i dati di quante nel frattempo sono nate. Le «sopravvissute» hanno perso 31 punti di Margine operativo lordo (Mol) e più che dimezzato la redditività, passata dal 13,9% al 5,6% media.

 

Nel rapporto si legge anche che le sofferenze bancarie di queste aziende hanno finora toccato un massimo del 2,9% nel 2013 e sono attese oltre il 3% nel triennio 2014-2016. Secondo una previsione della società specializzata nell’analisi del rischio di credito delle imprese elaborata in base alle stime sull’andamento del Pil italiano, i ricavi e i margini delle Pmi torneranno a crescere nel prossimo biennio, ma a ritmi lenti.

[r. e.]

 

MEDIOLANUM, FININVEST LAVORA AL TRUST PER IL 20%

ennio dorisennio doris

Un trust in cui inserire il 20% di Mediolanum in via di cessione: questa la soluzione allo studio di Fininvest per venire incontro alla richiesta di Banca d’Italia. Il cda della holding di casa Berlusconi ha preso in esame il provvedimento di Via Nazionale che ha intimato la dismissione di quanto eccede il 9,9% dopo la perdita dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi. Il consiglio ha quindi dato mandato all’ad Pasquale Cannatelli di discutere con Palazzo Koch i dettagli tecnici del trust: una volta definiti, ci sarà tempo fino al 9 gennaio per crearlo e conferire la quota.

 

A sua volta, una volta costituito, il trust avrà 30 mesi di tempo per decidere quando e come alienare il pacchetto che, a prezzi di mercato, vale circa 782 milioni di euro. Al momento i diritti di voto relativi al pacchetto sono sospesi e Cannatelli ha avuto mandato per concordare con la holding della famiglia Doris lo scioglimento formale del patto di sindacato. [R. M.]

 

RAI WAY, A PIAZZA AFFARI FINO AL 30,5% DEL CAPITALE

berlusconi marina fininvest cir esproprio  crop display berlusconi marina fininvest cir esproprio crop display

R.E. - Il consiglio di amministrazione Rai ha deliberato che in Borsa potra? arriva- re fino al 30,51% del capitale sociale di Rai Way, dato che salira? al massimo al 34,93% in caso di esercizio integrale dell’opzione «greenshoe». Nella riunione di ieri sono sta- ti approvati, tra l’altro, «i ter- mini finali dell’offerta pubbli- ca di vendita di una quota di minoranza» della societa?.

 

Sulla base di analisi svolte dagli istituti finanziari coordinatori dell’offerta globale, Viale Mazzini ha individuato un intervallo di valorizzazione indicativa del capitale economico di Ray Way compreso tra un minimo di 802,4 milioni di euro e un massimo di 952 milioni, pari ad un minimo di 2,95 euro per azione e un massimo di 3,5 euro. Il prospetto informativo per la quotazione - si precisa in una nota diffusa dopo il Cda- sara? pubblicato una volta ottenuto l’ok di Consob e Borsa italiana; entrambi i proce- dimenti «alla data odierna sono tuttora in corso».

 

RAIWAY RAIWAY

 

2. SUSSURRI & GRIDA

Dal "Corriere della Sera"

 

L’ENAV BUSSA ALLA BEI E CHIEDE FONDI PER 250 MILIONI

( D. Pol. ) L’Enav bussa alla porta della Bei e chiede 250 milioni di prestiti. Se il dossier sarà sbloccato, la società che assicura il controllo del traffico aereo riceverà una bella boccata d’ossigeno, visto che il fabbisogno richiesto alla Banca europea rientra in un piano globale di investimenti pari a 500 milioni. Un esborso contemplato dal progetto di ammodernamento dei sistemi di controllo chiesto a tutti i Paesi dal regolatore europeo Single European Sky.

 

Tra l’altro l’Enav non ha grandi disponibilità di cassa (ma non ha debiti) e dei 50,5 milioni di utili netti del bilancio 2013 approvato ad agosto, 31,5 sono già stati distribuiti al Mef come dividendo. Così alla Bei l’Enav cerca di assicurarsi fieno in cascina. Anche perché nel Governo torna a circolare l’ipotesi di una riduzione del capitale della società romana. Un’idea prima inserita nel decreto Sblocca Italia, ma poi rimossa. Ora torna d’attualità visto che di privatizzazione (e quindi d’incasso per il Governo) per ora non se ne parla. Intanto, Enav è sempre senza amministratore delegato e resta guidata ad interim dal presidente Maria Teresa di Matteo, vice capo gabinetto dei Trasporti.

logo enavlogo enav

 

STM NELLA BUFERA DEI SEMICONDUTTORI

( g.str. ) È stato il titolo che ieri più di tutti ha perso in Borsa, all’interno del Ftse Mib: StMicroelectronics ha ceduto il 10,15%, a 5 euro, su valori che non si vedevano dal dicembre 2012. A deludere gli investitori, secondo alcuni analisti, sono state le previsioni per il quarto trimestre, diffuse ieri dal gruppo italo-francese di semiconduttori: ricavi netti giù del 3,5% rispetto a luglio-settembre «alla luce delle condizioni tuttora deboli del mercato», ha spiegato il Ceo Carlo Bozotti.

 

Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con 1,89 miliardi di dollari di ricavi: +1,2% sui tre mesi precedenti ma -6,3% nel confronto annuo, «principalmente a causa della progressiva riduzione dei prodotti ST-Ericsson», si legge in una nota. Nei tre mesi l’utile netto è salito a 72 milioni (-142 milioni nel 2013, +38 milioni del trimestre precedente). Il «free cash flow» è tornato positivo a 140 milioni.

 

IL RISCHIO NON PAGA PER IL FONDO PENSIONI NORVEGESE

stmicroelectronicsstmicroelectronics

( f.d.r. ) Il profilo di rischio, trattandosi di un fondo pensione, non è certamente tra i più conservativi: il 61% del portafoglio è investito in azioni, quasi esclusivamente europee. E con l’aria che tira sui mercati il rendimento di The Oil Fund, il fondo pensione più grande del mondo (650 miliardi di euro) costituito dal governo norvegese con i margini del petrolio, è stato piuttosto risicato: +0,1% nell’ultimo trimestre.

 

La componente azionaria ha fatto da zavorra con un rendimento negativo dello 0,5% tutto dovuto all’esposizione sull’Europa. Il basket di titoli del Vecchio Continente ha perso il -4,3% mangiandosi il guadagno accumulato invece a Wall Street, pari al 3,8%. È andata (solo un po’) meglio con le obbligazioni, il 37,3% del valore del fondo sovrano norvegese, che hanno reso lo 0,9%. Chi ha fatto meglio di tutti è stato il mercato immobiliare con un ritorno dell’1,5% ma solo l’1,3% del patrimonio del fondo è investito nel mattone.

 

 

3. PARTERRE

Pierre Francois RiolacciPierre Francois Riolacci

Da “Il Sole 24 Ore

 

PROBLEMI DI SINERGIE ALITALIA-AIR FRANCE

L'operazione Alitalia-Ethiad è una buona cosa, ma certo creerà qualche problema alla gestione delle sinergie di Air France-Klm con le due compagnie. Lo ha ammesso ieri il cfo del gruppo franco-olandese, Pierre-François Riolacci, durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre (che ha risentito dello sciopero dei piloti, con un impatto negativo di 416 milioni sui ricavi e di 330 sul risultato operativo).

 

Per Air France, la cui quota nella compagnia italiana scenderà dall'attuale 7% a una percentuale «compresa tra zero e uno», Alitalia «resta un partner industriale importantissimo», ma bisognerà «trovare un accordo intelligente per conservare l'essenziale delle sinergie e cercarne anche altre, se possibile». Utilissime per Air France, che non ha ancora superato del tutto le proprie difficoltà. Il terzo trimestre ha registrato un piccolo utile (100 milioni) solo grazie alla vendita di titoli Amadeus (187 milioni). E non è colpa soltanto dei piloti. (M.Mou.)

 

I FONDI HEDGE USA E LE COMMISSIONI

In Europa e Asia investitori istituzionali contenti di pagare fee ad hedge fund e private equity. Negli States, invece, il gioco non vale la candela. Lo rivela una survey di Fidelity Investments su 811 investitori per un totale di 9 triliardi di dollari di masse amministrate in 22 paesi, secondo la quale solo il 19% dei manager dei fondi d'investimento e dei fondi pensione pensano che le commissioni siano giustificate dai rendimenti. Le percentuali in Europa (72%) e Asia (91%) sono totalmente opposte.

ANSALDO BREDA jpegANSALDO BREDA jpeg

 

Solitamente i fondi chiusi e gli hedge fund trattengono una fee del 2% rispetto all'investito e il 20% dei guadagni. Ora o i fondi "alternativi" europei e asiatici garantiscono risultati migliori dei colleghi americani o le attese degli investitori istituzionali sono più basse. Qualunque sia la ragione i fondi "alternativi" made in Usa rischiano ora di fronteggiare una serie di "uscite" da parte di investitori di peso delusi. (Mo.D.)

 

HITACHI ACCELERA CON TRENI E FERROVIE

Hitachi ha quasi triplicato gli utili netti nell'ultimo trimestre e ha alzato le stime sui profitti a fine esercizio da 230 a 250 miliardi di yen. Il conglomerato giapponese ha effettuato negli ultimi anni un "turnaround" che l'ha portata dalle perdite record del 2009 a diventare una delle società più redditizie. Uno dei settori di punta è diventato quello che chiama "infrastrutture sociali", il che comprende il business dei treni, in netta espansione all'estero.

 

HITACHIHITACHI

Non è un caso che Hitachi sia interessata a Ansaldo Sts e Ansaldo Breda. Ieri, comunque, il direttore finanziario Toyoaki Nakamura ha suonato una nota di cautela: il gruppo non è disposto a comprare a qualsiasi prezzo. «Non è un bene comprare a un premio del 20-30% su quanto vale una società, anche se buona», ha detto. Per il business ferroviario di Finmeccanica, Hitachi deve vedersela con una cordata cinese di cui fa parte Cnr Corp., gruppo che Pechino intende fondere con la connazionale Csr per creare un gigante del settore. (S.Car.)

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?