arnaud de puyfontaine vincent bollore pietro labriola vivendi tim

TIM, BUM, BAM! – LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE DI DICHIARARE INAMMISSIBILE IL RICORSO DELLA CONSOB SUL CONTROLLO DI FATTO DELL’EX TELECOM DA PARTE DI VIVENDI È UNA BELLA MINA SULL’ACCORDO PER LA RETE UNICA – I FRANCESI POTREBBERO FORZARE LA MANO, REVOCARE L’ATTUALE CDA E PUNTARE ALLA MAGGIORANZA DEL CONSIGLIO, SENZA RISCHIARE DI CIUCCIARSI I 20 E PASSA MILIARDI DEL DEBITO DI TIM – URSO RIBADISCE CHE CDP FARÀ UN’OFFERTA SULLA RETE, MA BOLLORÉ VORREBBE FARE PRIMA LA SCISSIONE (PER INCASSARE DI PIÙ)

1. TIM: FITCH VEDE OUTLOOK STABILE CON CRESCITA EBITDA

BOLLORE' DE PUYFONTAINE

(ANSA) - Il bond emesso da Tim la settimana scorsa migliora la posizione di liquidità del gruppo nel breve periodo, in vista delle scadenze del 2023 e del 2024.

 

A sottolinearlo è l'agenzia di rating Fitch, secondo cui l'outlook di Tim potrebbe essere cambiato a stabile con un miglioramento del profilo di liquidità del gruppo, legato a Ebitda sopra le attese, aiutato da un sostenuto miglioramento nel business domestico, a flussi di cassa più forti e a un successo nel rifinanziamento del debito.

 

Pietro Labriola DI TIM

Fitch rileva peraltro che l'emissione per 850 milioni di euro "migliora la posizione di liquidità a breve termine di Tim, ma non è sufficiente ad alleviare i rischi di credito che si riflettono nell'outlook negativo" assegnato al rating del gruppo.

 

"Il profilo di rifinanziamento dell'azienda potrebbe migliorare con la stabilizzazione o la crescita dell'Ebitda e con condizioni operative e di finanziamento più favorevoli", scrive Fitch stimando che "le fonti di liquidità di Tim a fine 2022 comprendano riserve di cassa per circa 4,7 miliardi di euro e linee di credito non utilizzate per circa 4 miliardi di euro".

 

adolfo urso

L'agenzia ritiene quindi "che i proventi della nuova emissione consentiranno all'azienda di coprire i propri obblighi operativi e di finanziamento fino alla fine del 2024, rispetto alla copertura della liquidità fino a giugno 2024, prima dell'emissione delle obbligazioni". "Il successo del rifinanziamento delle prossime scadenze del debito di Tim e il mantenimento di una liquidità sufficiente sono - aggiunge Fitch - un fattore chiave per il rating. Tim - ricorda - ha scadenze residue di 2,3 miliardi di euro nel 2023, dopo che 1,1 miliardi di euro sono stati rimborsati a gennaio, e di 4,5 miliardi di euro nel 2024".

 

I SOCI DI TIM

"Lo scenario di base di Fitch continua a ipotizzare un continuo accesso ai mercati per il rifinanziamento del debito, ma il fabbisogno di liquidità potrebbe essere compensato anche dai proventi delle fusioni e acquisizioni. Ci aspettiamo che Tim rimanga disciplinata nelle sue attività di rifinanziamento, visto l'aumento dei tassi di interesse", evidenzia l'agenzia.

 

2. TIM LA RIVINCITA FRANCESE

Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “La Stampa”

 

ARNAUD DE PUYFONTAINE

La Cassazione lega le mani alla Consob. E dà ragione a Vivendi, gruppo francese primo azionista di Tim, che si ritrova ora più forte al tavolo del governo sulla rete «nazionale», destinata a finire sotto il controllo di Cdp come ha ribadito ieri il ministro Adolfo Urso, e sul destino dell'ex monopolista del telefono.

 

I francesi puntano a raggiungere un accordo e a muoversi in sintonia con Palazzo Chigi, ma in caso di forzature non condivise potrebbero […] proporre le revoca dell'attuale cda e puntare, con una propria lista, alla maggioranza del consiglio senza più rischiare di dover consolidare a bilancio i 20 miliardi del debito di Tim.

 

dario scannapieco

Era questo l'effetto collaterale più insidioso del «controllo di fatto», quello che il 13 settembre 2017 la Consob aveva dichiarato in capo al gruppo francese in virtù del suo 24,68% e dopo che, nell'assemblea del 4 maggio dello stesso anno, aveva eletto con la sua lista 10 consiglieri su 15, portando alla presidenza l'ad transalpino Arnaud de Puyfontaine. Ecco: secondo le sezioni riunite della Cassazione, Consob non ha agito come avrebbe dovuto.

 

[…] Tutto questo potrebbe ora pesare nella discussione sulla rete al tavolo del Mimit che riprende oggi e dove Parigi, rappresentata da Daniele Ruvinetti e assistita dalla advisor Rothschild, non ha ancora trovato una quadra con la Cdp, presente col suo direttore investimenti, Francesco Mele.

 

DE PUYFONTAINE BOLLORE

Quest'ultima, sostenuta dal Mimit, punterebbe a riproporre l'acquisizione della rete insieme con alcuni fondi ma potrebbe offrire una cifra (si è parlato di 19-20 miliardi) considerata insufficiente da Vivendi, che parte da una stima di 31 miliardi debito incluso.  Viceversa i francesi sono per una scissione proporzionale in cui il valore alla rete lo stabilirebbe il mercato. […] Si cerca una difficile intesa, dunque, ma i francesi potranno far pesare di più la loro quota.

PIETRO LABRIOLABOLLORE' VIVENDIPIETRO LABRIOLA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…