DIESEL-GATE SENZA FRONTIERE - NON SOLO VOLKSWAGEN, IN USA OMBRE SU BMW, FIAT CHRYSLER E MERCEDES - IN ITALIA L’ANTITRUST INDAGA SULLE CAMPAGNE PUBBLICITARIE DEL GRUPPO TEDESCO - LA SVIZZERA BLOCCA LE IMMATRICOLAZIONI
Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Dopo lo scandalo scoppiato con la scoperta dei dispositivi usati da Volkswagen su alcuni modelli delle proprie auto diesel per falsificare i test anti-emissioni, le indagini cominciano a moltiplicarsi.
Gli Stati Uniti hanno deciso di mettere sotto osservazione altre cinque case automobilistiche. In Italia, Francia e Svizzera le azioni si concentrano invece sul gruppo tedesco. Mentre la commissione nominata dal ministero dei Trasporti e dall’Autorità federale tedesca per i trasporti ha invitato Volkswagen a sottoporre entro mercoledì un piano vincolante per riportare le auto coinvolte entro i limiti di emissioni.
VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA
L’Epa, l’Agenzia americana per la protezione ambientale, ha deciso di ampliare l’indagine che è in corso sui modelli Volkswagen anche a 28 modelli diesel — secondo la ricostruzione del Financial Times — di Bmw, Chrysler, General Motors, Land Rover e Mercedes Benz per verificare se hanno aggirato i test.
Le auto diesel rappresentano una piccola quota del mercato dell’auto Usa, mentre sono più diffuse in Europa dove il costo del carburante è maggiore. Le verifiche iniziali dell’Epa saranno condotte su auto usate, una per ogni modello e in caso di sospetti l’indagine sarà ampliata ad altre auto dello stesso modello. Negli Usa è già in corso una class action e l’Epa minaccia una multa fino a 18 miliardi di dollari a carico di Volkswagen. Il Ceo Usa, Michael Horn, parlerà del «dieselgate» al Congresso giovedì.
Anche l’Italia si sta muovendo. È il quinto Paese per auto «truccate» vendute (650 mila), dietro a Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha detto che si sta andando «nella giusta direzione»: «I dati dell’azienda — ha spiegato — sono arrivati, si procede, richiameranno i veicoli». Martedì l’amministratore delegato di Volkswagen Italia, Massimo Nordio, sarà in audizione informale alle commissioni Ambiente e Industria del Senato.
L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Volkswagen e della sua filiale in Italia, partita dalle segnalazioni di alcune associazioni di consumatori. L’indagine riguarda la configurabilità di una pratica commerciale scorretta. Sotto la lente sono finite le campagne pubblicitarie del gruppo tedesco che potrebbero aver indotto in errore i consumatori su emissioni e classe di omologazione.
Ieri anche Adusbef e Federconsumatori hanno presentato esposti di denuncia con l’ipotesi di frode in commercio e truffa presso le 10 maggiori Procure della Repubblica. Il Codacons ha chiesto all’Antitrust di applicare la sanzione massima, denunciando che Volkswagen si rifiuta di fornire i dati richiesti, mentre l’Unione nazionale consumatori ha chiesto che l’indagine sia estesa anche a tutte le altre case automobilistiche.
La Francia, che è il terzo Paese per auto con dispositivo irregolare (950 mila), ha aperto un’inchiesta per sospetta «frode aggravata» sulle emissioni truccate. Mentre la Svizzera blocca temporaneamente da lunedì sia la vendita sia le immatricolazioni delle auto diesel del gruppo Volkswagen coinvolte nello scandalo.
MUELLER AD VOLKSWAGEN -Web-Nazionalevolkswagen
Le conseguenze stanno preoccupando le case automobilistiche europee: l’Acea ha scritto alla Ue per spiegare che i produttori avrebbero bisogno di tempo fino al 2019 per soddisfare pienamente i nuovi tetti sulle emissioni.
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