fiat 500 x

TEDESCHI SPIONI: CI DENUNCIANO PER IL DIESELGATE! - LA UE APRE UNA PROCEDURA D’INFRAZIONE CONTRO L’ITALIA PER LE EMISSIONI DELLA “FIAT 500 X” – BRUXELLES SI E’ MOSSA DOPO UNA SEGNALAZIONE DELLA DELEGAZIONE DI BERLINO – FALLITO IL TENTATIVO DI MEDIAZIONE DI DELRIO

 

Da la Repubblica

FIAT 500XFIAT 500X

 

Il pressing del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, non va a buon fine: la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato adempimento, da parte di Fiat Chrysler Automobiles, degli obblighi derivanti dalla normativa Ue in materia di omologazione dei veicoli. La notizia è stata data dall'esecutivo di Bruxelles, a breve distanza dalla nota con la quale il Mit aveva raccontato del tentativo di Delrio di ritardare il passo.

 

A generare il caso è stata una richiesta tedesca del settembre 2016: la Commissione è stata chiamata in causa come mediatore "nel disaccordo fra autorità tedesche e italiane sulle emissioni di ossidi di azoto prodotte da un'auto omologata in Italia". Durante la mediazione, conclusa positivamente, "la Commissione ha esaminato i risultati delle prove di emissioni e le informazioni fornite dall'Italia".

COMMISSIONE  UE COMMISSIONE UE

 

Al termine di tale esame, ora l'esecutivo "chiede formalmente all'Italia di dare una risposta alle sue preoccupazioni circa l'insufficiente giustificazione fornita dal costruttore in merito alla necessità tecnica - e quindi alla legittimità - dell'impianto di manipolazione usato e di chiarire se l'Italia è venuta meno al suo obbligo di adottare misure correttive per quanto riguarda il tipo di veicolo Fca in questione e di imporre sanzioni al costruttore di auto".

 

E' infatti compito delle Autorità nazionali verificare che un tipo di automobile soddisfi tutte le norme europee "prima che le singole auto possano essere vendute sul mercato unico". Qualora un costruttore di automobili violi gli obblighi normativi, le Autorità nazionali devono adottare misure correttive (come ordinare un richiamo) e applicare sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive stabilite nella legislazione nazionale.

 

DIESELGATEDIESELGATE

L'Italia ha due mesi di tempo per chiarire se su alcune vetture di Fca sono stati usati dispositivi illegali o meno, e se sono stati presi rimedi sufficienti per le auto in circolazione. Sotto tiro sono i software per il controllo delle emissioni inquinanti montato sulle Fiat 500x, ma in passato si era parlato anche di Jeep Renegade e Fiat Doblò.

 

Che la mossa di Bruxelles fosse nell'aria era emerso nelle ultime ore e Delrio aveva scritto e telefonato alla Commissaria Ue per il mercato interno Elzbieta Bienkowska, sottolineando "che non si condividono i presupposti su cui è stata proposta alla Commissione di avviare una procedura di infrazione al Governo italiano per  Fca". Il ministro nel suo carteggio ha aggiunto: "Mi è spiaciuto apprendere che nonostante tutte le informazioni dettagliate fornite alla Commissione e alla Germania, intendiate aprire la procedura d'infrazione. Ciò è particolarmente deludente".

Elzbieta BienkowskaElzbieta Bienkowska

 

Delrio ha quindi sottolineato, e col senno di poi si può dire senza successo, "la necessità di rinviare l'avvio della procedura di infrazione, in attesa che si possano fornire ulteriori chiarimenti, oltre alla copiosa documentazione già fornita, peraltro mai richiesti al Governo italiano dopo la chiusura della commissione di mediazione Italia Germania sul caso emissioni Fca da parte dei servizi della Commissione". Il ministro ha aggiunto "che le spiegazioni fornite in Commissione di mediazione, hanno tra l'altro evidenziato il corretto comportamento dell'Autorità di omologazione e i miglioramenti prodotti autonomamente da Fca sui propri veicoli, pur in assenza di dispositivi illegali".

DELRIODELRIO

 

Delrio inoltre ha evidenziato che "contrariamente a quanto dichiarato dai vostri uffici, le autorità italiane hanno escluso fin dall'inizio la presenza di dispositivi illegali sui modelli Fiat sia nelle versioni originali sia in quelli ricalibrati. Durante il processo di mediazione abbiamo sottolineato che Fca ha avviato volontariamente una campagna di ricalibratura a febbraio 2016 per migliorare le performance delle emissioni, ben prima che la Germania ci informasse dei risultati emersi dai loro test".

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…