TE LO DO IO IL SALARIO MINIMO! - DOMENICA SVIZZERI ALLE URNE PER VOTARE SULL'INTRODUZIONE DI UN SALARIO MINIMO DA 3.250 EURO AL MESE, QUELLO CHE IN ITALIA GUADAGNANO I ‘’RICCHI’’! MA IL REFERENDUM NON DOVREBBE PASSARE

Da "Il Sole 24 Ore"

Svizzeri alle urne domenica per approvare o bocciare l'introduzione del salario minimo forse più alto del mondo. Gli elettori della Confederazione dovranno infatti pronunciarsi su un referendum promosso dai sindacati in favore dell'introduzione di un salario minimo fissato a 22 franchi l'ora pari a quasi 4mila franchi al mese o 3.250 euro.

Il referendum, osteggiato dal governo e dagli imprenditori, non dovrebbe superare lo scoglio delle urne: negli ultimi sondaggi e al termine di un'accesa campagna, i contrari risultano in forte crescita al 64%, mentre i favorevoli sono il 30% e gli indecisi il 6%. In Svizzera, tra i Paesi più ricchi ma anche più cari al mondo, non esiste un salario minimo nazionale e le retribuzioni sono concordate individualmente o collettivamente.

I negoziati collettivi avvengono tra le parti sociali per un intero settore o per singole aziende. L'iniziativa popolare "Per la protezione di salari equi" vuole cambiare le cose. Chiede che la Confederazione e i Cantoni promuovano contratti collettivi di lavoro che prevedano salari minimi e che sia introdotto un salario minimo nazionale legale di 22 franchi all'ora. La somma, pari a circa 18 euro, è nettamente superiore agli 8 euro previsti nella vicina Germania o i 9,5 euro della Francia.

Si stima che questa misura interesserebbe circa 330mila posti di lavoro (9% del totale) concentrati soprattutto in settori quali il commercio al dettaglio, la ristorazione, i servizi alberghieri, l'economia domestica, l'agricoltura. Per i promotori del referendum, il fatto che «quasi un lavoratore su dieci guadagni meno di 22 franchi all'ora» è «una vergogna ed è indegno di un Paese ricco come la Svizzera».

Per il governo, il salario minimo a 22 franchi non è uno strumento idoneo. «Rischia di provocare la scomparsa dei posti di lavoro il cui salario è inferiore a tale cifra», ha affermato sottolineando la buona salute del mercato del lavoro svizzero, con un invidiabile tasso di disoccupazione di poco superiore al 3%.

 

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