DOPO IL BACIAMANI DI MONTI ALLA MERKEL, SPREAD CON BUND SCENDE A 496, TASSO AL 6,8% - BORSA: PARTENZA POSITIVA IN ATTESA BCE E ASTE - APRE IN RIALZO UNICREDIT CON UN +3,2% NEL TERZO GIORNO DELL'AUMENTO DI CAPITALE. BENE GLI ALTRI BANCARI, MENTRE ATLANTIA RISENTE DELLA POSSIBILE REVISIONE DELLE TARIFFE DA PARTE DEL GOVERNO (-2,6%) - SEAT ALL´OFFERTA FINALE - LA FIERA DELLE PERIZIE SUI DERIVATI DI MILANO - CORRELAZIONI E BURLE FRA DEBITI E CLIMA - L'IMMOBILE RESTA L'INCUBO DI WASHINGTON…
1 - TP: SPREAD CON BUND SCENDE SOTTO I 500 PUNTI BASE...
Radiocor - Scende sotto i 500 punti base lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sulla scadenza decennale e' a 496 punti base. In calo anche il rendimento sulla scadenza decennale italiana, che vale il 6,8%.
2 - BORSA: PARTENZA POSITIVA IN ATTESA BCE E ASTE, FTSE-MIB +0,7%
UNICREDIT SALE DEL 3%, BENE I BANCARI...
Radiocor - Partenza positiva per Piazza Affari e per le Borse europee, comunque importante alla cautela in attesa della riunione della Bce e della conferenza stampa del Governatore Mario Draghi in calendario per oggi e delle aste dei titoli di Stato in Italia e in Spagna. In avvio il Ftse-Mib segna un rialzo dello 0,7% mentre il Ftse All Share sale dello 0,63%. Apre in rialzo Unicredit, in recupero per la terza seduta consecutiva, con un +3,2% a 2,64 euro nel terzo giorno dell'aumento di capitale. Bene gli altri bancari, mentre Atlantia risente della possibile revisione delle tariffe da parte del Governo (-2,6%).
3 - BORSA TOKYO: NIKKEI CHIUDE A -0,74%, PESA LA CRISI EUROPEA...
Radiocor - Borsa di Tokyo ha chiuso in calo con il Nikkei in flessione dello 0,74%, in linea con la debolezza generalizzata delle Piazze asiatiche. Per gli in vestitori tornano le preoccupazioni sulla crisi europea che continua a indebolire l'euro mettendo a rischio le esportazioni nipponiche. La seduta, tuttavia, e' stata caratterizzata da volumi limitati con appena 1,38 miliardi di titoli scambiati, in ulteriore flessione rispetto ai giorni scorsi.
4 - MORNING NOTE...
Radiocor - Milano: conferenza stampa congiunta Federcasse e Associazione Nazionale fra le Banche Popolari.
Roma: il presidente del Consiglio, Mario Monti, riferisce alla Camera sugli incontri dei giorni scorsi con i leader europei.
Roma: il Tesoro offre in asta BoT annuali per 8,5 miliardi di euro.
Siena: il cda di Banca Mps esamina la proposta di nomina del nuovo direttore generale, Fabrizio Viola.
Francoforte: si riunisce il Consiglio direttivo della Bce.
MANOVRA: scatta la deregulation totale, professioni, negozi, imprese, benzina (dai giornali). C'e' poco servizio pubblico: a Roma caccia alle corse migliori, intervista all'economista Paolo Leon (Il Messaggero, pag. 4). 'Energia, trasporti, semplificazioni, e' li' la colpa', intervista al presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella (La Repubblica,pag. 4).
GOVERNO: perche' al Tesoro serve un capo, intervento di Franco Debenedetti (Il Sole 24 Ore, pag. 26). 'E ora sicurezza e difesa per un'Europa piu' unita', intervista al ministro degli Esteri, Giulio Terzi (La Stampa, pag. 5).
CRISI: la Merkel apre a Monti. Giu' i tassi (dai giornali). 'Ma adesso la Bce apra il portafoglio', intervista all'economista Jeffry Frieden (Il Secolo XIX, pag. 5). Il Sud dell'Europa in mani tedesche, intervento di Heiner Flassbeck, direttore dell'Unctad (La Repubblica, pag. 26).
TASSE: nuova delega per fisco piu' equo, intervista al sottosegretario Vieri Ceriani (Il Sole 24 Ore,pag. 15).
LAVORO: Marcegaglia,art.18 anomalia italiana (dai giornali).
UNIPOL: stringe su Fonsai, un piano B per la fusione (Il Sole 24 Ore, pag. 39). In Consob non scioglie il nodo-Opa e nelle coop cresce la prudenza (Il Messaggero, pag. 22). Si prepara all'aumento (La Stampa, pag. 28).
EDIPOWER: tensione tra A2a e Iren (Il Sole 24 Ore, pag. 40).
BPM: Montani sale al vertice, Annunciata 'chiesa resti' (dai giornali). Bankitalia censura gli Amici (dai giornali).
INTESA SANPAOLO: tegola su Cib Bank per le tasse ungheresi, discesa in Prada (Il Messaggero, pag. 21).
UNICREDIT: Banca centrale libica si' l'aumento, Aabar prende tempo per sciogliere la riserva (Il Messaggero, pag. 22). Entra il fondo del Kazakistan (Il Giornale, pag. 1 e 25).
FIAT: Marchionne prevede difficolta' per i gruppi auto europei. Il settore deve consolidarsi (Ft, pag. 18).
TIRRENIA: attesa dell'Antitrust Ue (Il Secolo XIX, pag. 15).
DIFESA: 'F35 e missioni, si va avanti', intervista al ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola (Qn, pag. 8).
TLC: via libera alla 'banda larghissima', l'Agcom, entro due mesi offerta Telecom per nuovo sistema (Repubblica,pag. 26).
FINCANTIERI: monta la protesta (dai giornali).
BORSE: Nyse-Deutsche Boerse, l'Ue contro la fusione (la Repubblica, pag. 29).
5 - SEAT ALL´OFFERTA FINALE...
Vittoria Puledda per "la Repubblica" - Il conto alla rovescia è ormai partito: le fila si tireranno il 16 gennaio e il giorno dopo il cda definirà il quadro. Ma a quanto si apprende, per quella data si potrebbe arrivare con una nuova fumata grigia per Seat: la contromossa più probabile a quel punto sarà una "final and best offer" con scadenza ravvicina da parte del cda e rivolta a tutti i soggetti in campo.
Insomma, un prendere o lasciare, stavolta per davvero. Il tempo a disposizione per ristrutturare il debito scade il 31 gennaio; è probabile che quella sia davvero l´ultima data per evitare la Marzano alle Pagine gialle. Un rischio concreto ma anche un peccato, spiega chi è vicino alle trattative, secondo cui solo pochi dettagli separano il negoziato dalla firma. Eppure, a via di ricatti e veti, il rischio dell´amministrazione straordinaria è sempre più concreto.
6 - LA FIERA DELLE PERIZIE SUI DERIVATI DI MILANO...
S.Mo. per il "Sole 24 Ore" - Il processo sui derivati del Comune di Milano, in corso da quasi un anno, si sta trasformando in un battaglia a colpi di perizie. Ieri il giudice Oscar Magi ha annunciato che a febbraio disporrà d'ufficio una nuova consulenza per fare chiarezza sulla ristrutturazione del debito comunale avvenuto tra il 2005 e il 2007. Nel corso del dibattimento è stata intanto già studiata la valutazione tecnica della procura, che si è avvalsa dei consulenti Darrell Duffie e Gianluca Fusai, secondo i quali i costi impliciti imposti dalle banche sono ben più alti dei prezzi di mercato.
Inoltre, ieri è stato sentito anche il consulente di Deutsche Bank, il massimo esperto di swap John Hull, arrivato dal Canada per dire che il Comune aveva tutti gli strumenti per valutare i contratti che stava firmando. Infine, saranno valutate altre tre perizie: quella di Jp Morgan, di Depfa Bank e di Ubs. Ma dopo un anno e tanti consulenti, è ancora difficile dire chi ha ragione.
7 - CORRELAZIONI E BURLE FRA DEBITI E CLIMA...
W. R. per il "Sole 24 Ore" - à piuttosto nota la correlazione tra l'aumento delle temperature medie del pianeta e la concentrazione di Co2. Se si sovrappongono le due curve in un grafico degli ultimi 110 anni, si nota come il pianeta si sia sensibilmente riscaldato a partire dagli anni 70, quando s'impennano le emissioni di anidride carbonica. La correlazione è pari al 69%.
Un burlone americano ha però sostituito la curva del Co2 con quella che misura il rapporto tra debito (pubblico, privato e delle imprese) e Pil. Il risultato è sorprendente, poiché la correlazione aumenta al 79% ed è interessante notare come le due curve balzino in perfetta sintonia tra il 1928 e il 1935, quando l'eccesso di debito provocò la Grande Depressione. La tesi del nostro burlone mira a demolire la correlazione tra clima e Co2. Ma, a pensarci bene, potrebbe invece avvalorarla. Perché l'economia tira proprio quando tutti contraggono debiti. E stagna o si contrae quando i debiti si debbono restituire. Come adesso.
8 - L'IMMOBILE RESTA L'INCUBO DI WASHINGTON...
R. Fi. per il "Sole 24 Ore" - Non c'è pace per Fannie Mae, il colosso Usa dei mutui finito sotto il controllo del Governo durante la crisi del 2008-09, e che continua a macinare perdite (il rosso dell'ultimo trimestre è stato di 5,1 miliardi di dollari, e la società ha chiesto altri aiuti per 7,8 miliardi). Oltre al passivo Fannie perde anche i pezzi: l'ad Michael Williams si è dimesso (lascerà non appena sarà nominato un successore).
Si tratta di un nuovo grattacapo per l'amministrazione Obama, dal momento che tre mesi fa aveva lasciato anche Charles Haldeman, numero uno di Freddie Mac, la società gemella di Fannie Mae. Casa Bianca e Fed, che hanno indicato proprio nel settore immobiliare «il tallone d'Achille della ripresa», si troveranno quindi sotto pressione, mentre le autorità di regolamentazione del settore immobiliare si concentreranno sulla necessità di ridurre al minimo l'impatto dell'addio.
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