russia ucraina grano putin zelensky

DOPO LA GUERRA, RISCHIAMO LA CARESTIA – SENZA LA RIAPERTURA DEI TRAFFICI DI CEREALI DALL’UCRAINA, MILIONI DI PERSONE IN AFRICA E MEDIO ORIENTE RISCHIANO LA FAME! COME FARE? L’EUROPA STA CERCANDO DI AGGIRARE IL BLOCCO DEI PORTI PER SALVARE I 30 MILIONI DI TONNELLATE DI PRODOTTI BLOCCATI DAI RUSSI, METTENDO A DISPOSIZIONE LE CITTÀ ROMENE, POLACCHE E BULGARE CHE SI AFFACCIANO SUL MAR NERO. L’ALTERNATIVA È LA ROTTA BALTICA, MA DI MEZZO C’È LA BIELORUSSIA DI LUKASHENKO…

LE NUOVE ROTTE DEL GRANO

Cristiana Mangani e Gabriele Rosana per “il Messaggero”

 

L'Europa può mettere a disposizione i suoi porti sul Mar Nero per trasportare grano e mais ucraini nel resto del mondo, mentre i bilanci dei Ventisette andranno a sostenere le nazioni più esposte al rischio carestia in Africa e Medio Oriente. È attorno a questi punti che si struttura la strategia dell'Unione europea per aggirare il blocco dei porti ucraini e scongiurare una crisi alimentare su scala planetaria, con Kiev che è un autentico granaio per i Paesi del sud del mondo.

dopo la guerra crisi del grano ucraino 4

 

Alla riunione informale dei ministri dello Sviluppo e della cooperazione internazionale ieri a Bruxelles, l'Alto rappresentante Josep Borrell ha detto che «stiamo entrando nell'era della diplomazia del cibo».

 

I TERRENI

putin zelensky

 Borrell ha parlato di un terzo dei terreni coltivati che sono stati abbandonati, adesso che inizia la semina di molte colture, o presi di mira dai russi. «Le truppe di Mosca stanno bombardando i campi ucraini, non permettono la semina dei raccolti, saccheggiano le scorte di cibo e bloccano i confini», provocando l'aumento del prezzo di cibo e fertilizzanti ovunque nel mondo. «Il cibo manca e mancherà, e dove non mancherà sarà costoso, aggravando le disuguaglianze».

 

Josep Borrel e Zelensky

Per questo, consapevole che per superare lo stallo sul Mar Nero e salvare i 30 milioni di tonnellate di prodotti lì bloccati serve intavolare un dialogo in salita con la Russia e affrontare pure la questione dello sminamento dello specchio d'acqua, Bruxelles guarda nell'immediato principalmente alle altre opzioni disponibili per aggirare il blocco, passando da territori non controllati dalle forze russe.

 

Lavora, cioè, a rotte alternative per far viaggiare i carichi di cereali, così da liberare spazio nei silos ucraini (che al momento ammassano circa 20 milioni di tonnellate) per il prossimo raccolto.

grano.

 

Il primo approdo utile sono i porti Ue che si affacciano sul Mar Nero: in Romania c'è quello di Costana - il cui spazio aereo è presidiato dai militari dell'Aeronautica italiana -, in Bulgaria Varna e Burgos. Per raggiungerli, però, bisogna percorrere un corridoio verde su rotaia, ed è per questo che la Commissione fa appello alla collaborazione degli Stati membri per ridurre al minimo non solo i tempi del tragitto, ma anche quelli burocratici.

ITALIA - LE IMPORTAZIONI DI GRANO DA RUSSIA E UCRAINA

 

Un itinerario alternativo porterebbe il grano ucraino sul Mar Baltico, nei porti di Danzica e Gdynia. Intanto, secondo fonti di stampa di Kiev, pure gli Stati Uniti starebbero valutando insieme all'Onu una possibile rotta baltica per esportare il grano, che attraversa la Bielorussia e arriva fino al porto lituano di Klaipeda; ma per abilitarla, serve prima sospendere le sanzioni adottate contro Minsk negli ultimi due anni.

 

È sulle restrizioni alla Russia, invece, che Bruxelles non intende scendere a patti con il Cremlino, che ancora due giorni fa condizionava lo sblocco dei porti sul Mar Nero alla sospensione delle misure restrittive. Per Borrell, semmai, «la macchina della disinformazione russa cerca di convincere il mondo che l'aumento del costo del cibo è una conseguenza delle sanzioni. Al contrario, è la guerra stessa che sta facendo salire i prezzi».

dopo la guerra crisi del grano ucraino 2

 

La macchina diplomatica continuerà nei prossimi giorni i contatti, ma sul tavolo - come anticipato dall'Alto rappresentante - c'è anche l'ipotesi della creazione di un fondo dedicato, a partire dai budget nazionali, per far fronte alle esigenze di tutti quei Paesi maggiormente dipendenti dalle forniture ucraine, dall'Egitto all'Uganda.

 

I CACCIAMINE

E mentre si cerca la via più rapida per far circolare il grano via terra, si pensa anche a un prossimo e sperabile futuro via mare. Per questa ragione si sta prevedendo di mettere in campo gli sminatori, in modo da rendere il Mar Nero nuovamente navigabile.

 

PUTIN ZELENSKY

L'ipotesi è che il governo italiano partecipi all'operazione, dopo aver comunque informato, in via discreta, l'America e i membri della Nato. I nostri genieri sono sempre stati considerati tra i più bravi a livello internazionale e ora Palazzo Chigi sta valutando, non appena verrà stabilito un cessato il fuoco, la possibilità di inviare due cacciamine della classe Gaeta e Lerici, proprio in quella parte di mare che i russi hanno disseminato di mine. Le navi destinate a queste operazioni sono in vetroresina e con pochissima massa metallica. Sono lunghe circa 50 metri e hanno a bordo un equipaggio tra 40 e 50 persone. Non si tratta di navi comuni, ma adatte a questo tipo di operazioni.

navi russe sul mar nero

 

A bordo sono presenti palombari esperti sminatori, oltre a robot per individuare le mine e piccoli sommergibili da perlustrazione. Gli interventi di questo tipo saranno comunque possibili solo in caso di una tregua tra Kiev e Mosca, quantomeno per quella porzione di Mar Nero. Un elemento necessario per consentire al presidente turco Erdogan di rimuovere il divieto d'accesso negli Stretti, imposto con l'inizio della guerra.

dopo la guerra crisi del grano ucraino 5LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO

Ultimi Dagoreport

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...