mario draghi ita airways

LA PRIVATIZZAZIONE VOLA IN ALTO – DRAGHI DOVREBBE DARE IL VIA LIBERA ALLA PRIVATIZZAZIONE DI “ITA AIRWAYS” LA PROSSIMA SETTIMANA: L'ACCORDO CON IL TANDEM MSC-LUFTHANSA PER L'ACQUISIZIONE RISPETTIVAMENTE DEL 60% E DEL 20% (IL RESTO RIMANE PER ORA AL TESORO) DI ITA SAREBBE GIÀ COSA FATTA, CON L'OFFERTA SCRITTA NERO SU BIANCO SUL TAVOLO DEL CAPO DEL GOVERNO – CONVIENE INCASSARE ADESSO I I 900 MILIONI OFFERTI DA MSC-LUFTHANSA VISTO CHE…

Umberto Mancini per "Il Messaggero"

ITA AIRWAYS

 

La sorte di Ita Airways è tutta nelle mani di Mario Draghi. Il premier, dopo averci riflettuto a lungo, dovrebbe dare il via libera alla privatizzazione la prossima settimana. Per la verità in molti si aspettavano un ok già giovedì scorso in Cdm, ma il premier ha preferito prendersi altro tempo, mettendo in fila i passi fatti nella lunga procedura di vendita. E, sopratutto, analizzando i rischi non piccoli legati ad un ulteriore allungamento delle scadenze.

 

LE TAPPE Il presidente del Consiglio vuole mantenere gli impegni presi con Bruxelles che, come noto, ha consentito la nascita di Ita dalle ceneri di Alitalia a patto che poi la nuova compagnia potesse volare da sola, senza aiuti statali.

draghi

 

Da qui, di là di altri cavilli procedurali e del fuoco di sbarramento di alcune frange politiche che non vedono di buon occhio la cessione, la scelta di andare avanti, facendo lo slalom tra gli slogan dei partiti ora impegnati a far campagna elettorale, alcuni dissensi all'interno dello stesso ministero dell'Economia e le spinte che vengono dall'estero a favore di questa o quella cordata: gli Usa a favore di Certares-Air France-Delta e Berlino che tifa per Msc-Lufthansa. Ma per Palazzo Chigi il dado sembra ormai tratto. Non si torna indietro. Visto che il via libera, dopo una serie di verifiche e controlli, rientra negli ampi poteri concessi al premier dimissionario. Al primo Cdm utile sarà disco verde.

AEREO ITA AIRWAYS LINATE

 

L'INTESA Del resto, l'accordo con il tandem Msc-Lufthansa per l'acquisizione rispettivamente del 60 per cento e del 20 per cento (il resto rimane per ora al Tesoro) di Ita sarebbe già nelle cose, con l'offerta scritta nero su bianco sul tavolo del capo del governo.

MARIO DRAGHI MEME BY ANNETTA BAUSETTI

Un documento corposo con le sinergie delineate nel settore cargo e trasporto passeggeri, l'incremento della flotta e delle rotte, le garanzie occupazionali e su Fiumicino, gli equilibri sul fronte della governance con le tutele per l'azionista Tesoro.

 

La vendita - e su questo tema l'Europa è particolarmente attenta - è incastonata in un Dpcm pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dal 2 marzo, che segna i passaggi e i paletti da rispettare anche se non sono fissati limiti di tempo precisi. Un dettaglio non da poco ma che va superato, anche perché il consigliere del premier, l'economista Francesco Giavazzi, non ha dubbi sul fatto che bisogna chiudere il dossier subito, certamente non sotto la data delle elezioni, quando il tema potrebbe sollevare gli appetiti dei partiti e far naufragare l'operazione ad un passo dal traguardo.

 

ita airways aereo dedicato a totti

Insomma, meglio evitare strumentalizzazioni e aderire al pressing dei sindacati che chiedono di aprire la fase nuova. A rischio ci sono molti posti di lavoro, partendo dagli accordi con le società per la gestione dell'handling e della manutenzione legate al futuro di Ita, per finire a quelli della stessa compagnia e al bacino in Cig degli ex Alitalia.

 

A ciò si deve aggiungere che sotto il profilo dei numeri questo è il momento ideale per una trattativa non subìta, visti i numeri lusinghieri che Ita sta sfornando in questi mesi e che superata l'estate potrebbero non essere più così esaltanti. E senza un socio forte, in grado di fare gli investimenti necessari, il destino di Ita - non ha caso il cda ha chiesto una iniezione da 400 milioni al Tesoro - sarebbe nelle mani dell'imprevisto. Draghi, dicono i suoi collaboratori, non vuole lasciare il lavoro a metà, proprio lui che fu protagonista e garante delle privatizzazioni.

 

dimissioni di draghi by osho

LE RISORSE A Ita del resto serve una prospettiva certa e più soldi in cassa in vista della stagione autunnale quando i ricavi tendono a ridursi. In sostanza i 400 milioni chiesti al Tesoro - autorizzati dagli accordi con l'Antitrust Ue che si aggiungono ai 720 milioni già erogati, sono un salvagente che potrebbe sgonfiarsi a fine anno. Meglio quindi porre fine al supporto di Stato e incassare i 900 milioni offerti da Msc-Lufthansa. Anche perché tra rincaro dei carburanti, concorrenza in aumento e turbolenze internazionali, il naturale rallentamento delle vendite di biglietti rischia di costare caro alla casse pubbliche. Ben oltre il miliardo e 200 milioni già pianificato.

ita airways aereo dedicato a tottimario draghi felice dopo le dimissioni meme sulle dimissioni di draghi ITA AIRWAYS DEDICA UN AEREO A FRANCESCO TOTTI mario draghi comunica le sue dimissioni alla camera AEREO ITA AIRWAYS LINATE

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO