SOTTO-MARINO E CALTARICCONE IN GUERRA PER L’ACEA - DOPO AVER PRESO BOTTE DA ORBI SU TUTTO DAL ‘MESSAGGERO’, IL SINDACO MARZIANO È PASSATO AL CONTRATTACCO: VUOLE ANCHE LA TESTA DELL’AD GALLO, CHE CONSIDERA TROPPO VICINO AL COSTRUTTORE

Francesca Basso per ‘Il Corriere della Sera'

Adesso sono al lavoro i legali, che dovrebbero produrre i loro pareri in queste ore. In tempo per il consiglio di amministrazione di Acea convocato per lunedì dal presidente Lorenzo Cremonesi per esaminare e rispondere alla «complessiva corrispondenza intercorsa tra Acea e il socio Roma Capitale».

La comunicazione è arrivata su richiesta della Consob, che martedì scorso ha chiesto alla multiutility di Roma di rendere noto entro ieri mattina al mercato e agli azionisti cosa intendesse fare a fronte delle richieste del sindaco Ignazio Marino: inserimento nell'ordine del giorno della prossima assemblea degli azionisti della revisione della governance, con la riduzione dei componenti del board, la nomina di nuovi vertici (gli attuali sono stati indicati dall'ex sindaco Alemanno) e la rideterminazione dei compensi.

Una richiesta fatta in modo irrituale, su cui è intervenuta la Consob e che i soci minori (il gruppo Caltagirone con il 16,3% e i francesi di Suez Environnement con il 12,4%) non hanno gradito. In particolare, se pare abbiano aperto a una eventuale sostituzione del presidente - carica più «politica» -, sarebbero invece contrari alla sostituzione dell'amministratore delegato Paolo Gallo, scelto un anno fa con i cacciatori di teste.

Acea ha spiegato che dopo la comunicazione del 13 marzo del sindaco di Roma, «la società ha dato incarico ai propri legali di svolgere ulteriori approfondimenti al fine di valutare la coerenza delle richieste» con la legislazione vigente e che «il presidente di Acea ha convocato per il 24 marzo una riunione del consiglio di amministrazione affinché il medesimo, anche sulla scorta degli approfondimenti richiesti (agli studi Zoppini e Marchetti, ndr ) possa assumere le determinazioni del caso». La nota si conclude spiegando che «il consiglio di amministrazione convocherà l'assemblea dei soci secondo modalità e termini di legge».

Parole non sufficienti per il socio di maggioranza Roma Capitale, che sta «valutando» la risposta di Acea. Secondo fonti del Campidoglio «il consiglio il 24 marzo non risponderebbe alla richiesta di convocazione d'urgenza dell'assemblea fatta dal sindaco» e farebbe slittare l'assemblea da fine aprile a maggio, per questo «la convocazione d'urgenza deve avvenire entro domani (oggi, ndr )».

In difesa dell'operato del board di Acea è intervenuto il collegio sindacale, organo di vigilanza indipendente guidato da Enrico Laghi, che ha spiegato che il consiglio «si è tempestivamente attivato allo scopo di dare seguito alle richieste del sindaco di Roma». La partita non è ancora chiusa e il mercato sta guardando con attenzione le mosse dei soci.

 

 

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