È IL CAPITALISMO, BELLEZZA - MARPIONNE VA ALL’ATTACCO DELLA GERMANIA: "INCENTIVI A CHI ROTTAMA LA PROPRIA VOLKSWAGEN E SI PRENDE UN’AUTO FIAT-CHRYSLER"
Filippo Caleri per “il Tempo”
Incentivi Fca ad hoc per chi cambia la propria Volkswagen e si prende un’auto costruita dal gruppo guidato da Marchionne. È questa la politica commerciale che starebbe seguendo la casa italo-americana nata dalle nozze tra Fiat e Chrysler. A dare la notizia è stato il sito Carblogger in possesso di una circolare, timbrata Fca, e datata due ottobre che invita i concessionari ad applicare un extra sconto da cumulare alle promozioni in corso per chi rottama una macchina della casa di Wolfsburg. Insomma dopo lo choc iniziale nell’intero comparto dell’auto ora è partita la guerra tra i giganti di quel mondo per accaparrarsi i clienti delusi dalle promesse dei tedeschi.
VIA ALLE OSTILITÀ
È la dura legge del capitalismo. Quella che spiega come data una «torta» di ricchezza, l’obiettivo di ogni impresa che lavora su un mercato è quello di rosicchiare il più possibile le fette che si sono conquistati i concorrenti. Una legge che vale anche nel caso del dieselgate, ovvero la manomissione del sistema di controllo delle emissioni da parte della Volkswagen scoperto dalle autorità statunitensi.
Uno scandalo che ha chiaramente intaccato l’infallibile reputazione del colosso tedesco nel mondo e che ha indispettito non poco i consumatori, le autorità e gli altri produttori. Che però appena si sono ripresi dallo choc hanno iniziato a ragionare sul come guadagnare dagli errori altrui. Ragionamento assolutamente lecito ed economicamente valido. Sì, perché nel mondo dell’economia globale, la reputazione e la fiducia sono un elemento quantificato addirittura nel bilancio economico pur essendo un valore assolutamente intangibile. Dunque chi sbaglia va sanzionato dal mercato e dai consumatori.
SERGIO MARCHIONNE E DENNIS WILLIAMS
L’AFFONDO DI MARCHIONNE
La notizia della strategia commerciale aggressiva della Fca, secondo il sito Carblogger, arriva da alcuni alcuni concessionari che in Italia vendono anche Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Abarth e Jeep. Con una circolare datata 2 ottobre, il gruppo Fca ha previsto un’iniziativa straordinaria per ordini effettuati fra il 2 e il 31 ottobre che incentiva la vendita dei propri modelli a fronte di rottamazione o di ritiro usato di auto del gruppo tedesco: Volkswagen, Audi, Seat, Skoda. Gli incentivi che offre la Fca si aggiungono alle altre iniziative in corso e vengono girati al cliente. Che a questo punto può cambiare il veicolo made in Germany con un risparmio non indifferente.
VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA
GLI SCONTI
I risparmi offerti dalla casa madre ai concessionari e da girare ai clienti vanno dai 500 ai 1500 euro, sono modulati secondo il modello, e includono l’Iva. Così si può ottenere uno sconto di 500 euro per Punto, Panda e 500 3p. Un importo che sale a 750 euro per 500X, 500L, 500L Living, Freemont, Qubo e Doblò. Ancora 500 euro per Abarth 500, Lancia Ypsilon e Alfa Romeo Mito. 750 euro la somma che può risparmiare chi compra Alfa Romeo Giulietta dando indietro una tedesca. E stessa cifra per chi passa alle americane Jeep Renegade, Cherokee e Wrangler. Infine 1500 gli euro che restano in tasca al cliente che acquista una Grand Cherokee.
I CONSUMATORI
Sui diesel Volkswagen è si sono espressi anche i consumatori. Il Codacons ha chiesto ai ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente di «bloccare la circolazione delle auto diesel Volkswagen inquinanti».
MUELLER AD VOLKSWAGEN -Web-Nazionale
Mentre dalla Germania il presidente designato di Volkswagen, Hans Dieter Poetsch, parla di «minaccia per il futuro» del Gruppo, che «potrà uscire dalla crisi se ciascuno farà la sua parte» mentre è in corso un’indagine interna a Wolfsburg, che potrebbe colpire altri manager dopo l’allontanamento dell’ex ad Martin Winterkorn. Infine, secondo un sondaggio dell'istituto Puls, il 41% degli intervistati ritiene che il danno d'immagine per Volkswagen sia «destinato a durare a lungo».
I COSTI
«Il caso Volkswagen «è una cosa pensata e organizzata che ha impegnato una quantità di persone consapevoli molto elevata». Così Romano Prodi, ex presidente del Consiglio italiano, ha commenta il dieselgate. L’ex premier si è detto preoccupato perché «dall'Italia parte un miliardo e mezzo di euro in commesse per il gruppo Volkswagen».