EASY LICENZIARE - LA COMPAGNIA AEREA EASYJET TORNA A VOLARE DOMANI IN ITALIA E ANNUNCIA DI VOLER TAGLIARE IL 30% DEI POSTI DI LAVORO. NON SOLO: SE RESTERANNO LE REGOLE DI DISTANZIAMENTO, CHIUDERÀ TUTTI I SUOI VOLI DA E PER L'ITALIA. I SINDACATI: LA COMPAGNIA BENEFICIA DI AMMORTIZZATORI SOCIALI, NON PUÒ LICENZIARE - ANCHE BRITISH AIRWAYS, RYANAIR E VIRGIN ATLANTIC HANNO ANNUNCIATO TAGLI
1. EASYJET PRONTA A TAGLIARE 30% DEI POSTI DI LAVORO
Paolo Verdura per l'ANSA
A due giorni dall'annuncio della ripresa dei voli in Italia e in altri Paesi da metà giugno EasyJet innesta la retro e si prepara a tagliare gli organici del 30%, lasciando a casa 4.500 persone su un totale di 15mila. Entusiastica la reazione degli investitori, che a Londra hanno spinto il titolo della compagnia di Luton, che ha chiuso con un rialzo del 4,43% a 740 sterline. I tagli riguardano tutti i Paesi e, come ha spiegato all'ANSA una portavoce, "il 30% è una stima a livello complessivo dell'Azienda". "Il break down sui singoli Paesi - ha aggiunto - dipenderà dalle consultazioni con le parti sociali e le sigle sindacali che si avvieranno prossimamente".
In questo momento l'Italia rischia di più, in quanto l'amministratore delegato Johan Lundgren EasyJet è pronto a "non volare" nel Bel Paese se il governo dovesse prorogare il metro di distanza a bordo oltre il 15 giugno. A suo avviso infatti "sarebbe impossibile per le compagnie operare potendo vendere soltanto un terzo dei posti". Già due giorni fa il country manager Lorenzo Lagorio spiegava che "le linee guida dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea non prevedono una percentuale di riempimento massima ed è fondamentale coordinare le misure di sicurezza tra i Paesi europei".
La sforbiciata sul personale non è una misura nuova per il comparto aereo. Già British Airways , Ryanair e Virgin Atlantic hanno annunciato tagli. Lundgren prevede anche di rinunciare a 51 aerei portando la flotta a 302 velivoli. Un sacrificio che comporta il differimento delle consegne di nuovi mezzi e la rinuncia a parte di quelli a noleggio. Per il manager di Luton i tempi attuali sono "molto difficili" e richiedono "decisioni altrettanto difficili per proteggere quanti più posti di lavoro possibile sul lungo termine".
Sempre oggi Air France-Klm ha annunciato la ripresa dei voli in Italia a partire dal prossimo 1 giugno, arrivando fino a 78 voli settimanali entro la fine del mese. I franco-olandesi hanno inserito il distanziamento sociale tra le misure previste per garantire la sicurezza a bordo, insieme alle mascherine e al filtraggio Hepa, con ricambio dell'aria ogni 3 minuti. Non ha problemi e può sopportare uno stop fino a 24 mesi Wizz Air, che finora ha volato al 10% della capacità, riuscendo a tenere in cassa ancora 1,5 miliardi, come ha indicato l'amministratore delegato Jozsef Varadi. Da luglio la compagnia avrà base operativa a Malpensa con 20 nuove rotte.
2. EASY JET, SINDACATI: RESPINGIAMO QUALSIASI IPOTESI DI RIDUZIONE PERSONALE. AZIENDA CI CONVOCHI SUBITO
“Le modalità osservate da Easy Jet di annuncio a mezzo stampa, di voler ridurre il suo personale del 30%, contraddicono il comportamento finora osservato dalla compagnia low fare in Italia”. A dichiararlo le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, che proseguono:
“Fermo restando che in virtù dei decreti che tutelano occupazione e reddito a seguito della crisi Covid -19, il proposito di licenziare in Italia è inattuabile, Easy Jet grazie agli accordi sottoscritti con il sindacato, sta beneficiando di corposi ammortizzatori sociali (conservativi e non espulsivi) messi a disposizione dal Governo italiano anche grazie all’azione del sindacato confederale, in termini di cigs e fondo di solidarietà, che abbatteranno in maniera significativa il costo del lavoro per i prossimi 12 mesi, prorogabili qualora la ripresa del mercato dovesse slittare, allo scopo di scongiurare qualsiasi ipotesi di licenziamento, tutelando allo stesso tempo il reddito dei lavoratori piloti, assistenti di volo e personale di terra.
“Respingiamo, quindi, fin da ora qualsiasi ipotesi di riduzione occupazionale della compagnia in Italia – aggiungono infine le tre Federazioni confederali dei trasporti – e avanziamo la richiesta che partecipi al tavolo negoziale per il rinnovo del contratto nazionale.
“Ora ci convochi immediatamente per un confronto tempestivo. Se ciò non dovesse avvenire in tempi brevissimi, la nostra opposizione sarà compatta”.