alessandro benetton

“EDIZIONE” CHE CRESCE IN ME – ALESSANDRO BENETTON HA ORMAI IL COMANDO OPERATIVO DELLA CASSAFORTE DI FAMIGLIA, INSIEME AL CEO ENRICO LAGHI. TUTTO BENE? MICA TANTO: SONO COMINCIATI GIÀ AD AFFIORARE I PRIMI SCREZI IN FAMIGLIA SULLA VENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DA PIÙ DI 2 MILIARDI . GLI EREDI DI CARLO E GILBERTO AVREBBERO ESPRESSO QUALCHE PERPLESSITÀ. E COSÌ POTREBBE ESSERE SUDDIVISO TRA I QUATTRO RAMI DELLA FAMIGLIA

Sebastiano Venier per www.tag43.it

 

CARLO BERTAGNIN BENETTON - ALESSANDRO BENETTON - ERMANNO BOFFA CHRISTIAN BENETTON

Nell’impero Benetton la transizione verso la seconda generazione è cosa fatta. Almeno a parole. Nei mesi scorsi i quattro rami della famiglia di Ponzano hanno condiviso la necessità di una maggiore compattezza, con l’obiettivo di non disperdere l’enorme patrimonio che sta sotto all’universo di Edizione Holding, la cassaforte di famiglia con asset per oltre 12 miliardi.

 

Alessandro Benetton numero uno operativo con il ceo Enrico Laghi

Come si sa Alessandro Benetton è diventato il numero uno operativo con deleghe precise che definiscono la parte più strategica della holding. Questo vuol dire che le mosse di Edizione, dagli investimenti nelle controllate fino alla diversificazione, sono studiate da lui e dal ceo Enrico Laghi.

alessando benetton

 

Al numero uno compete anche la convocazione delle riunioni del board, l’oggetto delle delibere e l’intera area della comunicazione. Infine, d’intesa con l’amministratore delegato, cura i rapporti con gli organi istituzionali e le autorità di vigilanza. Quanto alle deleghe esclusive affidate a Laghi, come capoazienda ha ampi margini di manovra sugli investimenti o sulle vendite di partecipazioni, oltre a curare i rapporti con istituti di credito.

 

Ma le strategie di lungo periodo di Edizione devono essere decise insieme dalla coppia presidente-ceo. Una questione non banale considerando che i quattro fratelli fondatori del gruppo, ovvero Luciano, Giuliana e gli scomparsi Gilberto e Carlo contano in tutto 14 eredi. I quattro rami della famiglia Benetton sono i proprietari della holding con una quota paritaria (25 per cento), utilizzando le seguenti casseforti: Evoluzione, Proposta, Regia e Ricerca.

 

ENRICO LAGHI

Il consiglio di Edizione è composto nove consiglieri: Alessandro Benetton (presidente), Carlo Bertagnin Benetton, Christian Benetton ed Ermanno Boffa (marito di Sabrina Benetton), l’amministratore delegato Enrico Laghi, Irene Boni e Francesca Cornelli (indipendenti) mentre sono stati confermati Claudio De Conto e Vittorio Pignatti-Morano Campori.

 

Screzi in famiglia per la scissione di Edizione Property

Tutto bene quindi. Non del tutto, perché sono cominciati ad affiorare i primi screzi in famiglia. Già il prezzo di vendita di Autogrill ha sollevato qualche perplessità. Nelle ultime settimane poi la cassaforte di Ponzano Veneto è al lavoro sulla scissione di Edizione Property.

la galassia benetton

 

In estate era stata esplorata la vendita in blocco. E Citibank aveva ricevuto un mandato per una specie di asta. Un’operazione rilevante. Il patrimonio immobiliare ha una valutazione di mercato, secondo le indicazioni dell’ultimo bilancio di Edizione, di oltre due miliardi di euro. L’esplorazione della banca d’affari americana aveva attratto l’interesse di diversi soggetti internazionali.

 

sabrina benetton ermanno boffa

Ma le offerte non avevano soddisfatto tutti i componenti della famiglia. In particolare, gli eredi di Carlo e Gilberto avrebbero espresso qualche perplessità. E così il vasto patrimonio immobiliare potrebbe essere suddiviso tra i quattro rami della famiglia. Restano ovviamente esclusi i negozi della rete United Colors, il cuore immobiliare dei maglioni colorati. Al 31 dicembre 2021, il patrimonio di Edizione Property è costituito da circa 100 immobili, dei quali 58 in Italia, distribuiti in 13 Paesi del mondo.

alessandro benetton

 

La società possiede svariati immobili di prestigio, tra i quali il Fondaco dei Tedeschi, l’isolato del Ridotto dove la società possiede spazi retail, l’hotel Monaco e Grand Canal a Venezia, un palazzo a Place de l’Opéra a Parigi e uno in piazza Augusto Imperatore a Roma, mentre a Firenze è della famiglia il palazzo della Borsa delle merci. Un primo segnale che in prospettiva l’impero Benetton potrebbe dividersi in quattro e Alessandro di essere il momentaneo signore del Trono di spade.

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…