RELAZIONI PERICOLOSE – ENI SI LIBERA DI UN PACCHETTO AZIONARIO INGOMBRANTE E RIVENDE AI RUSSI DI GAZPROM LA SUA QUOTA DEL 20% NEL GASDOTTO SOUTH STREAM – LA TRANSAZIONE VALE 300 MILIONI DI EURO
Luca Fornovo per "La Stampa"
Eni ha siglato un accordo per cedere la sua quota del 20% nel gasdotto South Stream a Gazprom. A seguito della transazione - spiega in una nota il gruppo petrolifero italiano - Eni recupererà il capitale investito fino ad oggi nel progetto, calcolato «coerentemente con gli accordi esistenti».
Prima dell’accordo, South Stream Transport, la società della quale Eni ha ceduto la propria quota, era partecipata da Gazprom con il 50% e da Wintershall ed Edf con una partecipazione pari al 15% ciascuno. La società era stata messa in piedi per costruire la parte offshore del gasdotto South Stream, progetto bloccato di recente da Mosca.
La decisione del colosso russo di comprare la quota di Eni nel gasdotto arriva dopo lo stop definitivo al progetto, arrivato a inizio dicembre dopo un vero e proprio percorso a ostacoli e le forti tensioni tra Russia e Unione europea. Mosca ha constatato le difficoltà di realizzare il progetto in particolare dopo le sanzioni che l’Ue ha inflitto alla Russia per la vicenda ucraina.
Gazprom, che detiene già il 50% del capitale, ha acquistato oltre alla quota del 20% in capo a Eni anche le partecipazioni del 15% a testa detenuto da Edf e Wintershall. Secondo fonti finanziarie, Eni avrebbe incassato dall’operazione oltre 300 milioni di euro. Una somma che consente al Cane a sei zampe di rientrare abbondantemente dagli investimenti effettuati per il progetto del maxi-gasdotto che avrebbe portato il metano russo in Europa, evitando la rete dell’Ucraina. L’arresto del progetto South Stream era stato ormai deciso da qualche settimana.